martedì 27 settembre 2022

Cronache di Surakhis 101 : Elezioni

dal web

 

C'era una volta in una galassia lontana lontana, un piccolo pianeta di infima specie, popolato da molte razze diverse arrivate laggiù dai quattro cantoni dell'universo, reietti, banditi, ladri e assassini che erano  legati tra di loro solamente dalla voglia di fregarsi l'un l'altro, ma che proprio grazie a questa caratteristica, avevano generato una sorta di accordo che consentiva un minimo di autogoverno e di convivenza civile. Naturalmente tutta l'economia del pianeta, a causa della litigiosità portata all'estremo termine, era fortemente sofferente ed il debito in cui versava il pianeta verso l'unità centrale della congrega delle galassie, non avrebbe mai più potuto essere ripagato. Prima o poi sarebbero arrivati i riscossori imperiali direttamente da Rigel e avrebbero prelevato tutti gli organi sani e disponibili tra la popolazione per la banca centrale dove sarebbero stati a disposizione di chi ne avesse bisogno e che ovviamente potesse pagarli. Ma di questo su quel pianeta non importava a nessuno, anzi tutti chiedevano a gran voce di fare nuovi debiti o di instaurare nuove leggi che avrebbero provocato solo altra spesa improduttiva. Il sistema di governo che si erano liberamente scelti, cambiava metodologia nel conteggio dei voti di tanto in tanto, a seconda di chi aveva il potere tra le mani. Una volta il vantaggio era toccato a chi avesse un maggior numero di arti prensili per poter votare più schede contemporaneamente e gli octopodi Magellanici ne avevano subito approfittato, un'altra volta a chi donava un maggior numero di figlie ai postriboli pubblici, aveva diritto ad un numero maggiore di preferenze, insomma un vero guazzabuglio. 

L'ultima volta si erano accordati secondo un sistema complicatissimo e quasi unico nell'universo, tanto era insensato, e cioè che una parte considerevole dei voti avrebbe eletto solo chi ne avesse presi di più in un certo territorio, mentre tutti gli altri andavano perduti. Questo meccanismo premiava ovviamente quei gruppi che si fossero uniti il più possibile in modo da far convergere i voti su un unico candidato, anche se tra di loro si odiavano a morte, ma gli abitanti di quel piccolo pianeta avevano una testa strana, governata da una filosofia di un profeta giunto dai mondi del confine, dove tutti erano un po' matti, il Tafazzismo. Dunque, strano a dirsi, proprio quelli che avevano propugnato il nuovo sistema, i Bianchi, si erano subito divisi in centododici partiti diversi, tutti ferocemente in lotta tra di loro, che nel culmine della campagna elettorale avevano subito ulteriori frammentazioni, tanto che erano arrivati sulle schede con centoquarantadue simboli differenti, mentre le forze avversarie, i Neri, composti dai Nerazzurri, che facevano bandiera degli organi sessuali delle loro femmine, dai Neroverdi, che erano unicamente interessati alle Cacce, con cui si sparava liberamente agli Andromediani quando tentavano di sbarcare in spazioporti clandestini e i Nerineri, che volevano ripristinare i ricordi di glorie passate e finite male, si erano riuniti, pur avendo idee completamente opposte tra di loro, in una unica coalizione, che arrivò a prendere il 12% dei voti, mentre i Bianchi che in tutto ebbero l'88% dei voti, li suddivisero in percentuali che andavano dallo 0,2% all'1, 3% per il gruppo più noto. 

Il risultato fu quindi che i Neri ebbero il 100% dei seggi a disposizione ed i Bianchi neanche uno. Ora, che i Bianchi fossero nella generalità dei minus habens era cosa nota, ma che avessero abbracciato così fermamente l'ideologia del tafazzismo, stupì gli osservatori di tutta la galassie e anche di quelle vicine, che non pensavano possibile una simile mancanza di cervello. Qualcuno, che aveva mandato osservatori a vedere come si svolgevano le elezioni, ipotizzò addirittura che i loro neuroni fossero stati azzerati da virus cosiddetti succhiatori, messi in circolo dagli avversari, ma era una delle solite teorie cospirazioniste, messe in giro da Quelli del Pianeta Tondo, che pretendevano di dimostrare che ogni pianeta fosse simile a una sfera. Nella realtà, dalle prime dichiarazioni dei loro esponenti che parlavano di strabiliante vittoria per il loro partito che aveva conquistato lo 0,8%, si capì subito che la tara mentale, aveva ormai compiuto il suo devastante lavoro e quasi tutti i capi partito furono radunati per una specie di congresso e abbandonati al loro destino su una scialuppa spaziale destinata a perdersi nelle tenebre dell'universo, mentre continuavano a dibattere sulla necessità di creare nuovi e più piccoli ma pregnanti partiti partiti. Il pianeta sprofondò quindi nelle tenebre del disastro economico, tra la gioia ed i festeggiamenti di tutti quelli che aspettavano solo di banchettare sui poveri resti di quegli abitanti residuali. Paularius, pensò che era ora di tornare sul pianeta; carico la sua astronave con un drappello di multivaginate di Arcturus IV e fece rotta verso Surakhis dove era certo che potesse risorgere un'era di orgoglio e buoni affari, mentre cominciava il nuovo reich millenario.

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