sabato 22 giugno 2024

Recensione - M. Togawa - Residenza per signore sole


 

Una maestra del noir giapponese, questa Togawa Masako e questo suo libro che ha addirittura 60 anni sulle spalle e che ha vinto numerosi premi, lo dimostra assolutamente. Un residence a Tokio venuto su alla fine della guerra, ospita solo signorine sole, con strettissime regole. Negli anni le donne invecchiano e inevitabilmente nelle loro esistenze solitarie si creano segreti e piccoli misteri. La storia si dipana intricata fino alla soluzione finale, inattesa, spiegata con precisione solo nelle ultime pagine. Un giallo dalla stesura abbastanza classica, tuttavia il racconto non risente troppo degli anni, ma è un bello spaccato della mentalità giapponese e anche della suo confronto con la trama gialla. Inoltre si sente il nerbo della scrittrice di qualità. Come sempre interessante confrontarsi con la scrittura che fiorisce sotto altri cieli. Ottimo per l’ombrellone.


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venerdì 21 giugno 2024

Recensione - Han Kang - L'ora di greco

 

Opera secondaria di una (pare assai nota) scrittrice coreana, che offre anche uno spaccato su quel mondo lontano che ho avuto modo di avvicinare lo scorso anno con grande interesse. Racconta il contatto fortuito tra due disagi. Due persone problematiche che alla fine uniscono i loro difficili rapporti col mondo. Lei che per motivi psicologici perde la parola improvvisamente, come le era già successo da bambina e lui che sta diventando irrimediabilmente cieco da anni in maniera progressiva. La casualità è l’ora di greco antico che lui insegna per sopravvivere e lei segue per cercare una ragione di vita. L’unione di queste due solitudini si rivelerà come una possibile soluzione. Interessante per la modalità di scrittura e per la stranezza dell’argomento, perseguita con uno stile evidente proprio a quel mondo dove le sensibilità sono molto diverse dalla nostra. Interessante, ve lo consiglio


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giovedì 20 giugno 2024

Recensione: A. Barbero - All'arme i priori fanno carne

 



Interessante saggio del sempre bravissimo Barbero, uno dei nostri storici più interessanti e divulgatore di vaglia, che porta alla nostra attenzione quattro rivolte poche conosciute del ‘300, rispettivamente in Francia, Inghilterra e un paio in Italia, riferire con dovizia di particolari e come si dovrebbe fare sempre, quando si danno giudizi su eventi storici, esaminando le fonti e soprattutto le motivazioni e le cause, che spesso spiegano le cose meglio che il racconto puro e pedissequo dei fatti, spesso fatto con punti di vista parziali. Sacrosanta poi, la distinzione che fa tra rivolte e rivoluzioni, le prime essendo quelle che sono finite male e quindi raccontate come velleitari moti di sbandati e farabutti soprattutto dagli storici schierati col potere di vincitori e le rivoluzioni, quelle che al contrario hanno avuto successo e hanno cambiato il mondo a seguire. Insomma un bellissimo affresco di un medioevo poco conosciuto e naturalmente secondo il consueto stile di Barbero, raccontato con scorrevole e divertente piacevolezza. Dimostrazione che anche i saggi non sono solamente lettura colta e pedante, ma possono essere anche ottimi libri di consumo.



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mercoledì 19 giugno 2024

India 41 - 70 Motivi + 1 per andare in India per cerimonie religiose

Holi in Vrindavan - India - marzo 2024


A conclusione del giro di sensazioni che spero di essere riuscito a trasmettervi sull'India entrando un po' più a fondo nei suoi aspetti religiosi, tra manifestazioni, templi e fedeli appartenenti ai vari credi, mentre penso che tra le righe sia passato il sottile e pervasivo desiderio di riuscire un giorno a visitare anche tutti i vari aspetti del paese, che indubbiamente ne presenta innumerevoli che valgono la pena di essere più a fondo indagati, stimolandovi comunque al viaggio, vorrei fare un piccolo elenco di cose imperdibili di questo paese o che, se la volete mettere giù in altro modo, valgono la pena di sobbarcarsi le lunghe ore di volo che sono necessarie a raggiungere quella terra lontana.


