Le Gargoyles |
Il bus rolla silenzioso sull'asfalto lucido dell'autostrada, senza rumore apparente, silenzioso come un veicolo elettrico di futura generazione appartenente al mondo falso green in cui vogliono precipitarci. Il torpore meridiano lo avvolge e lo accompagna attraverso la campagna francese che più dolce non potrebbe essere, un susseguirsi di colline e avvallamenti, boschi verdi e pascoli rigogliosi affollati di mandrie e povere di uomini. Solo qualche casa isolata, tuttalpiù qualche gruppetto di tetti grigi e spioventi di frazioni lontane dal mondo vorticante delle metropoli, una campagna antica nell'aspetto seppure ordinatissima e di grande piacevolezza. Par di sentire l'afror di formaggio e il profumo dei fieni, tra qualche campo di grano ancora verde. Ma quello che più affascina noi italici che arriviamo da una terra prevaentemente più aspra e fitta di umani e di case, ricca di cementi e capannoni, è proprio questa rarefazione di popolo e di moderna costruzione, come se questo mondo, pur sulla nostra lunghezza d'onda generale, fosse rimasto un po' indietro con l'orologio del tempo, in questo aspetto rurale che rimanda a tempi decisamente più antichi, una sorta di provincia del tutto calma e dormiente, dove allevare vacche e vitelli rimane ancora una attività dai ritmi antichi. L'Alvernia, punto di arrivo della giornata è terra di antichissimi vulcani, i cui coni segnano ancora il territorio, seppure scevri di pericoli moderni, solo a muta testimonianza di ere trapassate. Il Puy de Dome, proprio alle spalle di Clermont Ferrand, coi suoi quasi 1500 metri, da cui si dice si abbia una spettacolare vista su tutta la zona, ne è il simbolo e la città ai suoi piedi, patria di Pascal, è in fondo una piacevole scoperta, per me che l'avevo sentita nominare solo per la presenza della Michelin.
In fondo è una cittadina poco più grande di Alessandria, arriva a malapena ai 150.000 abitanti, ma dà una buona impressione di piacevolezza e di vita tranquilla. Un buon posto di tappa dove passare la notte nel lungo trasferimento che ci aspetta fin sulla sponda dell'Atlantico. Dopo aver buttato giù qualche cosa di caldo, la Francia, se non vai nei grandi ristoranti blasonati alla ricerca delle specialità famose, offre di norma una cucina raffazzonata di qualità medio bassa, le ombre della sera hanno già avvolto la città, ma le dimensioni tutto sommato piccole, ti invitano a fare due passi per dare un'occhiata al centro antico che è tutt'altro che banale, anzi si rivela una piacevole scoperta. Risali la collina su cui è costruito il centro, attraverso un quartiere dalle belle case, ben conservate con le facciate illuminate che conferiscono alle strade ed alle piazze una bella veste di nobile presenza. Poi arrivi fino alla parte sommitale dove in un'area popolata di locali e ristoranti frequentati soprattutto dagli abitanti della città, essendo il turismo poco presente, sbocchi al fianco o addiruttura di fronte se ci arrivi dalla salita diretta, alla spettacolare cattedrale nera, ti appare l'enorme costruzione che costituisce il fulcro di questo vecchio quartiere, davvero molto suggestivo. Soprattutto lo è l'arrivarci alla sera, col buio; l'illuminazione delle strade è discreta o addirittura fioca quasi a volerne aumentare la suggestione e concede allo spettatore la scoperta di questo natteso monumento, uno speciale momento di stupore ed ammirazione. La chiesa ti apparirà subito enorme, ancor di più, poichè ti si para dinnazi quasi di colpo se ci arrivi da una delle stradine laterali e la pietra nera lavica, detta pietra di Volvic, con la quale è costruita te la mostrerà severissima e spettrale, quasi un monolito alieno con le sue sporgenze spigolose che si allineano sui pilastri ed i contrafforti che ne sorreggono i fianchi.
Il gotico classico ne eleva al massimo le fiancate, così che quasi da sotto non ne scorgi le sommità. La facciata severa e quasi priva di sagrato, certo non proporzionato all'immensità della costruzione, innalza fino quasi all'altezza di cento metri le due flèches laterali, aguzzi strali che tentano di forare il cielo, ormai nero della notte che si fonde con il nero della pietra fino a perderne la distinzione, coronando lo strombo acuto dell'ingresso monumentale che tuttavia l'effetto prospettico rimpicciolisce al massimo, mostrandolo come una minuscola porticina dalla quale accedere ad un averno oscuro e misterioso. Chiuso purtroppo, data l'ora, cosa che non ci permetterà di ammirarne dall'interno le famose vetrate ed il grande rosone. Girando attorno al monumento, una sorta di Ka'aba nera cristiana, ti senti quasi oppresso dalle figure che occhieggiano nel buio della notte, statue giganti di santi mostruosi, gargoyles dalle bocche spalancate, draghi dentati con le ali puntute che cercano di abbrancarti per mostrarti, ancora in vita, quali sono i destini che attendono il reprobo tra le fiamme infernali. Tutta l'antologia della vulgata medioevale che ossuti predicatori ammannivano al volgo tremante ai piedi di altissimi pulpiti, mentre le volte e gli archi acuti delle navate si perdevano nell'indistinto fumar di ceri e di turiboli, è ceramente nell'immaginario di questa chiesa spettacolare, che la notte rende ancor più mirabile e affascinante. Un pezzo da non perdere assolutamente, del quale non sospettavo l'esistenza e che merita sicuramente una sosta. Così meditando potrai scendere dalla collina, camminando lentamente nella grande place de Jaude, aggirando la statua equestre di Vercingetorige, qui gloria locale e simbolo di resistenza agli odiosi romani invasori. La notte ti porterà consiglio e opportunamente colazionato a caffè lungo e croissant deliziosi e burrosissimi, potrai riprendere il cammino la mattina dopo.
La cattedrale nera |
SURVIVAL KIT
Hotel Kyriad - 51, rue de Bonnabaud - Clermont Ferrand - Buon tre stelle - sugli 80 € la doppia - In posizione discretamente centrale, si raggiunge la cattedrale a piedi, per questo è molto comodo anche per fare quattrro passi alla sera, in una zona ricca di ristoranti e negozi. Dotazioni buone, camera ampia e molto pulita. Silenzioso. Colazione a buffet sufficientemente ricca proporzionata allo standard. Personale molto gentile. Parcheggio a pagamento. Wifi gratuito in camera.
Ristorante Odevie - 1, rue Gilbert - Cl. F. - Brasserie moderna ed elegante. Prezzi un po' più elevati della media, supererete facilmente i 30 €. Come gruppo abbiamo avuto un menù standard concordato non eccessivamente soddisfacente. Caprino, wurstel di pollo e tortino al cioccolato. Camerieri gentili ma in confusione totale.
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