giovedì 20 dicembre 2018

Oman 38 - Considerazioni finali

Fatmah

Costa e deserto
Eccoci dunque ancora una volta al momento di tirare le somme. Sono tornato a casa da un paio di mesi e l'emozione si è ormai sedimentata, la parte del cuore ha avuto tempo di annacquarsi con le vicende dell'ordinaria amministrazione, lasciando lo spazio per delle valutazioni meno edulcorate dal sentimento e, si pensa, più attinenti alla realtà. C'è naturalmente la solita pretesa di aver capito un paese in un paio di settimane di permanenza, cosa un po' sciocca, lo so, anche se queste valutazioni hanno un minimo di senso in più, se sono legate ad una lunga esperienza di conoscenze messe insieme in cinquanta anni di vagabondaggi per il mondo. Quindi in queste ultime righe cercherò di elencare quello che credo di aver capito del paese, lasciando da parte, i flash emozionali e gli innamoramenti irrazionali, coi quali farò un ultimo esercizio di stile nel prossimo e davvero ultimo post. Dunque a consuntivo ed a mio parere personale questo Oman, non si può negarlo, è un paese di grande interesse per molti aspetti e di certo merita una visita il più approfondita possibile. La classica settimanina da resort, è indubbiamente troppo poco per avere una visione a largo raggio di tutte queste diverse sfaccettature e concluderei l'invito al viaggio dicendo che quindici giorni sono il minimo indispensabile. 


Mercato del pesce
Tre settimane andrebbero certamente meglio, consentendo una visita anche nel Dhofar al sud del paese che completerebbero il quadro, naturalmente facendo una valutazione che valuta i miei ritmi. Ciò detto, comincerei ad elencare le caratteristiche che dovrebbero attirare l'attenzione del viaggiator curioso, portandolo in questo tranquillo angolo di mondo. Quello che colpirà tutti al primo impatto è la valenza naturalistica, unita alla dimensione ed al suo, tutto sommato, scarso popolamento. Si tratta di una superficie grande più dell'Italia, con un decimo degli abitanti, la metà dei quali immigrati, ma di questo parleremo più oltre, che presenta areali di forte impatto paesaggistico. Grandi deserti da percorrere godendo delle sensazioni ben note agli amanti del genere, con i loro spazi infiniti, la loro poetica ripetitività, i colori e le sfumature che riempiono questa tavolozza in continuo cambiamento; le dune in movimento, gli spazi di pietra e di roccia, le tende di chi qui riesce a vivere. Poi c'è il mare, l'altro spazio sconfinato, che la sua solitudine maestosa mostra senza pudore, lontano dalla bellezza cocotte delle isole dei mari del sud, delle barriere e dei resort (che anche qui ci sono, eh) con i cocktail con l'ombrellino a bordo piscina. Qui hai spiagge senza fine che puoi percorrere come autostrade naturali, acqua di cristallo popolata di cetacei e tartarughe che vengono a nidificare, dove pescare o seguire i pescatori nel loro lavoro quotidiano. 


Tra le montagne
Poi ci sono le montagne, con la loro scabra e severa bellezza, anch'esse deserte, da penetrare e conquistarsi con fatica, lungo piste contorte e impegnative che ti faranno scoprire dietro ogni curva quadri di natura potente e maestosa. Tra queste sarai poi conquistato dal fenomeno degli wadi, spaccature all'interno di quelle catene montuose che hai appena percorso, magari dominandole dall'alto, passando di cresta in cresta, scavate da antiche e furenti fiumare che tutto hanno travolto, spaccato, eroso, scolpendo ambienti nuovi, che al fondo mantengono quella poca umidità che consente un qualche tipo di vita, di vegetazione, di insediamento faticoso. Qui devi risalire cammini faticosi, con trekking se vuoi impegnativi, che ti daranno il piacere della scoperta e la soddisfazione di assaporare angoli di assoluta esaltazione. Poi hai l'aspetto antropico, la scoperta di quanto l'uomo è riuscito a costruire in questo paese. Potrai valutare l'aspetto di una nazione che in qualche decennio si è rinnovata completamente, ricostruendo quasi ogni cosa, ma senza le esagerazioni futuribili di altri vicini parimenti ricchi, ma con una logica distributiva generalizzata che mostra un tranquillo benessere collettivo fatto di case basse e congrue alla storia ed al territorio, che hanno completamente sostituito sia il passato prossimo che quello remoto. 