  • Approfittare dello stop over a Dubai per passare una giornata a capire quello che potrebbe essere il futuro nel museo dedicato
  • Godersi uno degli skyline più innovativi del mondo
  • Salire sull'edificio più alto del mondo
  • Arrivare a Delhi nel cuore della notte ed attraversarla senza traffico
  • Partecipare all'holi più famoso dell'India a Barsana
  • Sentirsi schiacciati tra la folla e in pericolo di vita
  • Mescolarci alle donne bastonatrici per una volta l'anno
  • Ritrovarsi ricoperti di colori e felici al termine della giornata inneggiando al dio
  • Assistere alle preghiere nel tempio degli Hare Khrishna
  • Essere travolti dalla folla che balla nel tempio di Nandgaon tra bambini e travestiti
  • Visitare un tempio di notte tra le luci e i marmi
  • Camminare in città tra la folla girando di tempio in tempio
  • Comprare frutta alle bancarelle
  • Visitare il Dolhpur palace anche se era stato abitato solo per pochi giorni e il suo giardino
  • Guardare gaviali e tartarughe sul Chambal river
  • Guardare il tramonto da solo tra i templi di Bateshwar
  • Fotografare avifauna rara nel Keoladeo National Park
  • Ritrovarsi nel pieno traffico del centro di Delhi nell'ora di punta
  • Ripercorrere il mercatino di Jampath road pensando al tempo passato
  • Ritrovare le architetture di Connaught place di notte
  • Riprovare l'emozione dei treni indiani che corrono nella pianura del Punjab
  • Assistere alla manifestazione sul confine India Pakistan che dovrebbe essere di amicizia
  • Rimanere incantati davanti alla bellezza del tempio d'oro
  • Passare una serata tra i fedeli in preghiera e in coda per vedere l'interno del tempio
  • Chiacchierare coi fedeli sikh in visita 
  • Girare per le vie di Amritsar e visitare il tempio di argento per scoprire le differenze
  • Arrivare al forte di Nalagarh risalendo le colline
  • Guardare dalle mura bianche, la piana lontana mentre il sole scende bevendo un thè
  • Partecipare all'Hola Mohalla tra folla che inneggia e residui dell'holi polveroso
  • Percorrere gli scantinati del tempio per partecipare al langar e alla distribuzione del cibo
  • Perdersi tra la folla nella grande fiera di Anandpur sahib in cerca di turbanti notevoli
  • Assistere ad uno spettacolo di arti marziali sikh
  • Percorrere le strade tortuose dell'Himachal Pradesh
  • Vedere le colorate architetture delle case coloniali di Shimla
  • Salire fino al tempio di Hanuman e ammirare la valle sottostante
  • Girare per la mall road tra negozietti e montagne di scialli
  • Apprezzare l'atmosfera in penombra della cattedrale
  • Vedere con gli occhi in su i saloni del Viceroy lodge e il suo giardino
  • Fare la strada tra le montagne con l'HImalaya sullo sfondo
  • Scovare gli animali montani dello zoo di Kirti
  • Visitare piccoli templi di montagna intagliati nel legno
  • Percorrere la valle di Kullu tra i canotti pronti per il rafting
  • Perdersi nel pur piccolo bazar di Manali
  • Incontrare un gruppo del Kerala in festa al tempio di Hindimbi
  • Ascoltare i mantra dei monaci in meditazione nel monastero tibetano
  • Tentare di arrivare al passo di Rohtang e alla Siolang valley senza riuscirci per le nevicate
  • Salire al paesino di Naggar all'eremo di Roerich
  • Visitare castelli di legno, templi antichi e paesini di tessitori
  • Entrare in un tempio a Vashist con le sorgenti termali senza fare il bagno
  • Arrampicarsi fino alla cascata di Jogini
  • Passare la serata in un locale alla moda tra pizze e cocktail con l'ombrellino
  • Fermarsi al passaggio di una processione in montagna
  • Visitare un antico tempio dedicato a Naga
  • Entusiasmarsi ai colori del tempio di Chamunda Devi
  • Visitare l'enclave tibetana di McLeodganj
  • Farsi regalare braccialetti benedetti dal Dalai Lama
  • Emozionarsi nel museo del genocidio tibetano
  • Ruotare la fila dei mulini di preghiera nei templi buddhisti
  • Passeggiare per i sentieri della montagna per vedere il panorama arrivando fino all'ashram di una santona
  • Salire fino alla cascata del paese e bere un espresso al bar davanti al tempio
  • Commuoversi davanti ad antiche tombe abbandonate di un vecchio cimitero inglese
  • Respirare l'aria di alta montagna di Dhalousie
  • Divertirsi di fronte coi giovani che vengono fino alla piccola Svizzera
  • Parlare coi ragazzi che attendono di partire per l'estero e sentire i loro sogni
  • Stare attenti che le scimmie non ti freghino le cose entrando in camera
  • Farsi le foto davanti alla statua di Shiva con lo sfondo delle vette innevate
  • Apprezzare la bellezza dei giardini di Chandigarh
  • Rimanere stupiti davanti alle strutture architettoniche di Le Corbusier
  • Ritornare a Delhi tristi per l'imminente partenza, dopo aver mangiato un gelato in autogrill
e infine
  • Abbracciare i nuovi amici sperando un giorno di rivederli

