domenica 28 aprile 2024

India 18 - Sul treno

Frutta - Amritsar - India - marzo 2024

In città
Detesto la sveglia antelucana, ma c'è poco da fare, è la dura vita del viaggiatore. Sono solo le sei e la sveglia suona implacabile, nella nostra bella camera dal tocco ottocentesco, epoca in cui certamente la gente che qui risiedeva non aveva di certo il problema della sveglia, al massimo un campanellino con cui richiamare la servitù che venisse ad azionare il ventilatore di tek. Noi invece via veloci, a darci una lavata dal rubinetto che ha gocciolato implacabile tutta la notte, ma che ci vogliamo fare, ti piace l'allure degli hotel Heritage e allora prenditi onori ed oneri. Poi corri a ritirare il box previsto per gli ospiti che se la filano prima del tempo, ordinato ieri sera, rifornisci le banane, unico cibo sicuro che il paese offre ai cagamaretti come me che patiscono il profumo di spezia, che credono di sentire dovunque e comunque e poi via gambe in spalla eppur dobbiamo andar, anzi taxi davanti alla porta che bisogna caricare le valigie. La stazione però è vicinissima come promesso e in cinque minuti siamo lì, anche perchè verso le sette il traffico, benché già fastidioso è ancora abbastanza fluido. Il nostro treno, l'Amritsar Express Shatabdi, parte esattamente alle 7:20 e le ferrovie indiane, il residuo più imprtante della colonizzazione, sono puntuali peggio degli Svizzeri. Muoversi nelle stazioni indiane è facile, le indicazioni frequenti e bilingui, basta seguire i cartelli e quello che c'è scritto sul biglietto. Numero del treno, piattaforma, numero della carrozza e dei posti prenotati a suo tempo. 

Il treno lentamente arriva come previsto una decina di minuti prima della partenza e la carrozza si ferma esattamente nel punto dove è prevista, davanti a te, come indicato sotto la pensilina. Basta salire e raggiungere i tuoi posti. Tutto facile. Abbiamo già una certa esperienza degli spostamenti in treno in India e non ci sono mai stati problemi, anche con i treni notturni, che è sempre un modo piacevole per viaggiare nel subcontinente, per gli incontri che si fanno e le chiacchiere che si intrecciano durante le lunghe ore di viaggio. Oltretutto gli indiani sono gente molto socievole e curiosa e prima di arrivare alla meta conoscerai di certo tutti i nomi della parentela vicina e lontana di chi ti circonda e di certo rimedi qualche invito alle prossime nozze di qualche figlia. Tutto sommato per gli spostamenti sulla media o lunga distanza, il treno è il mezzo migliore, riposante e comodo e sicuramente molto più rapido dell'auto o del bus, che viaggiano molto più lentamente sulle autostrade perennemente intasate e cosparse di lavori, peggio della nostra per andare in Liguria. In questo caso sei ore circa di viaggio, che per poco meno di 500 km sono una ottima media e lungo il tragitto non ci sono cose che imporrebbero una sosta, cosa invece fattibile con l'auto. La nostra carrozza si riempie rapidamente e come previsto partiamo in orario. Il treno sembra lento ma macina chilometri con costanza. Il paesaggio è monotono nella immensa piana coltivata che si estende all'orizzonte, senza che tu riesca a vederne i confini. 

Alla stazione

Intanto arriva la distribuzione delle bottigliette d'acqua che sussiegosi incaricati fanno passare dal corridoio. L'impiego nelle ferrrovie, per tradizione anglosassone, è sempre stato qui un lavoro prestigioso e per capirlo, basta guardare il severo ed al contempo orgoglioso atteggiamento degli addetti che svolgono le mansioni. Infatti arriva il controllore con un certo cipiglio, brandendo però, al posto delle attese pinze obliteratrici dei biglietti, che ormai neppure abbiamo, un moderno ipad che scorre con attenzione. Io cerco di esibire il voucher che mi era stato fornito, ma il tipo mi fa segno che non serve, ha già tutto sotto controllo e passa oltre. Accidenti, che efficienza, d'altra parte siamo o no nel paese dei migliori softwaristi del mondo, al centro delle ricerche dell'IT? Così infatti mi assicura la nostra Luisa che tutto conosce in questo campo. Poi arriva l'ora delle colazioni. E noi che pensavamo di scavare tristemente nel nostro breakfast box, preparato in hotel, un paio di mini sandwich magri come i polli che hanno prodotto l'esangue e bianco uovo sodo previsto e un minitetrapack col succo di mango. A parte il fatto che in India tutte le uova sono a guscio bianco, ma è la varietà di galline che li fanno ad essere responsabile dell'aspetto, così come del colore pallido del tuorlo, ma tranquilli che sono come tutte le altre uova che conoscete. 

