giovedì 22 settembre 2022

Cronache di Surakhis 100 - Armi galattiche


dal web

 Le cose adesso stavano davvero precipitando, Da quando era cominciata la guerra con la galassia M51 ogni giorno tutto andava di male in peggio. L'inflazione era ormai del 3845% e le banconote dei crediti venivano utilizzate al posto della carta igienica che era diventata ormai introvabile in tutti i supermercati. Le derrate alimentari praticamente erano sparite da quando tutti i porti interstellari erano stati chiusi e minati, per cui la razione di sbobba in tutte le miniere di Surakhis era stata dimezzata, la scodella era di uguali dimensioni, è vero, ma veniva fornita una sola volta al giorno invece di due. Questo aveva provocato un ulteriore problema in quanto anche la produzione di combustibile per le centrali a merda, era di conseguenza diminuita e poiché dopo l'applicazione delle sanzioni contro il nemico, l'importazione di merda che arrivava massimamente proprio dalla galassia M51 era stata quasi azzerata; si erano trovati, è vero, altri produttori, principalmente in galassie periferiche, ma è noto che gli abitanti di quei disgraziati ammassi stellari producono pochissima merda a causa di una nutrizione quanto mai contenuta e che potendo mangiano direttamente, senza farsela soffiare dai primi venuti. Pertanto la produzione energetica era discesa al minimo, non c'era più elettricità neppure per illuminare se pur fiocamente i postriboli della città alta, con una conseguente diminuzione di introiti. Insomma un krippol che si mordeva la coda, senza soluzioni da intravedere a breve. 

D'altra parte anche le elezioni incombevano e tutti si stavano preparando al cambio di regime che promettevano i sondaggi. Anche Paularius cominciava a temere che la situazione gli stesse sfuggendo di mano e il nuovo governo da cui si aspettava molto, specialmente in tema di eliminazione delle libertà residue ancora in piedi, quelle di impegnare gli organi dei figli e dei nipoti a pagamento dei debiti, sembravano vacillare e quindi cominciava a domandarsi se non fosse arrivato il momento giusto per lasciare il pianeta sull'orlo di esplodere. Mentre meditava sul da farsi giunse la notizia, su tutti i mezzi di informazione che il Kaesar di M51 aveva deciso di porre in posizione di lancio tutti i siluri spazio temporali caricati con le nuove micidiali testate intronucleotidinarie, che riuscivano ad esplodere alcune settimane prima di essere state lanciate facendo strage di ogni forma di vita dato che deflagravano direttamente nelle pance di tutti gli abitanti del pianeta verso il quale erano lanciate. I Premier di tutti i pianeti della galassia avevano risposto, non solo che erano prontissimi, tanto tutti gli orifizi dei loro sudditi erano già completamente spannati dagli esattori delle tasse galattiche, ma che a loro volta avevano già schierato i loro altrettanto potentissimi strumenti di arma, che esplodevano in automatico in precedenza a quelli del nemico.

Insomma non sembrava che ci fossero possibilità di scampare, quindi, quando Paularius si diresse sulla navetta di servizio al suo spazioporto privato, non trovò più nessun tipo di controllo, dato che tutti i doganieri di Surakhis, abituati a controllare con cura anche l'interno degli intestini dei viaggiatori che voleva lasciare anche temporaneamente il pianeta, se l'erano filata in qualche posto nascosto speranzosi di salvare la ghirba. La piccola astronave lasciò discretamente lo spazio atmosferico dirigendosi verso la terza luna per aggirare il blocco e infilare una delle porte temporali che forse lo avrebbero protetto anche delle testate ad esplosione anticipata. Che Surakhis andasse a farsi fottere, pensò silenziosamente Paularius, avevano voluto la libertà, debito a volontà e sesso libero, votazioni a ogni pié sospinto e cancellazione generalizzata dell'obbedienza, che adesso ne pagassero le conseguenze. certo sulla galassia periferica alla quale era diretto, non c'erano ancora in vigore tutte quelle belle cose e l'autorità era ancora garantita per fortuna, per lo meno per i Pari come lui. Che rimanessero a scannarsi i vari partiti, le Gilde, i sindacolati e i rappresentanti dei dodici sessi del pianeta, sempre che le radiazioni anali e i gas delle granate biochimiche non risolvessero il problema prima. Controllò dagli elenchi se fosse stato inviato verso la sua stessa meta, il nutrito drappello di Rallegratrici Vegane di cui intendeva servirsi nella sua nuova sistemazione e poi si allungò sul sedile anatomico cullato dolcemente dai massaggiatori automatici.


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