Spero di avervi convinto. Questo era il mio ultimo invito al viaggio. Per la serie completa dei dettagli pratici preparerò una parte dedicata nella pagina Nord e Central India già presente.


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martedì 18 giugno 2024

Recensione: Camilleri - Il giudice Surra



Una piacevolissima raccolta di racconti brevi dell’inventore di Montalbano, in cui ritroverete, lo stile, l’arguzia e la consueta capacità di raccontare propria di questo autore. Una lettura velocissima e sempre molto gradevole, in particolare se ormai avete l'orecchio alla sua gergalità e al suo stile, che vi rallegrerà di certo la comoda posizione allungata sullo sdraio sotto l’ombrellone. In un paio d’ore ve la cavate, poi potrete andare a fare il bagno, quindi non mi dilungo oltremisura, visto che il libretto risponderà di certo alle vostre aspettative.




lunedì 17 giugno 2024

India 40 - Ma che avete mangiato?


Preparazione del dal
Friggitore di juleb
Uova e noodles
Naturalmente questa è una delle domande più classiche che tiu vengono fatte al ritorno da n viaggio e quindi è questo il motivo per cui questo post seriale non può mancare alla fine del mio raccontare. Tuttavia, anticipo subito che questo racconto non sarà molto ricco e questo, come sa chi mi segue, deriva soprattutto dal mio scarso amore verso la cucina del subcontinente indiano (e orientale in generale), mi sia perdonato dagli amatori, che invece so essere moltissimi. In ogni caso questa cucina, pur presentando aspetti molto diversi da nord a sud e da est ad ovest, a causa del crogiolo di popoli ed etnie diversissime, ha tuttavia un denominatore comune, la presenza ossessiva e costante di alcuni tipi di spezie che vengono usati comunemente ed in quantità decisa, in particolare il coriandolo, il cumino, il peperoncino piccante (chilly) e le mescolanze varie chiamate curry o meglio masala. Questo odore di fondo ben presente in ogni ristorante ed in ogni piatto, pervade ogni ambiente e mi respinge naturalmente, oltre al fatto che nella stragrande maggioranza delle preparazioni,  la presenza massiccia di chilly e pepe è così invasiva che dopo il primo boccone, ho il cavo orale completamente cotto ed insensibile a qualunque altro tipo di sapore.  

