venerdì 4 luglio 2014

Di nuovo in viaggio.

Eh sì,  sono già sul treno alla mattina presto. Presto almeno per me, voglio dire, quasi le nove e mezzo insomma. Sono partito di nuovo, non vogliatemi male, è un po' come una malattia. Ecco perché oggi ho interrotto per l'ennesima volta il racconto, siciliano e rinviato al mio ritorno anche il break sul delta del Po che ancora vi devo. Lo so non sono affidabile, ma abbiate fiducia in me, io le promesse le mantengo, mica come certi altri, solo che ci vuole un po' di tempo a fare le cose. Mentre mi scapicollerò su e giù per strade scoscese e percorsi sconosciuti, vedrete, la Sicilia terminerà il suo ciclo come per magia, in automatico. Intanto vi racconto di questa opportunità che mi si è presentata quasi per caso e che ho voluto prendere al volo, in quanto l'Albania è uno dei paesi che mancano dal mio album delle figurine e già l'idea di riempire il vuoto mi eccita. Poi il giro con un gruppo di fuoristradisti che promettono strade inconsuete, ancor di più. Nuovi amici, nuovi cieli da conoscere insomma. 

Intanto andiamo al barcone che aspetta ad Ancona, che sembra parta quando pare a lui, forse è uno di quelli che facevano la strada al contrario qualche anno fa, adesso con l'aria che tira, rischiamo di trovare un'emigrazione inversa, in cerca di opportunità in terre nuove. Mah, forse è meglio non scherzare troppo su questo argomento, troppo serio per questo spazio da cazzeggio. Non so se avrò l'opportunità di raccontarvi qualche cosa in diretta. Sarà comunque un giro per le montagne albanesi a ricercare cose che pare siano di grande interesse in un paese ancora da scoprire, vedremo. Nello zaino affardellato, poche cose oltre al coltellino svizzero e al sacco lenzuolo, il tablet (che bel giocattolo, eh?) con su caricati tre libri di Kadare, tanto per sentirmi à la page e un taccuino di appunti, che volete sono antico. Intanto un ritardo di sole venti ore del barcone, mi offre anche l'opportunità di vedere una città, Ancona, in cui non sono mai stato e anche questo è positivo, non vi sembra? La Freccia Bianca corre veloce lungo la pianura padana. Campi infiniti di frumento appena trebbiato e verdi distese di mais che sta crescendo, è l'agricoltura vera questa, bellissima, prodigio dello sforzo intellettuale e fisico dell'uomo, non quella della chiacchiera. Ci sentiamo dopo.

1 commento:

Simona ha detto...

Sempre in viaggio! Sono molto curiosa di leggere quello che visiterai.
P.s. sono diventata tablet-munita anch'io, ma ancora non l'ho usato per scrivere il blog. La tastiera mi inibisce la scrittura...questione d'abitudine.
Buon viaggio!

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