domenica 5 maggio 2019

Central India 18 - I graffiti di Bhimbetka


Bhimbetka - La caverna dello zoo

Turisti
Oggi sono piuttosto triste anche se più sollevato, per il fatto che il mio amico Ashish, mi ha assicurato che nonostante la devastazione ed i gravi danni provocati alla sua città ed alla sua casa dal passaggio distruttivo del ciclone Fani sullo stato dell'Orissa, lui e la sua famiglia sono salvi e senza conseguenze fisiche. Tuttavia, da quanto ho potuto vedere dalle immagini del web, i disastri nell'area devono essere stati davvero imponenti e se Puri e nella sua bella Bubaneshwar, la città dei mille templi, i danni sono stati tanti, non oso immaginare cosa possa essere accaduto nelle colline dove si sviluppa la civiltà tribale di quello stato, la cui sopravvivenza è già normalmente appesa a fragilissimi equilibri e della quale conservo un ricordo vivissimo. Forse è vero che le manifestazioni della natura diventano sempre più violente, anche se penso che l'uomo si adatterà anche a questo, come ha sempre fatto, tuttavia, quando ci sei dentro in prima persona è un'altra cosa. Pure a queste cose e a quante come questa possono accadere in ogni luogo, non pensi mai quando li attraversi, con l'occhio teso solo a raccogliere la bellezza e i punti di interesse che ti circondano via via. Soltanto cinque giorni prima del grande incendio che ha incenerito il tetto di Notre Dame, ero proprio lì sotto, col naso all'insù ad apprezzare gli archi acuti, la potenza dei contrafforti e l'imponenza dei grandi organi di fianco al coro. Chi poteva pensare a quanto sarebbe accaduto di lì a poche ore!

Caccia
E' il destino dell'uomo, da un lato anelare all'eternità e dall'altro subire la caducità delle sue opere, forse inevitabilmente destinate all'oblio nel lungo periodo. Alcune più delle altre naturalmente. E' il supporto su cui sono state impresse a volte a decidere quanto questa presenza si conserverà. Così come è accaduto a Bhimbetka, dove la nostra auto si sta dirigendo di buon passo dopo aver lasciato alle nostre spalle il paesino natale di Uttam. Le strade del Madya Pradesh, il grande cuore centrale dell'India, sono tutto sommato tranquille. Gremite più che altro di carri, di trasporti di materiali agricoli e di genti che transumano in tutte le direzioni in cerca di occasioni di vita. I punti di ristoro lungo di esse sono sempre uguali, come nel resto del paese, baracche malandate di lamiere o di più recente muratura, già corrosa e infracidita dal monsone, con antri oscuri negli angoli dai quali si levano vapori e sfrigolar di oli in grandi pentoloni neri. Un baraccotto foderato di sacchettini di viveri industriali, dai biscottini alle patatine, declinate in decine di differenti e improbabili profumazioni, per ristorare quanti, abbandonato sul bordo della strada, il loro camion sovraccarico o il loro qualunque mezzo di trasporto, si siedano su panche traballanti, sedie di plastica sfondate o sui più antiquati  ma sempre efficienti charpoi, quei letti di corda che più tardi fungeranno anche da supporto per la notte, per chi ci si vorrà coricare, avvoltolato nel suo mantello tuttofare. 

Al bar
Qua troverai sempre un thé speziato al latte, pronto e bollente, un thali servito in un vassoio di alluminio dal quale pescare con le dita della mano destra pugnetti di riso o pezzi di chapatti imbevuti nel dal o in un curry vegetale, dopo essertele lavate alla meglio nel rubinetto che sgocciola al limitare dei tavoli. Noi ci facciamo un paio di uova sode col riso, dopo aver saccheggiato il banco dei biscotti vicino alla cassa, conditi con le banane di cui trovi sempre un venditore dove si raggruma la gente. Gli autisti dei camion ti guardano con interesse e salutano quando passi, siamo figure infrequenti su queste rotte. Quando siamo ad una quarantina di chilometri da Bhopal, dove arriveremo stasera, si devia verso un gruppo di colline lontane, quelle di Vindhyachal, che sotto la rada vegetazione di acacie spinose lascia intravedere una roccia ocra dalle molte sfumature. Il sito di Bhimbetka è nascosto nella zona più impervia tra questi rilievi ed è costituito da una vasta area di rocce rese lisce e scavate dall'acqua in mille anfratti nascosti, un susseguirsi senza fine di passaggi, caverne, condotti, gronde che, in un passato evidentemente lontanissimo hanno dato rifugio a gruppi di uomini che popolavano quest'area fin dal tardo mesolitico, all'incirca 10.000 anni fa. Ne sono stati trovati a centinaia, moltissimi dei quali presentano le pareti in parte o completamente ricoperti di una serie di mirabili graffiti, molto ben conservati grazie all'uso di pigmenti molto resistenti.