Melanzane, pollo al cocco e verdure
Quindi sono di parte e la mia disamina non è del tutto affidabile, prendetela quindi con le molle. Anzi arrivo addirittura alla perversa convinzione di affermare che questa presenza sia così pesante proprio perché, a causa del clima e delle difficoltà conservative, le materie prime sono qui di difficile conservabilità e assumerebbero facilmente gusti poco simpatici, necessitando quindi di essere ricoperti in maniera saggia ed abbondante, come era consueto fare nel nostro medioevo. Naturalmente mi smentirà chi della cucina indiana, tandoori e biryani, mi canterà le straordinarie virtù, ma io rimango della mia idea e ogni volta che vado in questa area che amo comunque svisceratamente a prescindere dalla cucina, perdo almeno cinque chili. Ma voi che invece sarete ansiosi di provare i vari manicaretti che vi saranno via via proposti, cosa vi dovete aspettare? Ripeto qui non parlerò della cucina locale e di tradizione, ma di quello che con più facilità vi capiterà di vedere arrivare sul tavolo dei posti nei quali vi fermerete.

Chapatti, riso e verdure
Intanto, calcolate che, se sarete in alberghi da tre stelle in su, per la cena potrà capitarvi di trovare in menù anche piatti cosiddetti continental, che sono fantasiose interpretazioni di piatti di pasta, pollo fritto e simil hamburger. La norma è quella ma il sapore non si differenzia molto da quello indian style, perché quello lo farà la quantità di spezia contenuta. Ricordatevi quindi, anche se in fondo amate il cibo un po' piccante, che qui questa declinazione è completamente diversa dai vostri parametri. Ne ho visti molti dire: non è un problema, a me piace molto il peperoncino e lo mangio a colazione e poi al primo boccone strabuzzare gli occhi e cercare disperatamente qualche cosa da inghiottire per calmare il fuoco vivo che cuoceva le  loro mucose ed a seguire il resto del tubo digerente. Quindi, consiglio, non stancatevi mai dopo ogni ordinazione di pregare, supplicare il cameriere di dire al cuoco di non mettere assolutamente nei condimenti pepe e peperoncino. Deve essere un mantra fisso per voi, lo guardate fisso negli occhi e lo pregate supplichevolmente: please no chilly, no pepper. Tranquilli, ce ne sarà ugualmente, ma in quantità quasi accettabile. Alle eventuali lamentele, il ragazzo allargherà le braccia e dirà: ma se no, non sa di niente, ciondolando la testa. Ricordatevi che, comunque nei ristoranti frequentati da occidentali, nel menù troverete facilmente accanto ad ogni portata un disegnino con uno, due o tre peperoncini o simile icona che etichetta la piccantezza del piatto (e che significa se non lo avete ancora capito ma repetita juvant, molto piccante, esageratamente piccante e così piccante che non si sente più la lingua, secondo il nostro metro).

