mercoledì 10 aprile 2024

India 4 - Dubai

Caffè etiope - museo del caffè - Dubai- marzo 2024


India, India, ma qui siamo ancora ben lontani dalla terra della jungla nera. Sfruttando infatti come vi ho già anticipato, l'opportunità di fare uno stop over a Dubai, l'hub di Emirates, si è deciso di approfittare per vedere anche questa capitale formato Disneyland, che sarà pure la quintessenza dell'esagerazione, dello spreco e del consumo fine a se stesso, ma che io credo valga comunque la pena di conoscere, almeno di darci un'occhiata, quantomeno per farsi un'idea, un po' come Las Vegas. Una giornata quasi piena basterà, dato che un altro occhio alla sua gemellina Abu Dhabi ce lo avevo buttato qualche anno fa e poi questi sono posti dove i cambiamenti sono così repentini da creare vertigine. Oltretutto pare che il temporaneo arresto causato dal Covid sia stato ormai superato e la corsa agli investimenti da queste parti sia ripartita alla grande. L'aeroporto è modernissimo e gigante come si conviene ad una terra di queste pretese, ma non ha quella propensione all'immaginifico come altri cresciuti ultimamente in terra d'Asia, da Singapore a Pechino. Comunque ce ne usciamo tranquillamente dopo uno sguardo generico al controllo passaporti, senza troppi fronzoli, della serie: basta che veniate qui a spendere soldi che siete già i benvenuti, cosa che ti dà subito la misura di come da queste parti tutto sia business e quando si tratta di grano, le vedute si allargano automaticamente su obblighi e costumi. 

Museo del caffè

La prima impressione infatti è proprio quella che questa sia una terra dove le visioni di chi tira i fili siano tutte tese al dopo, a quando il petrolio non sarà più la chiave che ha portato questo scatolone di sabbia dal cammello sotto le palme ad uno dei centri mondiali della finanza e non solo. Si pensa al dopo insomma, a quando l'idrocarburo verrà meno, un tempo magari si temeva solo il suo declino quantitativo, oggi magari di più la sua marginalizzazione diciamo così ecologica. Non che ci si creda, ma come si dice, non conta la realtà, ma quello che la gente pensa che sia. E quindi, con intelligenza, invece di piangere e strapparsi i capelli o peggio andare contro corrente, che oltre a far fatica ti fai anche male, ci si prepara al dopo. Si punta alla tecnologia di avanguardia, alla finanza, al turismo. Per esempio in questo ultimo campo, vi do conto di una iniziativa tipo che serve a far capire la mentalità con cui si affrontano certi problemi. Alla barriera del controllo passaporti, invece di cerberi baffuti che ti squadrano come fossi un delinquente prima, di apporte il solito timbro al passaporto, siano sempre maledette barriere, confini e sbarre che impediscono il libero fluire del mercante, una gentile e sorridente signorina, senza veli di sorta in testa, dopo averti augurato il benvenuto e bollato la pagina, ti omaggia di una bustina contenete una SIM gratuita per il telefono, senza il quale si sa, non possiamo più vivere, al fine che tu possa comunicare tranquillo con chi ti pare durante il tuo breve soggiorno. 

Città "vecchia"

Mica una brutta accoglienza, intanto ti mette subito di buon umore e poi esci tranquillo e vai a cercare la navetta gratuita per arrivare al tuo albergo che hai coscienziosamente fissato su Expedia e della quale al momento della prenotazione ti hanno inviato anche le opportune dritte per rintracciarla tra le tante che affollano l'esterno del terminal. E infatti eccoci arrivare, anche se ormai è un po' tardino, suonano ormai le 11, al nostro albergo, un umile rifugio, umile considerando il rifulgere del lusso emiratino che ci circonda, per buttarci quanto prima nel letto, per sfruttare al meglio la giornata di domani. In realtà l'albergo non sarebbe che a poco più di cento metri in linea d'aria dall'uscita, ma la navetta, per arrivarci deve fare un dedalo di autostrade, svincoli e sovra e sottopassi che ci mette quasi una mezz'oretta. Comunque, complice uno spesso e ben calibrato materasso, con opportuno topper, direbbe Barbieri, mi coglie subito il sonno del giusto, anche perché la sveglia è puntata alle 5:30 di domattina, perché come si sa, il mattino ha l'oro in bocca e the early bird catch the worm e noi di vermi ne vogliamo acchiappare parecchi, come da dettagliato programma. In effetti per me che ormai sono diventato un dormiglione, la sveglia antelucana è dura assai. 

Spazio tazzina

Fuori dalla finesta un'atmosfera ovattata nella quale la luce non è ancora riuscita a farsi strada, ma fa già intuire che questa è terra dall'alito caldo e umido, proprio dei luoghi dove il deserto si incontra col mare. Una terra che clima, storia e logica vorrebbero pigra e incline ai movimenti lenti e che invece probabilmente la particolarità della natura che l'ha fornita di ricche dotazioni e dell'incrocio con i tempi che di queste dotazioni hanno avuto forti necessità, l'ha voluta rendere efficiente e funzionale ad un mondo a cui avrebbe forse voluto rimanere estranea. L'aroma del caffè italiano ti dà sempre la sveglia giusta e ormai possiamo dire che questa è una delle abitudini che stiamo imponendo al mondo e anche qui, il bar italiano dell'hotel ci serve a dovere incluso il cornetto al pistacchio che credo ormai anche qui sia diventata la moda dell'anno. Un taxi veloce e arriviamo al suk che non sono ancora le 7. Va bene che non si deve perdere tempo, un po' che siamo in pieno ramadan, un po' che è domenica, un po' che sono le sette, praticamente è ancora tutto chiuso, tranne qualche negozietto di gente che non vuole proprio perdersi nessun cliente. Il suk è lungo il cosiddetto creek, un corso d'acqua o meglio una insenatura che penetra la città a fondo e dovrebbe essere il cuore antico di questo insediamento, un tempo uno dei tanti villaggi di pescatori sulle coste del golfo arabo, punto di arrivo di rade carovane di dromedari che percorrevano la penisola arabica lungo la via dell'incenso. 

