Panorami attorno a Shimla - Himachal Pradesh . India - Marzo 2024 |
Shimla |
Dopo questa breve assenza che certamente avrete notato, anche se nei rilasci automatici giornalieri che avevo predisposto per non lasciarvi orfani di attenzione, non mi avete lasciato alcun cenno di passaggio e non vuole certo essere un rimprovero, è ora di tornare al nostro racconto di verdi vallate himalayane, scenario inconsueto per chi è abituato ad una India di pianura, che mi dicono in questi giorni si tiene sempre sopra i 50°C, cosa un po' fastidiosa. Invece a Shimla, le temperature erano a marzo, per definizione fresche e diversamente non potrebbero essere visto che questo era il luogo principe deputato dai pallidi baronetti inglesi, cadetti di famiglia in cerca di fortuna e dalle esangui e delicate contessine destinate a premature morti di febbri malariche, per sfuggire alla calura dei mesi secchi della piana gangetica. Quindi diciamo che ci sta un bel giro esplorativo dei dintorni, dopo una scarna colazione, dovuta non alla quantità di cibo presente al buffet, ma alla mia sempre maggiore idiosincrasia al cibo indiano ed orientale in generale, che vedo con costernazione, aumentare man mano che passano gli anni. Sarà che più diventi vecchio, più sei intollerante, e non sto parlando del lattosio. Comunque procediamo lungo tornanti tortuosi e tormentati verso Kirti. La quota continua a salire anche se non sembra vista la foresta fittissima che mantiene assieme alla crescita delle conifere nere e cupe, ancora una presenza di latifoglie, per noi inconsuete a queste altezze.
Navighiamo infatti verso i 3000 metri e da noi questa quota lascia il posto a pascoli spelacchiati e privi di copertura arborea. Ma non è certo solo questa la differenza. Questo paesaggio, decisamente alpino, per il nostro occhio europeo non certo inconsueto, anche se in parte diverso, si presenta all'occhio dei moltissimi turisti indiani come una icona di esotismo assolutamente inconsueto e lo capisci dai tanti gridolini di ammirazione e dalla gragnuola di selfies che vedi scattare ad ogni scorcio, ad ogni panorama. Comunque sia, questo è un luogo che ti fa capire bene come sia cambiata la situazione indiana negli ultimi anni. La presenza cospicua e numerosissima del turismo interno, conferma un deciso miglioramente della capacità di spesa di quella cosiddetta classe media indiana che assomma ormai a molte centinaia di milioni di persone e che quindi crea situazioni nuove e completamente mutate rispetto anche solamente a venti, trenta anni fa. Qui c'è un sacco di gente che va in giro e fa girare il soldo, creando situazioni e opportunità nuove, come si vede chiaramente dal numero di edifici in costruzione, tutti dedicati ad un nuovo genere di turismo di massa, tra l'altro su un territorio piuttosto fragile ed un tempo frequentato solo da una sparuta elite di stranieri o di locali classi elevatissime.
Sambar |
Così sorgono dappertutto attività destinate a divertire questa nuova torma di vacanzieri, un po' naif, un po' orgogliosi di poter aderire a queste opportunità, un po' modernizzando i tradizionali sistemi di divertimento popolari, come i rudimentali luna park delle fiere di paese, dove ancora girano a mano piccole ruote panoramiche, un po' scimmiottando più moderni modi occidentali, di cui ormai è facile fare arrivare l'eco in ogni parte del mondo. Naturalmente questi affascinano al massimo, specialmente i giovani indiani che si sentono ormai parte del grande gioco globale. Ovviamente tutto questo fa perdere il fascino della diversità per noi, ma è fenomeno ovvio e naturale, anzi sarebbe assai strano non fosse così. Così fioriscono i vari parchi "avventura", con possibilità di rafting e ne troveremo moltissimi da qui in poi, viste le vorticose acque dei torrenti che scendono a valle, zip line dai nomi fantasiosi ed occasioni di parapendio et similia. Per noi, proprio in cima alla montagna a cui si arriva comunque tra bei paesaggi verdissimi, c'è un parco zoologico dedicato alla fauna himalayana, dove gli animali hanno spazi a disposizione decisamente grandi.
Cervo m aculatp |
Così ci prendiamo l'opportunità di goderci la visione dello sfuggente leopardo nebuloso, animale molto fascinoso che si mimetizza nel suo grande recinto tanto che fatichiamo a scovarlo tra gli alberi, di orsi e lupi vari, oltre naturalmente ad un gran numero di specie di antilopi, capre e cornuti vari, che come immaginerete, popolano le balze di queste montagne in quantità sempre maggiore man mano si sale verso l'alto. E' comunque un bel su e giù, tra i setieri del bosco e saranno i tremila o giù di lì, ma io soffio come un mantice bucato ed alla fine del giro sono piuttosto provato ed a corto di ossigeno. Non rimane che fermarsi un poco ad ammirare il panorama che racconta la catena di montagne innevate sullo sfondo, degna corona di queste valli prehimalayane. Certo non siamo ancora all'esibizione dei sette ed ottomila, ma sicuramente si tratta di montagne poderose e bellissime attorno ai cinquemila e più. Le valli all'intorno sono molto scoscese e la scarna gricoltura che ancora vi si svolge è rappresentata da pochi terrazzamenti mantenuti in vita da mani vecchie e callose. Queste sono davvero colture residuali, mentre i giovani oggi pensano ad andare alle università vicine per predisporsi ad emigrare o a trovare un posto di maggior rilievo in questa società in crescita.
