Iguazu - Lato argentino - novembre 2024 |
Oggi è il primo giorno effettivo in cui ci troviamo di fronte alla realtà argentina ed ai suoi prezzi irrazionali. Questo è il problema del quale dovrete tenere sempre conto per cercare di di non farvi spolpare completamente, magari cercando di utilizzare alcune malizie che se non saranno utili più di tanto a mitigare i costi, quantomeno riusciranno a ridurre se pur in piccola parte l'esborso totale, che in ogni caso, tranquilli, sarà alla fine imponente. Intanto vi troverete di fronte ad una inflazione molto potente, che in un anno ha portato i prezzi generali a raddoppiare ed in alcuni casi a triplicare. L'introduzione di nuove leggi volte a raccogliere introiti attraverso soprattutto a nuove tasse, hanno fatto parimenti lievitare certe spese a cui è legato il turismo, come ad esempio l'ingresso ai parchi, a volte imposte ex novo. Ad esempio al Parque de los Glaciares qualche anno fa l'ingresso era libero, mentre oggi costa 45 Dollari a cranio, e così via ed i parchi da visitare sono davvero molti. A questo si aggiunga che dopo la linea politica estremamente dura verso le spese statali, con tagli lineari paurosi e conseguenti licenziamenti in massa, la stabilità economica del paese in sede internazionale, è stata giudicata in via di miglioramento (?), anche se non riesco a capire come mai e di conseguenza il rapporto di cambio col dollaro americano e di conseguenza con l'euro è notevolmente migliorato, invece di seguire l'andamento inflattivo come dovrebbe apparire logico e naturale. Quindi il combinato disposto di questi due fatti che agiscono in contrasto tra di loro, crea per lo straniero un aggravio di costi davvero sorprendente.
Oltre a ciò le cose non sono uguali e lineari in tutto il paese per cui dovrete essere molto attenti a dove cambiare, come pagare e quali soluzioni scegliere nelle varie parti del paese. Questo infatti potrebbe incidere nei costi con differenze anche di un 20/30 %. Per una coppia potrebbe trattarsi alla fine di un delta superiore ai 1000 Euro. Partiamo dai cambi, che possono essere fatti in strada nei posti più turistici ma con poca differenza nei vari uffici di cambio che troverete facilmente. In questo caso usufruirete del cosiddetto cambio blu, un cambio parallelo, ma ufficiale e assolutamente legale, che adesso non si discosta più moltissimo da quello effettuato nelle banche, ma che differisce da città a città a seconda della fame di valuta dei vari luoghi. I cambi migliori sono a Ushuaia e a Buenos Aires. Secondariamente considerate che moltissimi negozi, locali e ristoranti offrono un cambio maggiorato se comprate o mangiate lì, con una differenza che arriva al 20% di sconto. Inoltre più o meno la stessa differenza si ha se si paga "en effectivo" (in contanti) così da evitare ricevute foriere di tassazione insomma, capirà teniamo tutti famiglia, mentre al contrario se pagate gli alberghi con la carta di credito, sarete esentati dall'IVA del 21%. Notate che gli alberghi sebbene riluttanti sono obbligati ad accettarla. Evitate poi di ritirare soldi dai bancomat che oltre ad essere limitati come entità massima, vengono gravati di una forte percentuale di commissione.
Quindi, anche se scomodo, dovete considerare di viaggiare con molto contante addosso. Al momento pare sia nata una nuova quotazione semiufficiale chiamata Dollaro Diarco dal nome della catena di supermercati che l'ha adottata, che offre un cambio del 5% superiore al cambio "blu" se si pagano le merci in dollari contanti e che accetta anche biglietti stropicciati. Infatti ricordatevi che per avere la quotazione massima bisogna sempre avere tagli da 50 o 100 perfetti senza il minimo segno e dell'ultima versione (quella col Franklin grande) diversamente vengono rifiutati del tutto o penalizzati nella valutazione. Insomma una gimkana piena di trappole che caratterizzano questo martoriato paese, uno specchio perfetto da osservare, per comprendere cosa capita quando al governo si alternano governi populisti e nazionalisti per decenni, e che tra l'altro, presenta una situazione che cambia continuamente per cui queste informazioni dopo un paio di mesi potrebbero essere del tutto inutili, per cui informatevi bene di volta in volta, ad esempio in questo momento mi risulterebbe che l'euro "blu" è cambiato a meno del dollaro, addirittura a 1.060, contro il dollaro a 1.200. Dopo questo necessario preambolo prendiamo il taxi per arrivare al parco delle cascate distante una ventina di minuti e che di conseguenza ci costerà 20.000 pesos. Per fare il pieno ci fermiamo da un cambista vicino al centro dove otteniamo un cambio blu di 1150 x 1 €, più o meno in linea col previsto.