Nel suk

Per la verità, la sensazione è che pur partendo da un substrato di case tradizionali, tutto sia stato rimesso a posto con cura (anche qui si dimostra che basta avere i soldi in quantità sovrabbondante e poi si può fare tutto) risistemando gli edifici vecchi e ripetendo lo stesso stile nei nuovi, con attenzione, incluse le finte crepe nei muri, come è d'uso fare ad esempio a Disneyland. I negozi tuttavia rimangono gli stessi dei suk di tutto il mondo mediorientale, dedicati soprattutto alla grande massa di turisti attesi, in,cerca di esotico, soprattutto cianfrusaglie a tema saracino, spezie di ogni tipo e souvenir vari dalle terracotte alle ormai onnipresenti calamitine da frigo. Così ci fermiamo in un bel negozio, dove si fatica a trovare la spezia che non c'è. In effetti non ne ho mai viste di tante varietà differenti, in forma ed in quantità. L'aria è ricca di sfumature, di aromi penetranti, di nuances esotiche. Basta spostarsi di un poco e subito dagli scaffali sei avvolto dall'essenza della spezia, l'anima dell'oriente. Qui ti puoi sfogare se interessa l'argomento. Tanto per fare un esempio gli stami di zafferano vanno a 120 D lo scatolino che poi dato che non ho idea di quanto pesi, non posso nenache valutare se è pòco e tanto, ma che ci volete fare, nasco mercante ed è più forte di me, cercare,chiedere, valurare, trattare, diciamo una deformazione professionale, anche perché l'ultima volta che la mia gentile signora ha usato lo zafferano in cucina sarà stato dieci anni fa. 

Il creek

Passiamo il creek col barchino/bus pubblico che porta circa una ventina di persone alla volta in una decina di minuti (1 D a testa). Al di là del creek altri quartieri delle città vecchia con altre parti del suk incluso quello degli orefici, che è sempre uno splendore di bagliori lucenti e di femmine dagli occhi desiderosi. Comincia intanto a salire la temperatura anche se sono solo le nove, ma qui siamo sempre ai margini di uno dei deserti più caldi del mondo e non bisogna farsi ingannare dalle vetrine e dagli sbuffi di aria condizionata che hanno sostituito dromedari e palme da dattero. Fa caldo e lo farà sempre di più man mano che passano le ore. Figuriamoci tra qualche mese. Anche se c'è poca gente in giro, di turisti neanche l'ombra, quei pochi locali che ciondolano sulle soglie dei negozi sono tutti straordinariamente gentili. Dispiace persino non comprare niente. Comunque ritorniamo dall'altra parte del creek perché nel frattempo dovrebbe essere già aperto il museo del caffè che si trova in una antica casa e al quale volevamo dare un'occhiata. Lo troviamo in una stradina laterale, travestito un po' da bar, un poì da bottega di souvenir. Un'atmosfera antica dove aggirarsi tra oggetti di un tempo e foto d'epoca. Intanto mentre ci stiamo degustando la tazzina inclusa, arriva uno stormo di turisti di passaporto indefinito ma dal linguaggio gutturale, chiassosi come gabbiani in una discarica, che ci toglie la poesia e dunque fuggiamo subito in strada in cerca di un taxi. Cominciando ad ansimare.

Fregi 

SURVIVAL KIT

Premier Inn Airport - 52B street, opp. terminal 3 airport - 3/4 stelle. Ottima soluzione per chi deve fare una breve sosta di passaggio. Navetta gratuita ogni mezz'ora. Poi si possono lasciare lì le valigie e tornare dopo avere bene sfruttatp tutta la giornata di visite per raggiungere velocemente il proprio gate, avendo già il check-in pronto. Camera abbastanza spaziosa, silenziosissima e molto pulita. Struttura decisamente nuova di una nota catena, con standard fissi. Letto queen. Frigo, AC, TV. Bagno confortevole. Due bottiglie di acqua. Dotazione per thè e caffè. Personale gentile. Molto consigliato per le esigenze di cui vi ho detto. La doppia Euro 43 + 10 Dirham di tassa, senza colazione. 

Colazione in Hotel - Bar Costa - 3 Espressi e 3 brioches, 20 D. Cari ma buoni.

Museo del caffè - Villa 44, Quartiere storico di Al Fahidi, Bastakiya - Interessante perché permette di visitare la struttura interna di una casa tradizionale emiratina, con una decina di stanze attorno al patio interno centrale, nelle quali soo distributi tutti gli oggetti storici che riguardano il caffé dalla produzione, a raccolta, la torrefazione e la preparazione, con macchine antiche ed una ricca documentazione di oggetti e di fotografie sull'argomento. Al termime della visita viene offerta una tazza di caffé tradizionale in un ambiente dedicato. Ingresso 10 D.

Muoversi a Dubai. Il modo migliore, specie se siete in tre o quattro è il taxi che costa pochissimo, 4/5 euro per distanze brevi (che son sempre lunghe). 10 per quelle un po' più lunghe. C'è anche una metro di cui non so dirvi molto e affittare una macchina, costa anche molto poco, ma vi metterà poi di fronte al problema del parcheggio. Prezzo per due giorni tra i 40 e i 50 €.

La moneta degli Emirati è il Dirham - 1 Euro = 3,94 Dirham


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