Abitato |
Però sui fianchi dei burroni che precipitano nel fondo della valle, centinaia di metri più sotto dove non riesci neppure più a scorgere il nastro del torrente che le ha scavate così profondamente, scorgi ancora le tracce di gradoni antichi, che ritagliavano la montagna con scansioni regolarissime, come scalinate destinate all'ascesa di quei milioni di dei che le popolavano un tempo, oggi chissà. Ora si confondono, un poco smussate dagli agenti atmosferici, un poco cancellate dall'abbandono. Vedì però ancora piante da frutto ed orti ordinati, che occupano sottili strisce da raggiungere con la fatica ancestrale del montanaro. Storie vecchie che ti raccontano similitudini così comuni anche alle nostre montagne, basta scalare di qualche decina di anni all'indietro. Proseguiamo ancora fino al paese vicino, cogliendo altri scorci, non molto dissimili, se pur accattivanti, con la curiosa caratteristica di mostrare nei valloni isolati, colate di case dai tetti ondulati e ripidi, coloratissimi, a ricordare che in ogni caso in questa terra gli abitanti si contano sempre a milioni. Torniamo con calma in città in tempo per vedere il pezzo architettonico più importante di Shimla, il Palazzo del vicerè, che con il suo curatissimo giardino occupa un costone proteso nel vuoto ai margini dell'abitato.
Viceroy palace |
Bisogna dire che il palazzo è davvero maestoso, atto a rappresentare la grandeur dell'impero britannico e di certo ti potresti sentire benissimo in una località della vecchia Inghilterra senza tema di confonderti. Gli ampi saloni ti mettono subito a contatto con un mondo del passato, di certo odiato e combattuto, ma che ha lasciato comunque un segno profondo ed identificante nella nuova nazione che stava per nascere, condizionandone abitudini e stili di vita, ormai fatti propri. Seduto su una panchina tra i vialetti del giardino, respiri un aria vittoriana di altri tempi, mentre solo i bambinetti con la crocchia avvolta nella stoffa colorata dei sikh, ti ricorda che siamo molto, molto lontani dal Devonshire. Si sta facendo sera e si sarebbe anche voluto andare fino alla vicina cascata di Chadwick, a circa 7 chilometri di distanza dal centro, ma in questa stagione è completamente secca e ci risparmiamo l'andata e il ritorno. Così lemme lemme torniamo in centro passando davanti alla stazione del cosiddetto Toy train, una curiosità molto simile a quello di Darjeeling, nell'est indiano, che raggiungeva la vicina Kalka e poi eventualmente proseguire fino a Delhi con un percorso di quasi 100 chilometri e altrettante piccole gallerie che dona spettacolari vedute su queste valli chiuse e contorte.
Pony per passeggiate |
Oggi è poco più di una attrazione turistica, col suo piccolo binario largo solo 70 cm! Le ragazze si perdono quindi nel bazar, altra attrazione irresistibile e suddiviso addirittura in tre parti. alta, media e bassa, con differenti qualità di merci e di conseguenza di prezzi. Io preferisco sedermi davanti al municipio su una comoda panchina a guardare la varia umanità che mi scorre attorno. Ragazze all'apparenza disinibite, circolano a gruppetti, famigliole con bambini vocianti che pretendono di essere portati alla piazza dove i pony bardati a festa, promettono divertimenti a gogo. Subito mi abborda un tizio di mezza età, tipico indiano medio, che si qualifica subito come avvocato del posto, che mi illustra con dovizia di particolari accattivanti le splendide opportunità del posto, come un piazzista di qualche agenzia immobiliare. Poi passa alle domande di rito, chi siamo, da dove veniamo, quanti figli abbiamo e come si chiamano, poi soddisfatta la sua curiosità di facciata, che per gli ndiani è quasi obbligatoria, quasi come un segno di cortesia, se ne va come era arrivato con un cenno di saluto della mano. Quasi quasi è ora di rientrare, visto che la temperatura sta rinfrescando parecchio.
Antilopi himalayane |
SURVIVAL KIT
Kirti - Zona turistica ad una decina di chilometri da Shimla dopo il tunnel, con attrazioni per indiani in vacanza. Bei panorami delle montagne innevate circostanti, Siete attorno ai 3000, quindi occhio se avete problemi, a camminare con calma. Zoo sulla cima della collina con animali interessanti e poco consueti. Ingresso 250 R.
Viceroy lodge - La residenza dellìautorità britannica, oggi trasformata in centro studi. Bellissimo esempio architettonicho inglese. Poche le sale aperte al pianterreno, ma con una ricchissima ed interessante esposizione di foto d'epoca. L'ingresso in particolare è maestoso. Visita guidata obbligatoria ogni mezz'ora, sempre gremita, 1000 R. Assolutamente proibito fare foto all'interno e non si sa perchè. Magnifici i giardini circostanti dai quali si vede tutta la città sparsa sui ripidissimi versanti delle colline all'intorno.
Frutteti a terrazza |
Valloni laterali |
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