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Gurgeet - India - marzo 2024 (foto T. Sofi)
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Come è diverso oggi, l'aeroporto intitolato ad Indira Ghandi, da quel lontano '76, quando, in una delle mie prime uscite fuori dal guscio, ci misi il naso per la prima volta. Allora una specie di grande e confusionaria stazione di paese, oggi moderno e pletorico, come si conviene a tutto il mood di quell'oriente in crescita selvaggia, quasi virulenta, auspicata e temuta al tempo stesso, dal nostro occidente malato di vecchiaia. Quando noi eravamo ragazzi, tutta quella parte di mondo soffriva la fame endemica, la gente letteralmente ne moriva e la speranza di progresso si identificava con l'affrancamento di questo emisfero, almeno dalla fame. Oggi tutto questo è in massima parte accaduto, proprio grazie a quella globalizzazione di cui qualche sciocco si ostina a vedere solamente i punti negativi, che ovviamente ci sono come in tutte le cose, dimenticando che invece, oltre ad essere una cosa giusta e morale, ha contribuito comunque a far crescere anche la nostra parte di mondo. Il problema è che adesso tutto questo ci fa paura e molti temono che proprio questa parte di mondo diventi troppo forte, troppo brava e superi il nostro, vecchio ed esangue, diventato incapace di inventiva, puranco di generare figli e che tende ad accartocciarsi su se stesso in uno sterile inseguirsi di paure, di chiusure, di decadenza senile.
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On board |
Ma questo è un discorso troppo ampio che ci porterebbe, come si dice, in direzione ostinata e contraria a quello che stiamo perseguendo con queste righe. Intanto dobbiamo considerare che abbiamo appena lasciato un mondo intermedio che, essendo seduto su una montagna di soldi, sta costruendo un futuro. in fondo basato sul nostro substrato culturale e che vedremo dove andrà a parare, mentre qui siamo arrivati in un'altra realtà, che chiamiamo emergente, ma che alla fine è già emersa del tutto e che, a partire dalle dimensioni decisamente diverse, alla rapidità con cui sta cavalcando le nuove situazioni, è diventato una cora importante e del quale il resto del pianeta deve tenere conto e non limitarsi a fare spallucce pensando che si tratti di mondi a rimorchio del nostro o peggio ancora fare la morale, spiegando cosa è giusto fare secondo noi. Certo un tempo lo erano, povere e a loro modo emergenti, ma oggi i vagoncini di questo treno corrono, più della nostra sfiancata vaporiera che arranca non riuscendo più a stare al passo e mentre discuriamo, ci stanno passando avanti, con tutte le contraddizioni ed i problemi del caso. Ma noi siamo qui per investigare altri aspetti, diversi, massimamente culturali, religiosi, spirituali, avendo allo stesso tempo l'occasione di misurare se possibile anche i cambiamenti che sono occorsi col passare delle nostre precedenti visite.
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Con il nostro Gurgeet |
Ho già detto che questa è la dodicesima volta che vengo in questo grande paese, un vero e proprio continente e questo dà la misura dell'interesse e dell'amore che nutro, anche per motivazioni personali, per il cosiddetto Bharat, come adesso ama chiamarsi. Ne ho conosciuto molte parti, forse le più interessanti ed oleografiche, certamente le più importanti dal punto di vista turistico, da nord a sud , da est a ovest, caracollando nei decenni dalle nevi del Ladakh alle palme di capo Comorin, all'incrocio tra i tre oceani, fino alle jungle dell'Assam o alle isole perdute delle Andamane, oltre che naturalmente alle metropoli dello scontento Mumbai, Chennai, Kalkata, quindi questa volta ho voluto ritagliarmi, con l'aiuto dell'amico Ashish, un itinerario particolare, poco battuto dalle correnti del turismo classico, che mirasse più agli eventi che ai luoghi, tracciato attraverso un fil rouge che li legasse con la motivazione di particolari feste che sono parte importante della mentalità indiana. Non che non avessi già avuto modo di partecipare a queste manifestazioni di massa, che quaggiù, dato il numero degli abitanti, assumono aspetti assolutamente colossali, rispetto a qualunque altro posto, come il Khumba Mela o la Fiera di Puskar, ma che in questo caso serviranno a completare la mia passione per questi raduni oceanici, dai quali sono morbosamente attirato, soprattutto se hanno forti implicazioni religiose.