Legumi per il dal
In ogni caso qui la pasta viene proposta come un pastone stracotto al forno e ricoperto di abbondantissima crema bianca e dolciastra oppure con una salsa rossa di pomodoro e spezie locali. E' piuttosto comune in quanto soluzione valida per la grande quantità di vegetariani presenti. Si trovano poi sempre molti piatti della cucina similcinese, riso fritto o noodles, con pollo, uova o verdure e anche involtini primavera (spring rolls). In alternativa piatti di montone generalmente molto speziati e le polpette annegate nel sugo (kofta). Assente il maiale, raro il manzo. Spesso ci sono insegne di Pizza che consiglierei di evitare, che tuttavia ormai quasi tutti i ristoranti servono nella sezione western food. A colazione avrete generalmente la possibilità di mangiare qualcosa che consentirà la vostra sopravvivenza per tutta la giornata, uova (chiedete plain o cheese omelette o scrambled eggs, ma ricordatevi di dire no masala). Spesso ci saranno toast and jam, una onnipresente confettura rossa dolcissima ed anonima, ma che fornirà le calorie sufficienti ad arrivare fino a sera, poi banane e altro simile. Ricordatevi che molti ristoranti segnalano direttamente nell'insegna la dicitura strictly vegetarian, in quanto questo è imposto da molte delle religioni del subcontinente, tuttavia in questi casi è ammesso il formaggio (paneer). In ogni caso nei menù c'è sempre una nutrita sezione apposita di piatti segnalati come vegetariani. A pranzo finirete spesso in localini di fortuna lungo la strada e qui avrete a disposizione quello che trovate. Di solito questi posti forniscono un paio di piatti o il classico thali indiano, servito in un vassoio di alluminio, con qualche chapatti e plain rice al centro e quattro o cinque mestolate di salse diverse attorno. 

Thali
Dal
Si tratta in generale di diverse versioni di dal, una "minestra" più o meno brodosa gialla o rossiccia, che può raggiungere la consistenza di una crema, spesso servita in una ciotola a parte, che a volte è mangiabile, da raccogliere con i vari tipi di pani indiani forniti. In generale si dovrebbe mangiare formando il boccone con le tre dita della mano destra, ma agli occidentali viene sempre data forchetta  e cucchiaio di default. I pani indiani di accompagnamento sono molteplici. Chapati e roti, piadine di 10/15 cm di diametro, di gusto neutro e di farina di frumento non lievitato, cotti a secco su piastre, paratha, simili ma più conditi e fritti in padella con burro ed altri grassi, o ripiene di formaggio (paneer paratha) o patate (aloo paratha). Migliori in assoluto i naan (butter naan o paneer naan) che sono più morbidi e gustosi, più grandi e molto simili alla pasta da pizza lievitata e cotta in forno, serviti caldi e croccanti a pezzi. I poori invece, sono focaccine fritte in abbondante olio. 

Pollo
Ci sono poi delle specie di gallettine sottili secche molto speziate (papadam, papad e similari), fritte ed anche di farina di mais, ma più tpiche del sud. Il riso è sempre presente, come contorno in bianco (pulao) o fritto alla cinese o con salse indiane (masala o biryani, un po' meno aggressiva). Nei mercati grande abbondanza di fritti dolci e salati, samosa, triangoli ripieni di verdura, pakora e pastelle fritte di ogni tipo come le juleb, vermicelli di pasta arrotolata tipo i churros messicani o i laddoo, palline di farina di arachidi amatissime dai bambini. Tra le verdure molti tipi di zucche e zucchini vari. I dolci sono quasi sempre a base di riso e cocco, con aggiunte di melassa. Ottimi invece i croccanti di arachidi molto simili ai nostri. La frutta va comprata direttamente nei mercatini, perché difficilmente viene offerta nei ristoranti ed è il miglior mezzo di sopravvivenza alimentare se siete come me, assieme ai biscottini di segatura industriali che trovate in pacchettini in qualunque bancarella o minimarket lungo la strada. 

