Siracusa Ortigia - Piazza del duomo |
Ninfe leggiadre, la immortal Neera.
Come l'augusta madre ambo le ninfe
Dopo il felice parto ebbe nodrite,
A soggiornar lungi da sé mandolle
Nella Trinacria
Odissea VII
Ortigia - Mercato del pesce |
Siracusa,
una delle città più belle del mondo? L’ho letto su Fb da parte di un siracusano
entusiasta. Suvvia non esageriamo, però se ci pensi bene, non è che c’è andato tanto
lontano. Ortigia è l’isola delle
meraviglie, dove la città nasconde le sue bellezze, non le più importanti
antichità classiche, ma il tessuto vero del suo carattere, la sua anima
barocca. Un piccolo mercato all’ingresso, vicino alle rovine del tempio.
L’Italia è davvero un paese unico, c’è questa commistione che ti fa apparire
naturale il mescolarsi di spezzoni di colonne corrose dai millenni e banchi di
pesce dove il vociare dei mercanti è forse lo stesso di allora, forse quei
frammenti antichi neanche la notano la differenza, certo la lingua un po’
diversa, ma uguale il richiamo, l’offrire, la merce gettata sul banco, come
allora, come sempre. Forse cambia il senso di chi passeggia tra i banchi,
sempre meno alla ricerca di merce, più attento invece a quanto si vede, a
quello che si sente, in cerca di sensazioni antiche che forse non ci sono più,
mentre i venditori sono ormai annoiati da un turista che guarda e fotografa
invece di comperare, che non ha più bisogno di niente, che si nutre solo più di
immagini più che di sostanza. Ma il tessuto cittadino è splendido, vie
lastricate e lucide, una piazza salotto da cui puoi osservare le facciate della
storia, una cattedrale tempio che nelle sue mura nasconde le colonne dei suoi
2400 anni di vita. Chiese che ospitano Caravaggio, musei in palazzi antichi
essi stessi opere d’arte impagabili, Palazzo Bellomo e Antonello da Messina e
la fortezza sul mare, blu cobalto. Tutto intorno questo mare lambisce l’isola,
fino alla sua punta, dove miracolosa la fonte Aretusa scorga proprio in fronte
al mare tra papiri ed i cigni tra i canneti. E qui di fronte alla storia dei
millenni, diventi partecipe di una storia minima, in un certo senso struggente,
di uno dei tuoi compari di merende, che fin qui ti ha condotto perché a questi
posti è legato da un filo di Arianna misterioso e indissolubile.
Ortigia - Antico lavatoio sotterraneo |
Di certo
piemontese pieno e orgoglioso, ha però un legame di sangue proprio quaggiù, da
dove il genitore è partito in un tempo lontano e qui vantava proprietà ora
disperse e perdute per sempre. Proprio di fianco alla fonte eterna, una casa di
fronte al mare, in cui ogni volta l’amico torna come per ritrovare una radice
che, ogni volta, diventa sempre più forte e imperiosa. Ora c’è un ristorante,
il proprietario, ormai amico, lo accoglie sempre come un reduce dal fronte, che
ha sempre nuovi amici a cui mostrare quello che era, quello che poteva essere e
non è stato, quello che non potrà essere più. Allora si va sotto a vedere le
antiche colonne di epoca romana dove era nascosto forse un antico bagno termale
diventato poi un lavatoio, forse una fonte dove fanciulle e sacerdoti
intessevano feste dionisiache. Rimane lì a guardare a lungo dopo avertela
mostrata, con un occhio un po’ triste e ogni volta dice: “Pensa un po’, questo
posto era mio”. Adesso ci fanno i matrimoni, oggi un tedesco e una danese,
rapiti dall’atmosfera del luogo, sono lì circondati di fiori e invitati,
brindano e vivono la loro favola in un luogo magico. Forse, rapiti dalla
favola, in molti si ubriacheranno stasera, Bacco e Venere vorranno ancora
imporre ai satiri e alle vestali le loro leggi. Per adesso sono ancora
piuttosto composti, dice una cameriera passando coi fritti misti. Noi accompagniamo
di sopra l’amico, quasi strappandolo a forza. Rimane solo il rito consolatorio
della pasta alla Norma, il nero di seppia, gli spaghetti alla Siracusana, le
seppioline e la gran grigliata mista, che certo non può cancellare il passato,
ma aiuta. Quando torni alle macchine lungo il mare, la notte è quasi fredda e
l’amico non ha voglia di parlare.
Ortigia - Dal forte |
SURVIVAL
KIT
Ortigia – Parcheggiare in uno dei due
grossi parcheggi che sono all’entrata dell’isola, appena passato il ponte. Al mattino, interessante mercato del pesce.
Mangiare una cassata o una granita sulla piazza a uno dei due bar di fronte
alla chiesa e godersi il panorama. Non mancare la visita all’interno della
cattedrale e all’altra chiesa sulla piazza che ospita un Caravaggio.
Palazzo Bellomo - Via Capodieci 14 – Ortigia – 8 € - Pinacoteca
regionale con pezzi di grande interesse (incluso Antonello) in un palazzo ben
restaurato.
Ristorante Il vecchio lavatoio – Via
Castello Maniace 8 – Ortigia - 0931.463637 – ristorantespizzica@hotmail.it –
Cucina tipica siciliana, posizione magnifica sul lungomare di fianco alla fonte
Aretusa. Antipasti misti.
B&B Villa Sunset - Fontanebianche – Siracusa – 338.9832790. info@villasunset.it
. Poco fuori della città, in piena zona balneare. Una villetta nuova, gran
colazione, latte di mandorla. Free WiFi. 60 €. Pulito e camere abbastanza
spaziose. Molto tranquillo.
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1 commento:
Enri' grazie per questo tuo post su Trinacria la terra dei miei genitori dove io non nacqui ma loro si.
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