domenica 12 gennaio 2025

Sudamerica 5 - In Paraguay

El salto Monday - Paraguay - novembre 2024
 


Ci si mette un po' a superare Ciudad de l'este, ingolfata come è dalle frotte di compratori eccitati che arrivano da tutto il Sudamerica, sembra di essere allo svincolo della Serravalle Genova quando arrivano i pullman dei turisti sbarcati dalle crociere affamati di beni a prezzi scontati che intasano l'ingresso dell'Outlet. Sono le attrazioni dei nostri tempi che funzionano da calamita più delle Piramidi e di San Pietro. Noi invece proseguiamo verso Presidente Franco, un altra cittadina poco distante, fatta di case basse e nuove che risente credo, della vicinanza dell'altra città, quantomeno come dormitorio per chi ci lavora. Poi c'è solo foresta rigogliosa e dopo aver percorso ancora qualche chilometro si arriva all'ingresso di un piccolo parco quello del Salto Monday. Qui non c'è la folla di turisti che arriva in zona per le altre più famose cascate, ma vi assicuro che anche qui la sorpresa sarà grande. Infatti dopo aver percorso un breve sentiero tra gli alberi dai tronchi imponenti, ecco che avverti il rumoreggiare delle acque del fiume Monday, un tributario che va ad ingrossare il già imponente flusso del Paranà. Pochi metri e arrivi alla grande cascata che ha il solo demerito di essere troppo vicina alle altre, certamente più spettacolari, dell'Iguaçu. Diversamente questa sarebbe potuta diventare una grande attrazione, così viene relegata ad una escursione minore che compiono solo quei turisti più curiosi o che dispongono di un poco di tempo in più. 

Nella realtà il salto è davvero imponente e te lo puoi godere da tutte le altezze grazie ad una serie di scalette che ti portano ad un grande belvedere dall'alto dove puoi goderti il salto completo con l'acqua che si precipita nel baratro di una quarantina di metri per un ampio arco e poi usufruendo di un comodo ascensore arrivare fino ai piedi della fossa dove l'acqua che cade, forma quasi una nebbiolina azzurra che confonde la vista e la prospettiva. Diciamo che quasi entri nella cascata, come volessi penetrarne i segreti più nascosti alla ricerca di Naiadi precolombiane che ti aspettano nei meandri delle rocce coperte di muschio e di erbe acquatiche. Il Salto Monday è davvero uno spettacolo unico; forse per non avere i ricordi turbati che contribuiscono a minimizzarlo, dovresti venirlo ad ammirare prima delle più famose sorelle, per non farti confondere e disprezzarne la bellezza, solo un poco offuscata dall'ingeneroso paragone. Monday è una parola di origine Guarani, che significa Acqua che ruba, come se stesse a significare la inaspettata sorpresa che avrebbe potuto prendere gli incauti navigatori del fiume che, con le loro incerte canoe lo navigavano e si trovavano d'improvviso di fronte all'ormai inevitabile baratro, precipitandovi dentro fino a schiantarsi sulle nere rocce del fondo, senza possibilità di salvarsi. La massa d'acqua è imponente e cade con violenza abbattendosi dalla parete che rimane quasi completamente nascosta, ma continuamente frotte di minuscole rondini, che evidentemente nidificano proprio in questa parete, fruendo della sua protezione, arrivano in volo e si precipitano verso di questa attraversandola nei punti lasciati liberi dalla caduta, quasi indistinguibili ad occhio nudo e scomparendo al di là di essa. 

Davvero un effetto incredibile vedere questi stormi di uccelli minuscoli che come presi da follia si scagliano verso la parete di acque che cadono dall'alto apparendo come impenetrabile e scompaiono dentro di essa. Un altro dei tanti esempi di adattamento degli esseri viventi. La poca gente che si muove attorno alle passerelle, apprezza lo spettacolo continuo di questa travolgente natura, molti sembrano locali, con tanta voglia di ridere e di far festa. Un paio di famigliole paraguayane hanno portato le due figlie vestite a festa, con abiti di tulle svolazzanti e approfittano dell'occasione con mille selfie davanti ad appositi cuoricini ottenuti con serti floreali posti con lo sfondo della cascata. In tutto il Sudamerica si fa una gran festa alle ragazze all'arrivo dei 15 anni e questa mi sembra appunto una di queste occasioni. Noi contribuiamo allora ad arricchire gli scatti per la gioia dei partecipanti. Poi troviamo un gruppo di ciclisti che conta di arrivare appunto fino ad Ushuaia, tanti auguri, ma pare che questa sia una delle avventure che da qualche anno va per la maggiore da queste parti. Infine ci fermiamo ad un baretto nascosto nella selva dove rimaniamo unici clienti a berci un tereré, la versione fredda del mate, più o meno, ma il sapore sembra più o meno lo stesso con l'aggiunta dissetante di molta acqua e limone. Torniamo alla macchina con lentezza studiata per non annullare con la fatica della risalita, il piacere della visita. 

