La grotta di Smeraldo - foto T. Sofi |
Di cose da fare sulla Costiera ce ne sono un sacco, a prescindere dal fatto che sarebbe sufficiente scegliere una delle cittadine a piacere e perdere il vostro tempo passeggiando per le viuzze del centro, sedere su una panchina sul lungomare o stare tranquilli ad un tavolino di uno dei tanti locali magari piazzato in qualche punto particolarmente panoramico e stare soltanto a guardare, tanto credo, possa bastare a chiunque per potere tornare a casa soddisfatto. Ma per chi ha voglia di spendere un po' meglio il proprio tempo, appagando la volontà di dare un un'occhiata un pochino più nel profondo, non c'è che da scegliere. Qui vi indicherò solo un paio delle opportunità che vi si offrono: i giri con la barca e i giri col cavallo di San Francesco, cioè i propri piedi e anche qui c'è da sbizzarrirsi. Cominciamo da una delle opportunità più sfruttate e che, per chi frequenta il luogo per la prima volta, è una delle opzioni assolutamente imperdibili, la visita della grotta di smeraldo, luogo piuttosto magico, sembra scoperta e valorizzata solo nell'800, ma in realtà, probabilmente conosciuta fin dai tempi più antichi. Pochi minuti di barca dal consueto molo di Amalfi che ormai rappresenta il nostro baricentro di partenza per ogni scorribanda e poi ti rimane soltanto da assaporare questa magia assoluta dell'ingresso in questa piscina naturale sotterranea dove la barca penetra leggera spinta dal remo che appena colpisce la superficie dell'acqua. Senza il motore e nella penombra luminescente rischiarata soltanto dalla luce che arriva dall'imboccatura seminascosta, il tempo sembra annullarsi e sei subito portato a domandarti se questo non sia uno dei sacelli antichi dove veniva naturale affidarsi alle dee ed agli dei del mare, che altri non possono abitare luoghi come questo.
Sulle pareti e dall'alto soffitto scendono stalattiti enormi che si incontrano in basso sui loro contraltari stalagmitici fino a formare colonne dalle sculture fantasiose e mirabili. Gli angoli più lontani, bui e nascosti paiono come ingressi di antri profondi che portano nelle profondità della terra. Ma come ovvio la grotta ha una sua valenza che la differenzia dalle tante altre simili per formazioni e struttura. Quello che ti inchioda al panchetto della barca, le mani strette sul bordo per permetterti di volgere attorno lo sguardo senza essere preso dal naturale capogiro che un inatteso rutilare di colore, che ruota attorno a te al solo leggero muoversi della barca stessa e al minimo movimento del remo. Un verde smeraldino che sembra provenire dalle profondità della terra e si allarga a tutto lo specchio d'acqua fino a sfumare sul contatto della stessa con le pareti, un colore così lucido e smagliante da stupire chiunque lo veda per la prima volta. La barca gira lenta fino a percorrere tutte le parti più recondite. Il pilota aiutandosi con una torcia illumina le formazioni più belle, offrendone naturalmente la vista dalla direzione che meglio ne metta in risalto le forme zoomorfe o che richiamino la fantasia a definirle in qualche modo. E poi ancora la punta sotto l'acqua e ecco che sul fondo, non si sa quanto a fondo, dato che la cristallinità del liquido impedisce di valutarne la profondità, ecco apparire statuette forse di un Gesù bambino, forse di un presepe, lasciate scendere fin laggiù dalla devozione popolare, visioni tremolanti apprezzabili attraverso una trasparenza che le rende ancora più misteriose e oggetto di devozioni da parte dei visitatori.
Poi tutto si ferma, come immobile in un tempo indefinito reso più statico dal silenzio assoluto di tutti i pochi presenti, questo è anche il grande vantaggio di scegliere il fuori stagione e il barcaiolo che senza parere ha raggiunto una posizione perfetta dello scafo, evidentemente a lungo provata, e con un rapido colpo del braccio, fa compiere al remo un leggero semicerchio che colpisce la superficie con un battito leggero ma sufficiente a far sollevare una gragnuola di piccolissimi schizzi che si spargono tutto attorno e ricadendo nell'acqua provocano una serie incredibile di luminescenti bagliori smeraldini che rimangono accesi per un attimo per spegnersi a poco a poco come lucciole morenti, come stelle cadenti che precipitano da un cielo opposto in una notte di San Lorenzo infinita. I colpi si susseguono ritmati dalla mano esperta e la pioggia di pietre preziose di un verde assoluto continua a cadere lasciando gli astanti a bocca aperta avvolti da una emozione continua che pare non finisca mai. Se non te lo avessero detto prima non avresti potuto trovare altro nome per questa grotta bellissima. Uscirne è fatica, tornare indietro uscendo dalla baia di Conca dentro la quale la grotta stessa è nascosta, è dispiacere. I pochi minuti che servono a ritornare al molo amalfitano sono quasi un dolore per quanto hai appena perduto, quasi neppure ti gusti la bellezza della costa, che pure ormai più volte hai visto ma che non dovrebbe mai smettere di stupire.