Il problema è che i tagli da 20.000 a disposizione sono pochi e ci vuole un attimo a ritrovarsi con una pacco informe di biglietti da 1000 pesos (400 € sono più di 450 biglietti fruscianti e scivolosi!), che non riesci a contenere in nessun portafoglio, ma qui è così che funziona. Ma adesso pensiamo a divertirci alle cascate che è anche alla fin fine lo scopo per cui siamo arrivati fin quaggiù. Intanto cominciamo a sborsare 45.000 pesos a testa per entrare nel parco e scusate se è poco, così però abbiamo il vantaggio di smaltire parte del pacco. La massa di visitatori è decisamente imponente anche se siamo a novembre che è considerata comunque una mezza stagione. la giornata volge al bello e compare un promettente raggio di sole che penetra tra gli alberi della foresta. Il trenino, alla stazione di partenza si riempie in un attimo, ma le partenze sono piuttosto ravvicinate per cui l'attesa non è gravosa, poi inizia il viaggio attraverso il tunnel verde scavato tra gli alberi e ben presto non ti accorgi più della gente che ti circonda. Quando scendi alla fine e incominci il sentiero che hai scelto, percorrendo le lunghe passerelle che scavalcano piccoli stagni, ruscelli di acqua che il fiume ha creato ai suoi bordi e penetrano nella fitta barriera di verde che sta ai lati, ci si disperde velocemente e ti senti subito solo. Ognuno va del suo passo e si ferma ad assorbire questo meraviglioso senso di selvaticità che ti circonda senza sentirsi troppo disturbato dagli altri visitatori.
Puoi fermarti nei punti più tranquilli riparato dall'ombra di alberi altissimi e guardare le frotte di pesci che scivolano nell'acqua bassa. Le cascate sono lontane ancora e non se ne avverte neppure il fragore. Poi quando arrivi alla gola famosa, questa ti appare di colpo in tutta la sua violenta bellezza. Una quantità di acqua impressionante, e non siamo ancora al massimo della portata che ci sarà tra un paio di mesi, fanno apparire come misere piscine da condominio, tutte quelle che hai visto prima. Il fiume per un fronte consistente si precipita in una forra scavata a V in migliaia di anni e che penetra a ritroso il letto del fiume fino a formare quasi due fronti convergenti che finiscono in un buco apparentemente senza fondo dal quale si leva una nebbiolina azzurra che occlude la visuale. In fondo, più a valle dove il gorgo si placa e il polverino si acquieta, fuoriesce un gommone carico di dannati infagottati in involucri rossi, completamente ricoperti di acqua che tentano di riaversi, riaprendo finalmente gli occhi; la corrente li porta verso l'esterno del fiume che prosegue più a valle verso il lontano imbarcadero. La passerella invece arriva fin sul bordo del salto e ti lascia indovinare tutta la via compiuta dall'acqua mentre la corrente discendente porta via la nebbia verso valle permettendoti di godere delle miriadi di arcobaleni, che i salti e le cadute laterali formano in continuazione.
