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Sul fiume Han - Seul - Corea del sud - ottobre 2023 |
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Frittelle di patate |
Comunque la giornata non è per niente bella e fa sempre più fresco annzi direi proprio freddo, tanto che il solito bibitone ghiacciato unito alla temperatura esterna esercita sulla mia pancia un effetto alquanto sgradevole. Per fortuna che questo paese ha la più elevata percentuale del mondo di cessi pubblici per abitante, così sbrigata velocemente la pratica, anche perché queste cose non sanno aspettare, saltiamo sulla linea viola per andare ad un grande parco sul fiume, altro luogo di movida notturna che sembra piuttosto rinomato. In effetti è un enorme spazio verde che occupa una grande isola sul fiume Han che traversa tutta la città; qui ci viene evidentemente un sacco di gente a passare il pomeriggio e la sera, tra attrazioni varie e una miriade di bancarelle che fanno la solita gamma di street food. Ci sono anche dei banchi che offrono in affitto stuoie di plastica per sedersi sull'erba a godersi il paesaggio o mangiare direttamente dal baracchino che ci si porta da casa. E' come sempre pieno di gente, famigliole e innamorati che si godono la domenica; i venditori fanno affari d'oro. Al molo da dove partono le navi che fanno il giro sul fiume poi, c'è sempre coda per prenotare o per mbarcarsi, via una arriva l'altra. Intanto è ormai scesa la sera ed un bel mantello nero avvolge la città. Le rive del fiume sono tutta una serie di luci colorate, I quartieri con i grattacieli poi sembrano alberi di natale sulla carta da zucchero della notte.
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Gioventù Gangnam style |
C'è anche una fascinosa falce di luna che fa bella mostra di sé. Orientarsi nel gran numero di offerte non è semplice, alla fine decidiamo per il giro base che include anche un breve spettacolo musicale. Questi percorsi notturni sul fiume, mi piacciono. E' sembra così gradevole scivolare sull'acqua nera sotto di te, con la lentezza del barcone che risale la corrente. Passa sotto i ponti silenzioso mentre sopra il traffico scorre intenso ed il serpentone luminoso delle auto corre incontro alla città. Le rive passano come fondali scuri, quinte di un teatro illuminato da piccole luci che ti mostrano le sagome nere degli edifici illuminati solamente nei loro contorni. Intravedi la freccia luminosa, lontana sulla collina della Namsan tower, come un dito acuminato che indica le stelle e dall'altro lato del fiume, il pinnacolo dei 555 metri della Seul Sky tower che leva le sue due punte verso la luna. La cantante ha una bella voce e si prodiga con il suo show di musica internazionale adatta appunto ad un pubblico composito. Sul ponte della nave cìè di tutto, dagli hijab colorati, ai turbanti, agli americani in camicia hawaiana. Quando si arriva al termine dell'itinerario la nave fa un lento giro su se stessa e riprende lentamente la risalita facendoti comodamente godere anche l'altra riva del fiume.
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Sul fiume Han |
Scendi soddisfatto e arriva anche il momento di contentare la pancia, che ogni tanto bisognerà pure assumere qualche caloria per tenersi in piedi. Avevo adocchiato al molo l'indicazione di un buffet, soluzione ideale, almeno puoi prendere quello che ti aggrada. Quando arriviamo è quasi deserto. Strano perché nelle immense tavolate suddivise per argomento, primi, secondi, dolci, paste, pesci e pizze, cibi orientali e non, c'è davvero ogni ben di dio, abbondantissima scelta e dall'aspetto assolutamente accattivante. Ci dirigiamo al deschetto di ingresso e con orrore scopriamo che l'accesso è appena chiuso! Time limit, le ore 20. Maledizione questa non ci voleva perché mi ero davvero già fatto la bocca come si dice, tuttavia non si può fare proprio niente perché i camerieri si stanno già togliendo i grembiuli, si spengono i fuochi e chi ha avuto ha avuto. Così scendiamo mestamente a terra come l'esercito sconfitto che si ritira sulla linea del Piave. Oggi non ne gira una per il verso giusto per fortuna che c'è la food plaza, dove è partita da tempo la gara a chi offre gli spiedini più golosi e più strambi. La nostra scelta cade su una offerta di spiedini di pollo glassati all'apparenza, che si rivelanno assolutamente buoni e succulenti, anche se tocca ingurgitarli su una gelida panchina.
