Candidato allo Strega 23, si sente che è scritto bene, da una mano delicata e che sa fare il suo mestiere. In più un'autrice che ama profondamente la natura e la descrive con cura ed affettuosità direi decisamente poetica, quando si lascia andare ad allungare il brodo del racconto. Tuttavia questo tipo di romanzo non è nelle mie corde per cui l'ho fatto andare piuttosto velocemente senza che mi abbia coinvolto più di tanto. Si svolge nella Biella degli anni '70, area che ho conosciuto e forse anche per questo, riconoscendone i luoghi mi ha trattenuto un po' di più, con una storia delicata, di una bambina che si suicida per un rimprovero e della sua maestra che sui colpevolizza. Un ricamo su un fatto di cronaca realmente avvenuto. Una cosa un po' flebile anche se per carità, non offende.
sabato 14 settembre 2024
Recensioni: M. Vaglio Tanet - Tornare dal bosco
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