Ai lati la gola si allarga per oltre due chilometri e mezzo dispiegandosi nei cento e cento rivoli laterali, ognuno dei quali potrebbe essere annoverato altrove come una cascata degna di essere considerata ed ammirata in solitudine. Rimanere fermi a guardare il movimento ipnotico delle acque che si precipitano nella forra con tutte le sfumature colorate che loro conferiscono le rocce sottostanti, i ciuffi di erba che crescono rigogliosi, immersi come sono in una umidità costante, ti fa capire appieno la sensazione del sublime che tanto affascinava i poeti romantici europei. Bisogna riguardarsi il vecchio film Mission, in cui la splendida fotografia di Menges, rende piena giustizia a questo luogo unico e imperdibile per riportarsi a questo ricordo ancora e ancora. Non devi avere fretta, devi godertelo con calma per imprimerti negli occhi i quadri sempre diversi, sempre straordinari che si alternano davanti a te. Il resto del circuito superiore ti faranno godere di tutta un'altra serie di infinite cascate anch'esse imponenti, anche se ora le giudicherai minori, ognuna con nomi dedicati ad esploratori e a uomini celebri e meritevoli di nota, come le Dos Hermanas, la Chico, la Ramirez, la Bosetti, la Adan y Eva, la Mendez, la Mbiguà e molte molte altre che è inutile ricordare, tanto basta il guardarle e rimanerne incantati. Ma anche camminare nel bosco rimane una sensazione unica, col rombo dell'acqua sullo sfondo che ormai è diventato un mormorio.
Intanto una pozza fangosa sul sentiero si è trasformata in un tappeto giallo di farfalle che evidentemente si sono liberate della loro prigione crisalidea tutte assieme e adesso danzano senza riuscire a fermarsi il loro sabba di sesso e di morte. Ti siedi su una panchina nascosta tra l'ombra delle fronde basse e subito una si posa sulla tua spalla forse attirata dal colore della maglietta o perché sfinita, dopo aver compiuto la serie dei suoi doveri. E' enorme, grande quasi come la mia mano, scura con mille disegni mimetici all'esterno quando rizza le ali unendole verticalmente come in preghiera, piena di vivaci screziature quasi fosforescenti quando invece le dispiega aperte completamente, come per mostrarsi in una posa di disponibile attrattività. Non vuole allontanarsi e io rimango immobile per timore di disturbarla, come fossi una roccia ferma, non oso sfiorarla, che un tocco potrebbe devastarne irreparabilmente la preziosa fragilità. Alla fine cerca di riprendere il volo, ma sbatte le ali disperatamente per un attimo solo, meschina, per posarsi più in là su una balaustra; evidentemente il suo ciclo è prossimo alla fine e i suoi movimenti non sono altro che disperati tentativi di finire l'esistenza in una esplosione di bellezza, una dichiarazione di avere a suo modo, inconsapevole chissà, contribuito a disegnare la meraviglia del mondo. Rinunciamo al circuito inferiore, un po' più faticoso che traversa il bosco sull'isola a valle delle cascate e che porta a salti minori, ma pure bellissimi e ci sediamo ad aspettare il trenino che ci riporti all'ingresso sazi di bellezza ed emozione. In fondo è stata una bella sgroppata.
SURVIVAL KIT
Cascate di Iguazu - Lato Argentino - Pe questo lato dovete considerare almeno una giornata intera di visita. Ci si arriva in Bus pubblico, in taxi o con una escursione programmata. L'ingresso (diverso da quello brasiliano) costa 45.000 pesos a testa incluso il trenino che porta fino al sentiero della Garganta del diablo. Ci sono 4 itinerari sulle passerelle: quello superiore (4 km) e della Garganta (circa 90 minuti), quello inferiore (che porta sull'isola S. Martin) praticamente in piano e collegati dal trenino. Il quarto, il Macuco è un sentiero nella foresta di circa 7 km andata e ritorno che porta ad un ramo secondario ma vi farà attraversare una foresta assolutamente vergine con molti animali. Il giro sul gommone che porta nella nuvola di acqua sotto la Garganta si paga a parte e costa una 70ina di dollari a testa. Non si vede nulla ma si torna completamente fradici e felici, evitate dunque macchina fotografica e portatevi l'impermeabile totale. Possibilità anche di rafting a valle delle cascate con 35 $. In un giorno fate i tre sentieri principali con comodo. Se volete tornare il giorno dopo, fatevi timbrare il biglietto e l'ingresso costa la metà.
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