giovedì 3 luglio 2014

Trinacria 14: Ortigia

Siracusa  Ortigia - Piazza del duomo


Ninfe leggiadre, la immortal Neera.
Come l'augusta madre ambo le ninfe

Dopo il felice parto ebbe nodrite,
A soggiornar lungi da sé mandolle
Nella Trinacria

                                     Odissea VII

Ortigia - Mercato del pesce
Siracusa, una delle città più belle del mondo? L’ho letto su Fb da parte di un siracusano entusiasta. Suvvia non esageriamo, però se ci pensi bene, non è che c’è andato tanto lontano.  Ortigia è l’isola delle meraviglie, dove la città nasconde le sue bellezze, non le più importanti antichità classiche, ma il tessuto vero del suo carattere, la sua anima barocca. Un piccolo mercato all’ingresso, vicino alle rovine del tempio. L’Italia è davvero un paese unico, c’è questa commistione che ti fa apparire naturale il mescolarsi di spezzoni di colonne corrose dai millenni e banchi di pesce dove il vociare dei mercanti è forse lo stesso di allora, forse quei frammenti antichi neanche la notano la differenza, certo la lingua un po’ diversa, ma uguale il richiamo, l’offrire, la merce gettata sul banco, come allora, come sempre. Forse cambia il senso di chi passeggia tra i banchi, sempre meno alla ricerca di merce, più attento invece a quanto si vede, a quello che si sente, in cerca di sensazioni antiche che forse non ci sono più, mentre i venditori sono ormai annoiati da un turista che guarda e fotografa invece di comperare, che non ha più bisogno di niente, che si nutre solo più di immagini più che di sostanza. Ma il tessuto cittadino è splendido, vie lastricate e lucide, una piazza salotto da cui puoi osservare le facciate della storia, una cattedrale tempio che nelle sue mura nasconde le colonne dei suoi 2400 anni di vita. Chiese che ospitano Caravaggio, musei in palazzi antichi essi stessi opere d’arte impagabili, Palazzo Bellomo e Antonello da Messina e la fortezza sul mare, blu cobalto. Tutto intorno questo mare lambisce l’isola, fino alla sua punta, dove miracolosa la fonte Aretusa scorga proprio in fronte al mare tra papiri ed i cigni tra i canneti. E qui di fronte alla storia dei millenni, diventi partecipe di una storia minima, in un certo senso struggente, di uno dei tuoi compari di merende, che fin qui ti ha condotto perché a questi posti è legato da un filo di Arianna misterioso e indissolubile. 

Ortigia - Antico lavatoio sotterraneo
Di certo piemontese pieno e orgoglioso, ha però un legame di sangue proprio quaggiù, da dove il genitore è partito in un tempo lontano e qui vantava proprietà ora disperse e perdute per sempre. Proprio di fianco alla fonte eterna, una casa di fronte al mare, in cui ogni volta l’amico torna come per ritrovare una radice che, ogni volta, diventa sempre più forte e imperiosa. Ora c’è un ristorante, il proprietario, ormai amico, lo accoglie sempre come un reduce dal fronte, che ha sempre nuovi amici a cui mostrare quello che era, quello che poteva essere e non è stato, quello che non potrà essere più. Allora si va sotto a vedere le antiche colonne di epoca romana dove era nascosto forse un antico bagno termale diventato poi un lavatoio, forse una fonte dove fanciulle e sacerdoti intessevano feste dionisiache. Rimane lì a guardare a lungo dopo avertela mostrata, con un occhio un po’ triste e ogni volta dice: “Pensa un po’, questo posto era mio”. Adesso ci fanno i matrimoni, oggi un tedesco e una danese, rapiti dall’atmosfera del luogo, sono lì circondati di fiori e invitati, brindano e vivono la loro favola in un luogo magico. Forse, rapiti dalla favola, in molti si ubriacheranno stasera, Bacco e Venere vorranno ancora imporre ai satiri e alle vestali le loro leggi. Per adesso sono ancora piuttosto composti, dice una cameriera passando coi fritti misti. Noi accompagniamo di sopra l’amico, quasi strappandolo a forza. Rimane solo il rito consolatorio della pasta alla Norma, il nero di seppia, gli spaghetti alla Siracusana, le seppioline e la gran grigliata mista, che certo non può cancellare il passato, ma aiuta. Quando torni alle macchine lungo il mare, la notte è quasi fredda e l’amico non ha voglia di parlare.

Ortigia - Dal forte
SURVIVAL KIT

Ortigia – Parcheggiare in uno dei due grossi parcheggi che sono all’entrata dell’isola, appena passato il ponte.  Al mattino, interessante mercato del pesce. Mangiare una cassata o una granita sulla piazza a uno dei due bar di fronte alla chiesa e godersi il panorama. Non mancare la visita all’interno della cattedrale e all’altra chiesa sulla piazza che ospita un Caravaggio.

Palazzo Bellomo -  Via Capodieci 14 – Ortigia – 8 € - Pinacoteca regionale con pezzi di grande interesse (incluso Antonello) in un palazzo ben restaurato.

Ristorante Il vecchio lavatoio – Via Castello Maniace 8 – Ortigia - 0931.463637 – ristorantespizzica@hotmail.it – Cucina tipica siciliana, posizione magnifica sul lungomare di fianco alla fonte Aretusa. Antipasti misti.


B&B Villa Sunset -  Fontanebianche – Siracusa – 338.9832790. info@villasunset.it . Poco fuori della città, in piena zona balneare. Una villetta nuova, gran colazione, latte di mandorla. Free WiFi. 60 €. Pulito e camere abbastanza spaziose. Molto tranquillo.

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1 commento:

il monticiano ha detto...

Enri' grazie per questo tuo post su Trinacria la terra dei miei genitori dove io non nacqui ma loro si.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!