Nespole
Le più comuni, banane, papaye, ananas, mandarini e manghi in stagione. In inverno si trova spesso la guava e l'anona, un frutto particolare dai profumi molto esotici. Onnipresente l'acqua imbottigliata, generalmente fornita nella misura di una bottiglietta a testa dall'albergo, sempre complimentary (o come diciamo noi aggratis) e a volontà da chi vi accompagna (dotazione standard dell'auto a disposizione) e i vari soft drink (20/30 R); ci sono poi nelle bancarelle succhi di frutta confezionati (40 R); rara e più costosa invece la birra (ottima comunque la locale Kingfisher) e gli alcoolici che sono venduti solo  in appositi negozi corredati da inferriate di ferro e chiuse in alcuni giorni (dry day). Disponibili yogurt e lassi (con aggiunta di acqua gelata) che vi sconsiglierei per ragioni sanitarie. Adesso anche nei bar di paese sono disponibili gelati confezionati e sigillati. Caffè generalmente solubile e thè nelle due versioni, black (10 R), che contiene sempre zenzero, cannella e/o cardammomo (se non lo volete dovete dirlo prima) oppure con il latte condensato. Di norma vi sarà richiesto se lo volete già zuccherato. Tenete conto che in ogni città troverete ristoranti che offrono la cucina indiana regionale, specificamente indicata nelle insegne, con il nome della regione per cui se volete sperimentare avrete molte occasioni per farlo, considerando che, al di là dell'aspetto piccantezza che è comune, i piatti regionali, come per l'Italia, sono molto diversi da uno stato all'altro. Insomma più o meno quello che troverete in India, fatevene una ragione. Tranquilli dimagrirete sicuramente.


Verdure al mercato

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domenica 16 giugno 2024

India 39 - Considerazioni finali

Holi - India - Marzo 2024



Dunque eccoci qua, anche questa volta il viaggio è felicemente arrivato alla fine, anzi per la verità è terminato da quasi tre mesi, durante i quali ne ho addirittura già compiuto e predigerito un altro, dato che naturalmente, come potete capire, l'avvicinarsi del traguardo finale fa sì che si debbano un poco accorciare i tempi, come se si avesse il timore che manchino i minuti e bisogni affrettarsi per non rimanere con quel che si deve ancora fare a metà, un po' stupidamente lo so, perché quando arriva il momento non si possono prendere decisioni affrettate o sbrigarsi dicendo: aspettate un attimo che arrivo. Ma inutile tergiversare, qui vi debbo un po' di quelle considerazioni finali che si mettono di solito alla chiusura di una avventura, la lastra tombale insomma che, tanto per rimanere in argomento, dia un senso compiuto alla completezza del racconto. Dunque vi sto parlando di una esperienza, questa mia ultima, consumatasi in un paese che mi picco di conoscere abbastanza bene, vista la mia frequentazione prolungata da quelle parti, questa era la dodicesima volta, e durante un lungo periodo di tempo oltretutto, quasi cinquanta anni. Quindi questo piccola chiacchierata finale non riguarderà i classici aspetti che colpiscono un visitatore al suo primo approccio in un paese, i modi di vita, gli esotismi, le stranezze, che ti colpiscono proprio perché diversi dalle tue abitudini. Di tutto questo ho già abbondantemente relazionato nelle occasioni precedenti. 

Qui invece vorrei porre l'attenzione solamente sugli aspetti legati alla specificità particolare del mio viaggio: un itinerario disegnato attraverso un'India  poco turistica, per così dire normale, con una parola che non ha gran senso, lo capisco, ma che forse alla fine corrisponde all'India più vera, quella di tutti i giorni e che oltretutto consente di cercare di capire dove sta andando questo paese, come si è modificato nel tempo e quale sarà il suo posto in questo mondo globalizzato dove tutto si uniforma e apparentemente tende a cancellare differenze e specificità. Come vi ho detto questo era un viaggio che incentrava il suo focus, sugli aspetti della manifestazione delle tante religiosità che vivono nel paese e che ne sono al tempo stesso il suo punto di forza e di distinzione, ma anche il suo tallone di Achille e la fonte di molte delle sue problematiche più profonde. Quello che ho potuto vedere è che nel profondo del paese, nei suoi villaggi, nelle sue città periferiche, le manifestazioni, soprattutto esteriori, dell'atteggiamento religioso, sono sempre più potenti e presenti che mai e diventano sempre carattere distintivo per etichettare gruppi, settori della popolazione, appartenenze politiche, che vengono poi esibite con manifestazioni esteriori, solo apparentemente innocenti e festivaliere, ma che sono sempre vissute come identità culturali ben specifiche e distintive, solo esteriormente coperte dalle scontate patine delle credenze, delle superstizioni e dello sfogo a volte carnascialesco. 