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India |
Mi interessa ascoltare l'afflato della folla che si raduna oltre ogni limite, spinta da una irrazionalità, così facilmente governabile da un potere che agisce sfruttando il desiderio di divino, senza necessità di spiegazioni logiche ma puntando solo sul tasto della fede. E' uno degli aspetti che spiega molto della storia umana e che qui in India, ha ancora una rilevanza notevole, anche politica. Ecco dunque le motivazioni di questo nostro sbarco, nel cuore della notte, anche questa divenuta una casualità misterica che fornisce una ulteriore allure a questo nostro viaggio attraverso le religioni indiane. Sono le quattro del mattino, quando usciamo, completamente rimbambiti dalla notte bianca in volo, io almeno, che sui sedili della classe bestiame, pur essendo quella di Emirates, assolutamente più comoda di tante altre, assonnati e stanchi nel buio notturno, non riesco a chiudere occhio. Siamo ancora nel cuore della notte, l'ora delle streghe, che qui sarà di certo l'ora dei geni maligni delle profondità, non ancora sfiorato da quell'alba attesa, sinonimo di rinascita per tutti i popoli della terra. Ci facciamo largo tra la massa della gente in attesa, con i vari cartelli di riconoscimento, tra i quali individuo subito quello con scritto Enrico tenuto ben visibile dal nostro Mamlesh, anzi per la verità è lui che individua subito noi, tre spaesati ciondolanti che si guardano intorno, strabuzzando gli occhi cisposi e stanchi, ancora prima di cominciare, carichi di valigie da pensionato e da zaini affardellati, tanto per apparire giovani.
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I Sikh |
Sembra molto efficiente ed affidabile al primo impatto, ci riassume tutto in poche parole, ci porge la documentazione che ci sarà necessaria, ci cambia pure un po' di soldi, tanto per non perdere tempo e poi con l'aiuto di Gurgeet, che sarà il nostro auriga per tutto il nostro percorso, si carica l'auto e si parte alla volta di Vrindavan, dopo aver caricato in un altro quartiere di Delhi, quello che sarà la nostra guida nel caos del festival dell'Holi nei prossimi tre giorni. E' questo, a mio parere, il miglior modo per girare l'India, sicuramente il più comodo, perché avere per 24 ore al giorno a disposizione una macchina con l'autista, ti consente di non perdere assolutamente tempo, di arrivare a colpo sicuro e nei tempi giusti, nei luoghi previsti, in totale sicurezza, sfruttando tutti i vantaggi del viaggio individuale, con costi assolutamente risibili a confronto di altri paesi. Certamente con un itinerario zaino in spalla e con mezzi locali, si spenderebbe anche meno, ma bisogna considerare, la quantità di tempo che va perduto, l'impossibilità di fermarsi lungo la via per vedere o fare cose interessanti e casuali che saltano fuori nel viaggio e che sono un po' il sale del percorso ed infine bisogna considerare anche la faticosità, insita nel metodo, che incide molto nel piacere del viaggio. Il nostro Gurgeet è un bel ragazzo sikh, che veste un magnifico turbante rosso fuoco e che è portatore sano di un delicato sorriso, che rischiarerà ogni mattino del nostro viaggio e sarà una delle chiavi vincenti, come avremo ogni volta modo di apprezzare. Così debitamente muniti della collane di tageti arancio di buon augurio, che competono al turista standard all'arrivo, ci stravacchiamo sui sedili del mezzo che sarà nostra casa per quasi venti giorni e attraversiamo una Delhi completamente addormentata in direzione sud, lasciandoci andare al sopore non risolto nell'aeromobile, completamente nelle mani sapienti del nostro Duce.
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Una delle tante feste hinduiste |
SURVIVAL KIT
Organizzazione - Se decidete di utilizzare questo sistema di viaggio, individuale con macchina e autista e guida locale quando serve, io vi consiglio assolutamente, avendolo già provato cinque volte a distanza di qualche anno, il
Signor Ashish Mishra che con suo padre Sig. Srikant (etnologo esperto) gestisce l'agenzia seguente:
Alternative tours Pvt Ltd - Specialized in conducting Ethnic tours
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Portale buddhista |
Room No. 4 & 5,
B.D.A Market Complex
Palashpalli
Bhubaneswar 751020
Odisha
Phone : +91 674 - 2593463 ,2590830
Intanto è insuperabile per il nordest e l'Orissa, in cui ha sede, ma anche per il vicino Chhattisgarh e Madya Pradesh, ma date un'occhiata al sito e chiedetegli un preventivo, intanto vi stupirete dei prezzi e della flessibilità con cui potrà organizzarvi le proposte e in ogni caso considerate che collabora già con importanti tour operator italiani ed è estremamente affidabile. Ha corrispondenti locali per ogni parte del paese e per il Nord ovest dell'India, come in questo caso, si affida ai servizi di una agenzia locale, la Rangtravels del sig. Mamlesh, suo corrispondente di assoluta fiducia, che ci ha seguito con attenzione commovente in ogni fase del nostro itinerario, sempre alla ricerca di farci avere il servizio migliore e di rendere il nostro viaggio pienamente rispondente alle nostre aspettative. Assolutamente consigliato.
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Accoglienza
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