Ed ecco che dal carrello ci lasciano i vassoi che recano thè e una ottima cheese omelette, che poi di paneer si tratta, il cosiddetto formaggio di villaggio, che fa anche rima, ma che va giù volentieri e serve anche a far passare il tempo. Quando oltrepassi le stazioni però, non puoi fare a meno di notare che ci sono ancora, lungo i muri che, finite le pensiline e le banchine, costeggiano per lunga parte i tratti di binari che corrono nelle periferie, compaiono infinite file di tende di plastica cerata gialla o blu, che contengono una porzione di umanità disperata che non è ancora arrivata allo status necessario a godere dello sviluppo che sta portando la nazione al terzo posto dell'economia mondiale. Qui è ancora dura e al vedere il gran numero di bambini seminudi che corrono senza tema così vicino alle rotaie, il problema si ripresenterà ancora per un pezzo, temo. Ormai siamo entrati in Punjab, il grande e fertile stato, diviso dalla Partizione in due parti col vicino Pakistan. uno dei più fertili stati dell'India e proprio per questa sua ubertosa agricoltura, chiamato anche il cesto del pane dell'India. E' infatti il più grande produttore cerealicolo del paese, principalmente frumento e riso, ma anche mais e ortaggi, data la ricchezza di acque a disposizione. 

Autogrill

Il nome dello stato significa appunto Cinque acque, dai cinque grandi fiumi che lo percorrono e lo fertilizzano. Intanto arriva anche il pranzo, un dhal di lenticchie con riso pilaf che emana un sentore di coriandolo e masala terrificante. I miei vicini se lo pappano di gusto, tuttavia dopo lo sbaraccamento dei resti, arriva l'enesima sorpresa, la distribuzione dello scodellino di gelato confezionato, una sorta di Coppa del nonno alla vaniglia che va giù proprio bene. Direi che non ci si può proprio lamentare delle FFSS indiane. Alla fine le sei ore sono passate ed il treno entra in stazione con la giusta lentezza, visto che sono più di 20 carrozze, come d'uso per i convogli a lunga percorrenza, scorrendo sui binari lucidi senza stridori. I treni indiani sono sempre lunghissimi e sembra non debbano finire mai. Scendiamo con calma, valigie alla mano, guardandoci intorno alla ricerca di facce amiche, ma intanto non avevamo dubbi, esattamente davanti alla porta di discesa il turbante rosa del nostro Gurgeet ci sta aspettando sopra al suo largo e disarmante sorriso. Tanto per capirci è partito da Delhi ieri notte, appena dopo che ci ha lasciato in hotel e delle 5 ore di guida da Bharatpur. Ha guidato tutta la notte, con un paio di ore per riposare sui sedili di dietro della macchina ed è arrivato a prenderci sotto la pensilina meno di un'ora fa. E sorride. bisognerà considerare tutto ciò, quando penseremo alla mancia. Intanto abbiamo avuto l'ennesima riconferma che il treno è un'ottima soluzione. Andiamo allora subito in albergo a rassettarci (noi) perché la giornata è ancora lunga. 


SURVIVAL KIT

In stazione
Treno Delhi - Amritsar Jn - Treno 12029 /Shatabdi. Arriva in 6h e 10m.  Ci sono diverse opzioni, la più consigliabile è quello delle 7:20 a.m. che parte dalla stazione centrale di New Delhi (5 min. da Connought place). Comunque controllate gli orari sul  link indicato perché cambiano a seconda delle stagioni. Biglietti sui 19 $ per i posti cosiddetti CC che consiglio, con AC, in 5 per fila, abbastanza comodi, c'è anche la classe superiore (4 per fila sui 28 $). I pasti, colazione e pranzo e l'acqua sono inclusi. Acquistabili anche on line dall'Italia, ci sono molte soluzioni con prezzi che variano da 5 $, i più scomodi coi sedili in legno senza AC e poi fino a 173$, con 3 sedili per fila, superlusso. 

Sawera Grand Hotel - Sawera tawer - Katra Bhaghian - All Bazar - Amritsar - Un 3 stelle sicuramente di categoria superiore, molto bello, pulito e rinnovato di recente. Camere molto spaziose, TV, AC, frigo, free wifi in camera un po' debole, acqua e kit per the/caffé, phon, cassaforte, ventilatore, letto king, bagno moderno e spazioso. Comoda posizione per raggiungere il tempio d'oro, meno di 1 km, con tuktuk (100 R).. Doppie sui 30 € inclusa colazione (fino a 40 in alta stagione). Ristorante con bella terrazza sul roof. Personale molto gentile. Consigliatissimo.

Amritsar


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