Sono sempre molto interessato alla letteratura proveniente da altri paesi, sia che si tratti di classici, sia che mi vengano proposti scrittori di oggi. Questo lavoro, romanzo di esordio di una scrittrice cinese (che scrive però in inglese) è davvero interessante, specialmente per la ricerca del racconto che rappresenta moltissimo, almeno per quanto io conosca quel paese, della vita, delle abitudini, del modo di pensare di quel popolo, specialmente di coloro che hanno vissuto il passaggio da Mao alla situazione attuale, nella Cina profonda, quella dei villaggi che ha potuto solo marginalmente profittare dei grandi cambiamenti e dei miglioramenti di vita di quel paese. Queste persone hanno vissuto l'esperienza della vita delle comuni maoiste a quelle del grande boom attuale, del quale hanno accettato ovviamente i vantaggi positivi, ma non mostrano affatto, astio verso un passato giudicato, nelle sfumature, perché questo aspetto non viene approfondito, non poi così negativamente. Ci ho ritrovato molte delle sensazioni che mi era parso di comprendere durante i miei periodi di permanenza laggiù. La estrema pruderie che non consente né di parlare e neppure di pensare a certe cose, men che mai avvicinarsi all'argomento sesso, quanto poi nella realtà, praticare anche con una certa disinibizione e libertà anche nei giudizi a riguardo.
Il libro racconta la storia di una donna di un villaggio, trovatasi per caso ad esercitare il mestiere di prefica che piange a pagamento ai funerali, figura evidentemente molto richiesta anche oggi. Il suo mestiere la mette di fronte alla conoscenza di molti piccoli e grandi segreti che ascolta durante i funerali, visto che tutti hanno la disposizione di confidarsi con questa figura anomala e sempre a contatto con la morte. La condizione mortale, è questa l'idea che aleggia continuamente nei pensieri e nelle cose per tutto il romanzo e per tutta la vita di questa donna, al pari dell'amore, sentimento, al contrario del sesso, essendo sposata regolarmente, a lei tecnicamente sconosciuto e su cui si fa continuamente domande destinate a rimanere senza risposta, in una vita che scorre noiosamente nel paesino, condizionata soprattutto dai doveri, verso la famiglia, il marito, i genitori, la figlia, essendo lei come essere umano e soprattutto come donna, in fondo alla scala dei valori e delle considerazioni dovute. Tanto per capirci ribadisce che per giudicare un marito una brava persona, è sufficiente che non picchi la moglie, almeno non troppo. Davvero un libro interessante e di piacevole lettura, che vi consiglio se vi interessa almeno sfiorare il modo di pensare di questa altra parte di mondo.
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