La follia collettiva che accompagna la generalizzata libertà di fare scherzi, sporcarsi a vicenda e prendersi licenze altrimenti vietate verso l'altro sesso, che sono la caratteristica più visibile dell'Holi, non è solamente il semel in anno licet insanire, che già accompagnava le feste grecoromane o i mondi alla rovescia per un giorno medioevali, in cui i signori erano oggetto di scherno da parte dei servi, purché poi tutto tornasse nella norma il giorno dopo, ma anche una pervasiva affermazione dell'appartenere ad un mondo, quello hindu, che vuole prendere le distanze dall'altro diverso da sé che lo circonda e che vuole essere sempre più sottolineato dagli andamenti politici più recenti, tesi, a mio parere più a rimarcare e ad approfondire il solco, piuttosto che a colmarlo, come forse sarebbe auspicabile. Le stesse cerimonie "di pace ed amicizia" che si svolgono col mondo confinante di un Islam sempre più teso all'affermazione di sé stesso, tutto sembrano, meno che icone di atteggiamenti distensivi e volti a ricercare soluzioni nei contrasti regionali, che al contrario non avrebbero altre alternative se non nella reciproca e salutare accettazione dell'altro. Stesso desiderio di affermazione orgogliosa nel Sikhismo, che mantiene sempre il suo aspetto militaresco e marziale, per affermare che in ogni caso non si accetteranno mai diminuzioni o discriminazioni di qualunque tipo. 

Anche in questo caso abbiamo potuto constatare come questa esibizione identitaria sia molto forte e negli occhi dei partecipanti a queste manifestazioni, ci sia una decisione veramente seria a difendere la propria specificità con qualunque mezzo. E quando ci si mette la religione state certi che le cose non vanno così lisce e tranquille come quando si contrappongono credi come il campanilismo o il tifo calcistico e a questo punto ho già detto tutto. Abbiamo visto quindi gli stessi aspetti condizionanti e identificativi del mondo buddhista, che tra le montagne del nord ha trovato spazio di esprimersi profondamente, un po' per vicinanza geografica e anche perché in fondo questo credo nasce proprio da queste parti, ma anche in quanto dal punto di vista politico l'India ha trovato utilissimo in vista dei propri  contrasti politici e territoriali con la Cina, dare ospitalità alla diaspora tibetana avvenuta e non ancora risolta, dopo l'invasione degli anni '50. Ovviamente all'establishment politico teocratico tibetano, questa sponda è stata utilissima per poter prolungare all'infinito il loro irredentismo insoluto al momento e anche questo aspetto è ben visibile seguendo la traccia che vi ho indicato. Di fronte a tutto questo, non puoi non constatare e renderti conto dei grandi cambiamenti che avvengono nel paese con una rapidità incalzante. 

Tutto questo, anche se non è il razionalismo sicuramente moderno, che doveva accompagnare tutto lo sviluppo indiano, previsto e progettato a Chandigarh, la capitale ideale di un mondo finalmente senza caste, senza differenze, senza interferenze dei principi religiosi nella vita politica e nello sviluppo economico, pervade profondamente le pieghe più profonde del paese. No, siamo ancora molto lontano da questo ideale, le caste ufficialmente abolite e cancellate, addirittura con leggi che impongono quote nei pubblici uffici, rientrano dalla porta posteriore e le differenze rimarranno ancora per lungo tempo anche se appaiono come attutite dal progresso economico. Così accanto ad una evidente progresso di benessere materiale diffuso ed una crescita esponenziale di una classe media, oggi in grado di far studiare a pagamento i figli, di muoversi e viaggiare, di vivere agiatamente, rimangono comunque sacche di povertà diffusa, di slums di baracche grandi come intere città, di contadini in affitto che vivono in tende fuori dei villaggi perché è loro vietato avvicinarsi di più, povertà e miseria incistata profondamente come sporcizia annidata negli angoli di una casa che nessuna ramazza riesce a ripulire. Il paese, che oggi è pur fortemente scolarizzato e con un'industria dell'high tech molto avanzata, è tuttavia popolata di giovani che desiderano solamente emigrare e trovare fuori del paese opportunità che evidentemente pensano di non poter avere a casa loro. 