Poi dato che la giornata non è ancora finita ecco che il visitatore instancabile, il turista dalle mille risorse e che a nulla rinuncia, finisce per essere attirato dal cartello che indica il Sentiero dei limoni e che ti porta immediatamente tra una spettacolare vegetazione composta di orti, di terrazze, di viti e di piante di limone, che avvolgono il percorso, una serie di saliscendi che ti conducono quasi subito alla terrazza della mortella con le sue splendide viste sul blu che lambisce la costa. Questa un tempo era l'unica strada che congiungeva tutti i paesi della costa e tutto e tutti, cose e persone passavano lungo queste scalinate, questi sentieri, questi saliscendi per spostarsi in questo territorio un tempo selvatico e difficile. Odori di mirto e di limoni, mentre ti senti come sospeso sugli strapiombi che si aprono sul mare sottostante. Sei nel pieno della coltura dello sfusato amalfitano, il famoso limone il cui prodotto più noto, il Limoncello si è ormai diffuso in tutto il mondo. A mezza strada Torre, poche case imprigionate a mezza costa su un piccolo promontorio e poi ancora la valle tappezzata di terrazze che la avvolgono completamente, quasi volessero imprigionare questi profumi, queste ricchezze. Te ne puoi infine tornare indietro lungo il mare, tanto per fare una strada diversa, per riapprodare a Minori, dove un tavolino della pasticceria Sal de Riso, ti aspetta fedele per consolarti della fatica con una delle sue indescrivibili Delizie al limone appunto, che premieranno te della fatica comunque già da sola premiante ed anche quelli che pigramente avranno preferito aspettarti lì, per ottenere lo stesso premio senza merito, ma anche senza avere provato i tuoi stessi piaceri.
Limoni di Amalfi |
SURVIVAL KIT
Grotta dello smeraldo - Ci si arriva o da terra, preferibilmente da Amalfi (o da Positano), col bus o parcheggiando sull'alto della scogliera nel comodo parcheggio gratuito e scendendo la scalinata fino a raggiungere l'ingresso posto su una banchina al livello del mare. Qui troverete la barca che fa accedere alla grotta per con guida obbligatoria è di 7 € a persona, bambini gratis. La visita dura una ventina di minuti. Oppure tramite barca da Amalfi, aggiungete il costo di 10 € a persona. Il tragitto dura una ventina di minuti per arrivare alla grotta. Qui potrebbe esserci coda per la barca, specialmente in piena estate, in quanto si aggiungono quelli che scendono da sopra. Vale la pena.
Trekking in Costiera - Ovviamente molteplici sono le possibilità. La più nota e probabilmente la più bella è Il Sentiero degli dei, un tempo la strada che serviva a percorrere la costiera coi muli o piedi. percorre la parte alta della costa arrivando fino a 600 metri di altezza partendo da Bomerano per arrivare Nocelle o ancora più in là a Montepertuso, con comodi parcheggi all'inizio e alla fine. Naturalmente questi punti possono essere raggiunti anche con i bus locali. La lunghezza è di 8-10 km da percorrere con calma il 6 - 7 ore fermandosi ad ammirare la bellezza del paesaggio e le molte cose da vedere lungo il percorso come la Grotta del Biscotto, i villaggi rupestri nella roccia e la punta Pistillo, area molto fotogenica. Non costa nulla. Per chi vuole fare meno fatica c'è anche il comodo e molto più breve Sentiero dei Limoni che congiunge in circa 3 km con la durata di un paio d'ore, Minori a Maiori attraverso uno dei percorsi considerato tra i più belli d'Italia. Un su e giù per un dislivello di circa 400 m. con possibilità di deviazioni (ad es. fino a Ravello) che parte da Maiori a piazza Millo, dietro la Collegiata di Santa Maria a Mare con la sua famosa cupola di maiolica e arriva a Minori con la possibilità di vedere il paesino di Torre, eventualmente Ravello, con molti belvederi che aprono su panorami straordinari come quello della Mortella con viste su Atrani ed Amalfi. Anche questo gratuito ed accessibile a tutti.
Maiori |
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2 commenti:
Anche in Friuli abbiamo le grotte carsiche.
e tra le più belle del mondo direi!
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