Villaggi di pietra
Qualche cosa di questo passato puoi ancora vederlo in due o tre punti e qui ti assalirà l'acrimonia del turista che ha perso l'occasione e l'attimo ormai sfuggito di ammirare un mondo perduto, lasciando la nostalgia irrisolta di quello che avrebbe significato vedere questo paese quaranta anni fa, quando vi avevo programmato un viaggio, purtroppo sfumato. Dunque questo è l'impatto per i sensi che vi verranno di certo completamente appagati dal pacchetto che vi ho appena descritto. Poi c'è anche un'altro interessantissimo aspetto, quello di poter avere un contatto e la conoscenza ravvicinata di un paese piuttosto diverso da quelli che normalmente si conoscono. Per fare questo ovviamente dovrete scegliere un modo di viaggio che vi consenta di avvicinare il più possibile la vita reale del paese, i suoi abitanti e le loro reali abitudini. Questo si può ottenere anche viaggiando da soli, dato che il paese lo consente assolutamente, presentandosi come uno dei più tranquilli ed ospitali del mondo. Ma io ho trovato particolarmente interessante ed utile utilizzare la presenza di una struttura sul territorio che unisce la comodità di farti vivere all'omanita e a contatto diretto con i locali e che riesce a condurti a scoprire i vari aspetti del paese finendo molto spesso a contatto con gli abitanti, entrando nelle loro case, parlando con loro e tentando di mantenere uno stile di comunanza che ti fa più partecipe di quella realtà, magari consentendoti di comprenderla maggiormente.

Pastore
Casa Oman, come già vi ho detto è una Guesthouse (realtà poco comune nel paese) che, oltre ad avere prezzi piuttosto contenuti in un paese comunque caro per i nostri standard, sa offrire senza dubbio tutto questo e perciò la consiglio a scatola chiusa. Se mi seguite, sapete quello che interessa a me e questa struttura te lo garantisce. Perché il funzionamento di questo paese, per lo meno quello che credo di avere capito, è molto particolare. Siamo in un paese ricco, grazie al petrolio ed alla scarsità degli abitanti, in cui però questa ricchezza viene sparsa a pioggia da cinquant'anni a beneficio dell'intera popolazione. Mica male direte voi, subire una volta tanto che che si dovrebbe chiamare il Buon Governo. Questa mancanza di bisogni basici, casa, istruzione, sanità, mantenimento, tutti appagati già dalla munificenza del Sultano, unita alla tendenza filosofico religiosa dell'Islam Ibadita, una variante di particolare tolleranza, contraria per principio a qualunque tipo di violenza (cosa che fa degli Omaniti dei richiestissimi mediatori in tutto il mondo arabo sempre in ebollizione a causa della continua lotta per il predominio tra Sunniti e Sciiti), ha reso questo paese un'oasi di tranquilla stabilità in un'area che presenta i tanti problemi che ben conosciamo. 

In casa
A questo va aggiunta la gestione dell'aspetto immigratorio, che pur contando quasi un lavoratore straniero per ogni abitante, funziona senza attriti di alcun genere, così almeno appare, grazie al sistema dello sponsorship che vi ho già illustrato in precedenza. Naturalmente tutto questo è possibile grazie al fatto che la gente è comunque poca ed i soldi a disposizione sono tanti, cosa che annulla praticamente gli attriti sociali, unito certamente ad un'indole particolarmente tranquilla di questa gente, però poche chiacchiere, la sensazione che emerge primaria è che qui si viva molto serenamente e che le uniche preoccupazioni arrivino dal futuro, quando l'amato Sultano, per la naturale ruota della vita dovrà abbandonare il palcoscenico, senza la certezza che chi lo sostituirà possa mantenere lo stesso stile di governo. Comunque io vi invito a visitare l'Oman assolutamente, perché l'esperienza lo merita e se, lette e capite le condizioni offerte, approfitterete dell'ospitalità del mio amico Iapo, il patron di Casa Oman, credo che ve la godrete ancora di più ed in maniera più completa.

The Sink Hole



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28 - Dal barbiere

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