Ancora lontanissimo dalla probabilmente impossibile soluzione, rimane il problema dell'aumento inarrestabile della popolazione, qualche decina di milioni in più all'anno, tara che nessuno nell'ultimo secolo è riuscito a risolvere e che vanifica qualunque progresso economico, unito ad un sistema burocratico ancora pervasivo ed asfissiante nonostante questo sia uno dei paesi regno dell'informatica più avanzata, ma dove trovi ancora in qualunque attività, l'onnipresente a colossale registro, polveroso ed inutile, compilato accanitamente a mano fino ad ammuffire e poi messo in  un angolo assieme ai suoi predecessori ed infine, dico forse, perché non ho potuto toccarla con mano, una microcorruzione pervasiva che impedisce, come logico, uno sviluppo sano. Quando in queste condizioni di base si viene a pontificare su misure di controllo dell'inquinamento e di cambiamento climatico, viene da ridere. Insomma problemi tanti e di difficilissima soluzione, che comunque affliggono un paese che può vantarsi di essere la vera potenza economica emergente di questo decennio, non fosse altro per la forza del suo numero, non per nulla da poco è diventato il  paese più popoloso del mondo. Questo mix terrifico e affascinante comunque pervaderà ogni giornata che deciderete di trascorrere nelle megalopoli, ormai straripanti, perdendovi in un traffico che di certo dichiarerete subito insostenibile o nelle campagne punteggiate dei milioni di villaggi, l'anima dell'India, dove sopravvivono oltre alle sue millenarie tradizioni, anche i suoi aspetti più antichi, mai mutati nel tempo. 

Sarete stupiti dalla furia costruttiva che avvolge la selva di gru nelle città e la apparente pace che grava nella calura estiva che avvolge le casupole circondate da montagne di torte di sterco bovino, il carburante ancora più utilizzato nel paese, mentre ci arriverete ancora semiasfissiati dai gas incombusti dei milioni di veicoli che occupano le strade. Contrasti infiniti insomma, conditi dalle campanelle dei templi, dai profumi degli incensi che si consumano sugli altari, dal lezzo di marcescenza della frutta delle offerte di fronte alle statue di pietra millenarie. Mantra ripetuti all'infinito dal salmodiare di un bramino nelle profondità di un vimana davanti ad un lingam shivaita; dai sordi gorgoglii di monaci che sfogliano pagine di libri manoscritti con le parole del Buddha; dalle grida ritmate di guerrieri sikh che agitano al cielo le loro lance, mentre distribuiscono cibo a chiunque si presenti a chiederlo; da Jainisti seminudi con la pezzuola sul viso, non per proteggere se stessi dall'epidemia, ma i batteri dall'essere improvvidamente ingoiati e forse uccisi; da imam che nelle moschee recitano la parola di Allah, mentre dall'alto del minareto il canto del muezzin richiama alla preghiera; da Hare Khrisna vestiti di arancione che percorrono le vie ballando e rullando tamburi; dai qawwali ossessivi ripetuti dai sufi davanti a drappi verdi; dalle vibrazioni di sitar e veena che rilasciano melodie di rada prima del tramontare del sole. Dovunque andrete in questa terra che da un lato vi stupirà per la sua modernità, i suoni, gli odori, le parole delle sue religioni pervaderanno comunque il vostro cammino e renderanno il vostro viaggio qualcosa di più che un semplice spostamento nello spazio ma anche, permettetemi quella che può apparire come una trombonata gratuita, un cammino dell'anima. 



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