Opera
secondaria di una (pare assai nota) scrittrice coreana, che offre anche uno
spaccato su quel mondo lontano che ho avuto modo di avvicinare lo scorso anno
con grande interesse. Racconta il contatto fortuito tra due disagi. Due persone
problematiche che alla fine uniscono i loro difficili rapporti col mondo. Lei
che per motivi psicologici perde la parola improvvisamente, come le era già
successo da bambina e lui che sta diventando irrimediabilmente cieco da anni in maniera progressiva. La
casualità è l’ora di greco antico che lui insegna per sopravvivere e lei segue
per cercare una ragione di vita. L’unione di queste due solitudini si rivelerà
come una possibile soluzione. Interessante per la modalità di scrittura e per la
stranezza dell’argomento, perseguita con uno stile evidente proprio a quel mondo
dove le sensibilità sono molto diverse dalla nostra. Interessante, ve lo
consiglio
venerdì 21 giugno 2024
Recensione - Han Kang - L'ora di greco
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