Elefante
Di certo ha contribuito al loro stato attuale, l'isolamento del sito, tuttavia, come in tutti grandi ritrovamenti analoghi in tante parti del mondo, dall'Australia, ai deserti africani, a Lascaux, scorrere lungo le pareti le affollate scene di caccia e le tante precise raffigurazioni di animali, ritratti in linee sinuose ed eleganti, lascia sempre attoniti e evidenzia bene questa straordinaria attitudine dell'uomo, quella di voler mettere in ogni manifestazione, che pure possa avere avuto altri scopi, propriziatorio, religioso o quant'altro, un suo tocco di bellezza, che non si riesce a definire altrimenti se non come artistico. Quel di più, in fondo niente affatto necessario, perché un animale sarebbe comunque riconoscibile da qualche tratto fondamentale a rappresentare zampe, corna, zanne e che invece emerge da quelle pareti, da quei fogli di pietra con le sue forme armoniose, con linee aggraziate che ne disegnano la muscolatura, la potenza del movimento e non puoi non immaginare gli autori di queste opere che rimirano con soddisfazione il loro lavoro, consci di avere fatto qualcosa di bello, al di là della sua utilità. Forse è proprio questa attitudine all'inutile, al di più, che differenzia il bello dal rozzo inespresso, che definisce la nostra specie. Forse quando è nata questa scintilla, è scattato quel nulla in cui si è compiuta la definitiva differenziazione dai nostri cugini primati, che ci ha condotti per sempre su un altro piano evolutivo.

Tra le rocce
La caverna detta dello zoo è costituita da una grande parete dove si affollano centinaia di figure, allineate, ammucchiate, sovrapposte. Cervi con grandi corna, elefanti dalle lunghe zanne arcuate, bisonti dalle groppe tornite, sambar che galoppano nella savana e poi ancora cinghiali, pavoni, serpenti, si affollano attorno a te. Vivissime ed animate sono le scene di caccia, con gruppi di uomini armati di lance, archi e frecce che inseguono le prede; bisonti che caricano figure immobili e in preda al terrore e gruppi di cavalieri che scagliano frecce. Davvero un sito di grande interesse che rappresenta la vita comune dell'età della pietra e la presenza viva delle comunità che popolavano queste terre. Tanti turisti locali si muovono tra le rocce, calpestando quelli che forse sono stati tra i primi pavimenti di pietra costruiti dall'uomo, quindi, dato che adesso siamo noi la merce rara, veniamo continuamente fatti oggetto di attenzioni fotografiche da parte di famigliole in gita o da gruppi di giovani schiamazzanti. Poi un ultimo balzo per arrivare a Bhopal, capitale dello stato, una grande città disposta attorno ad un bel lago, che la rendeva luogo prediletto per il suo clima moderato e la bellezza dei dintorni, anche se praticamente sconosciuta a livello turistico e che invece assurse alla notorietà delle cronache per la tragedia della Union Carbide, nel dicembre del 1984, che provocò quasi 20.000 vittime.

Caverne


SURVIVAL KIT

Sito di Bhimbetka - A 42 km a sud di Bhopal, lungo la strada da Jabalpur. Ben indicato. Ingresso 300 R. per stranieri. Si tratta di 243 grotte ed anfratti, pareti protette, scoperte attorno agli anni '50, la maggior parte delle quali ricoperte di graffiti molto ben conservati perché ben riparati dagli agenti atmosferici. Altre grotte nei dintorni, ma più difficili da raggiungere. Un sentiero di circa 1600 metri consente di vedere tutte le grotte principali che conservano i graffiti più belli. Calcolate di dedicarci almeno un paio d'ore per vedere tutto con comodo incluso il bel panorama circostante.

Caccia



Cavalli
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