Il ritorno coincide con l'inizio di una pioggerella sottile che via via prende vigore fino a diventare un vero e proprio acquazzone tropicale, che comincia ad ingrossare gli scoli formando rivoli sempre più grossi ai lati della strada. Ritorniamo a Ciudad de l'este sotto un vero e proprio uragano e adesso l'acqua che cade vigorosa comincia a formare vere e proprie fiumane e nei tratti in cui la strada va in forte discesa e successiva erta salita, si precipita verso la massima pendenza con uno strato alto quasi una spanna. Siamo in città, ma il traffico è quasi bloccato, la gente cerca riparo alla meglio e devo dire che l'aspetto della cosa non è davvero rassicurante. Su un salitone assai ripido di  un corso in cui tentiamo di arrivare alla cima, il nostro Gelson decide, su nostra gentile e preoccupata pressione, di fermarsi al bordo della strada al riparo di una sorta di muretto che sembra proteggere dal flusso della corrente più violenta. Sembra davvero che sia uno di quei fortunali che tutto porta via ed essere annoverati come turisti dispersi nei corsi d'acqua viciniori, non mi pare una buona soluzione per questa bella giornata. Alla fine comincia a spiovere, che queste precipitazioni sono sempre piuttosto sporadiche e quindi riprendiamo la via un poco più tranquilli anche se i nuvoloni che ci sovrastano sono nerissimi e non pare che il cielo abbia voglia di aprirsi. E' il tropico ragazzi, bisogna accettarlo come viene. 

Intanto ci infiliamo nella confusione cittadina e ci passiamo un paio di famosi centri commerciali ognuno di sei, sette piani, pieno di negozi di ogni genere, che offrono tuti i tipi di griffe mondiali dei cinque continenti. Le addette alla vendita evidentemente sono selezionate tra le ragazze più avvenenti die dintorni e bisogna dire che molte sono veramente carine e noto che il nostro Gerson ne conosce parecchie visto che si ferma spesso a salutarle con calore. Al Paris c'è una folla strabocchevole che fa la fila per comprare. I prezzi probabilmente sono più interessanti che nei vicini Brasile ed Argentina, ma il nostro interesse per questi materiali non è pressante e quindi al di là di una visione generica tanto per capire il movimento, finisce che ce ne andiamo in fretta. C'è un po' di delusione in quanto io mi aspettavo un colossale mercato di oggetti di artigianato e di quelle bagatelle che di solito interessano i turisti a tema sudamericano, in particolare i tanto famosi oggetti in cuoio, dai cappelli, alle cinture e agli stivali, che avevo letto qui si dovevano trovare a prezzi risibili. Nulla di tutto questo o per lo meno, noi non ne abbiamo visto alcuno o quasi. Pazienza ce ne facciamo una ragione e proseguiamo tra folle di sudamericano festanti e carichi di pacchi. Tutti sembrano allegri e festosi, si sa che quando si compra si scatenano le endorfine, ma anche i locali paiono felici, forse perché sono dalle parte del bancone dove i soldi li ritirano oppure per semplice e consolidata attitudine mentale. 

Gerson dice che i Paraguayani sono per natura allegri e bonaccioni pur essendo il paese più povero e disgraziato del continente, non per niente lui ha sposato proprio una paraguayana, con la quale ha una figlia deliziosa e con cui sembra avere una storia davvero felice. Forse è anche vero che il denaro non fa la felicità e che basta la salute, tuttavia ricordiamoci sempre che come diceva l'indimenticato Govi, la salute senza valuta a l'è una mezza malattia. Noi tentiamo intanto di calmare la fame approfittando dell'occasione di assaggiare alcune specialità paraguayane, che si trovano in una nota empanaderia chiamata El chipòn de mi abuela, che offre tutta una serie di bocconcini per una sosta veloce. Questo tipo di esercizi sono chiamate Chiperias e ci trovi tutte quelle specialità locali che vanno dalle classiche empanadas in tutte le versioni possibili, alle Chipas una versione locale di involtino di pasta ripieno di formaggio, alla Sopa paraguaya, un delizioso tortino alla cipolla e formaggio e a tutta una serie di lomitos (panini di vario tipo), polli fritti, picadas e ovviamente tutta la parte dolce con gelati e caffetteria. Sazi ma non domi, riprendiamo la strada per riattraversare la frontiera dove già si è formata una coda di gente che sciama verso il Brasile. C'è una specie di varco al di qua del ponte dove una serie di gendarmi con cani da droga scodinzolanti ispezionano sommariamente le auto. A qualcuno carico di pacchi e fagotti viene imposta una sosta di controllo per vedere che cosa hanno comprato, ma noi scivoliamo via velocemente verso Itaipù, mentre il cielo non promette niente di buono. Questo mordi e fuggi paraguayano è stato comunque interessante e in ogni caso un'altra bandierina è stata piantata..

SURVIVAL KIT

Salto Monday - Cascata sul fiume Monday a circa 10 km dalla cittadina di Presidente Franco. Salto di 40 metri su un fronte di 120, molto imponente. Come è naturale niente in confronto alla vicine di Iguaçu, ma in qualunque altra parte sarebbero una bella attrazione turistica. L'ingresso nel parco costa circa 10 $, non accettano carte di credito, ma se non avete Guarani, potete pagare in dollari. Almeno un'ora è necessaria per il giro, prendetela comoda e fermatevi al baretto nella foresta. Provare il tereré, il mate gelato che costa 2 dollari. 

Chiperia de mi abuela - Catena tipica di specialità paraguayane dove gustare dolci e salati tipici del paese. In pratica una panetteria-caffetteria dove fare anche colazione. Fanno anche piattini di pollo, fritti e pizze al taglio. Con un paio di dollari vi saziate. 

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