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Il gelataio uzbeko |
Passeggiamo ancora un po' guardando le varie offerte. C'è un banco con una coda maestosa. Di certo o regalano la roba o si tratta di una squisitezza imperdibile. Mi infilo dietro per osservare meglio. A tutta prima non si capisce bene di cosa si tratti. Su una specie di piastra fumante viene gettato con un siringone una sorta di liquido pastoso che subito si rapprende. Il tipo poi lo raschia via a rotolini facendone delle piccole spirali solidificate che inserisce poi in una cialda. Finalmente mi è comprensibile l'operazione. Si tratta di un contenitore ad azoto liquido (o a ghiaccio secco, non è ben chiaro) che raffredda congelandola la piastra superiore, su cui viene versata una crema di vari gusti, pistacchio, fragola, crema e così via. Il prodotto rappreso non è altro che un gelato, per così dire, istantaneo, che viene poi messo nei coni. I ragazzi che lavorano senza sosta a produrre rotolini sono di Taskent, Uzbeki in trasferta in Corea dove propongono questo modo per me assolutamente mai visto di fare il gelato. Approfitto della mia passata visita in quelle terre per attaccare bottone e ricordare i bei tempi di Bukara e Samarcanda.
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Lungo il fiume |
Leggo negli occhi del ragazzo un po' di nostalgia, sono diversi anni che vive da queste parti ed evidentemente la sua casa lontana gli manca. E' sempre duro il ruolo del migrante sotto qualunque cielo, anche dove non ti mitragliano in mare o dove non ti rinchiudono in un lager se non sei affogato prima, uno stato sempre uguale sotto qualunque cielo. Credo proprio che nessuno si risolva ad abbandonatìre la sua terra se non ci è davvero costretto dalle circostanze, quali che siano. Comunque sia il gelato era davvero buono e così anche questa giornata si può dire finita. Non resta che arrivare fino alla fermata della metro per tornare verso casa. Alla nostra uscita però finiamo in un altro caos incredibile, evidentemente alla domenica sera nel quartiere si fa festa e tutte le strade sono piene di banchetti di ogni tipo circondati da sedili improvvisati che offrono, tanto per cambiare, ogni tipo di cibarie che sobbollono in grandi pentoloni.
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Trippe |
Siccome ormai fa freddino, da ogni banco si levano sbuffi di vapori e fumarole di cibi bollenti che escono da ogni tipologia di contenitori. Qui a Insadong sembra essere proprio una tradizione settimanale. Per la strada praticamente non si riesce neppure a camminare, tutto è occupato da tavolini, sedili improvvisati e gente che festeggia ingurgitando cibo. Per vincere la temperatura ormai abbastanza rigida, essendo le 10 di sera, molti banchi sono completamente ricoperti da tendoni di plastica sotto i quali si rifugiano gli avventori. Le donnine che preparano le specialità locali, fanno grandi cenni al nostro passaggio per invitarci a godere di tanta abbondanza, ma ormai per questa sera abbiamo dato il meglio e inseguiti dall'aroma acre dei kimchi, ci rifugiamo definitivamente nel nostro lettuccio caldo.
SURVIVAL KIT
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Avventore |
Hangang park - Su una isola del fiume Han. Punto di partenza per le crociere sul fiume pomeridiane e serali. Si raggiunge con la metro, linea viola, stazione Yeouinaru. Qui troverete il molo da dove partono le crociere e fare direttamente il biglietto. Diverse soluzioni a partire da 20.000 W, con cena inclusa o attrazioni varie; quella delle 19 con musica dal vivo a 30.000 W. Durata un ora. Davanti al molo enorme serie di banchetti di street food. Ottimo il buffet sterminato (22.000 W) sul barcone che fa da pontile che però chiude alle 20. Consigliatissimo per trascorrere un pomeriggio o una serata in allegria.
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Si mangia |
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