Adesso basta. Mi sono stufato, mi sono stufato, mi sono stufato. Non ne posso più di sentire continuamente ululare squallidi personaggi che affacciati al balcone arringano la folla insistendo sul fatto che si regalano 7 mld alle banche, che è uno schifo, che quei soldi potevano avere ben altro uso, cancellare le scie chimiche o finanziare Stamina o altro. Quindi, a cascata di sentirlo ripetere a pappagallo da ogni cretino che passa per strada. Ieri in coda in banca, una distinta signora lo spiegava ad un altro rimbambito che assentiva con il testone vuoto di come sarebbe stato meglio se tutti quei soldi li avessero dati a lei per pagare l'affitto. Per lo meno questi hanno la giustificazione dell'ignoranza, se uno non sa le cose, invece di star zitto e studiare, può anche blaterare a vanvera; in generale chi lo conosce e sa della sua preparazione può scollegarsi e non starlo a sentire. Ma quando invece la fanfara viene da chi le cose le sa benissimo e quindi non è affatto ignorante ma un mentitore seriale che, peggio ancora lo fa con uno scopo preciso, quello di sollevare il popolo in pieno stile fascistico e violento, una vera e propria chiamata alle armi e alla marcia su Roma, la misura si colma. Eppure quasi tutti ormai sono andati a scuola, le minime conoscenze di economia dovrebbero essere patrimonio della maggioranza della popolazione! Accidenti. Allora chiariamo una volta per tutte questo fatto come si farebbe una normale classe di prima istituto di ragioneria, semplificando ancora, anche per dare aggio a chi, a scuola, non ci è neanche mai entrato. Il bilancio di una qualunque azienda comprende nelle poste attive, tra le altre cose, i ricavi e le proprietà.
Le universali leggi sul bilancio prevedono che le proprietà come le partecipazioni azionarie siano valutate o con il loro valore di carico (quello che avevano quando sono state acquisite) oppure quello reale, cioè il valore che hanno al momento in cui si redige il bilancio. Questo è molto logico, in quanto una azienda potrebbe essere giudicata sottocapitalizzata e quindi non solvibile o solida (con le ovvie conseguenze), mentre nella realtà ha partecipazioni che valgono molto di più e che quindi possono essere indicate nel loro valore reale. Anzi il mantenerle artificiosamente basse, se pur è consentito giustamente, in quanto quei soldi sono solo virtuali e non sono incassati effettivamente, è un escamotage per chi è in gran salute e non vuole ancora mostrare utili troppo elevati su cui pagare le tasse prima ancora di avere effettivamente monetizzato l'utile. Facciamo un esempio per capirci. Io possiedo un'azienda che anni fa ha finanziato Apple alla sua nascita con 1 mln di Dollari. Adesso, dopo 20 anni, il valore effettivo di quelle azioni è di 1 mld di Dollari grazie alla crescita di Apple, ma nel mio bilancio, mi è consentito di scrivere il valore iniziale di quelle azioni, in quanto io non le ho ancora vendute e quindi il guadagno non l'ho ancora realizzato effettivamente (né ci ho ancora pagato le tasse), magari un domani la Apple avrà un tracollo e fallirà e io avrò perso quei soldi. Quindi, se la mia azienda va a gonfie vele e non ha bisogno di soldi, io continuerò a mantenere inalterata quella valutazione, ma se fossi in difficoltà e il mio bilancio fosse in perdita (con le ovvie conseguenze) mi è consentito di rivalutare quelle azioni che ho in portafoglio al loro valore reale, pagarci le tasse e avere un bilancio più tranquillo (e reale). Cosa è successo nel nostro caso?
Tutte le banche italiane (quelle che rubano alla gente e quindi sono ricchissime secondo la vulgata popolare) in realtà, tra crisi, sofferenze e cattive gestioni, sono in pessime acque e come prevede legge e buon senso, se non superano gli stress test devono trovare soldi da qualche parte per ricapitalizzarsi oppure fallire, bruciando tra le altre cose, i soldi dei risparmiatori oltre che indebolire lo stato stesso. Ora succede anche che tutte le banche siano proprietarie di una quota della Banca d'Italia (come in tutto il mondo). Questa partecipazione è valutata nei loro bilanci ai livelli di circa 70 anni fa, quando la Banca d'Italia fu costituita e quindi pochi spiccioli attuali. Siccome oggi il valore reale di Banca d'Italia è, mettiamo, di 7 mld, viene consentito (la Banca d'Italia non è quotata in borsa e quindi questo non si può fare automaticamente da parte delle banche, ma bisogna per legge stabilirne il suo valore reale) di valorizzare questa partecipazione con le cifre corrette. Quindi nessuno tira fuori soldi, nessuno li piglia, si tratta di un mero artificio contabile attraverso il quale, si tira una riga su un numero mettiamo 100.000 euro e lo si sostituisce con un altro poniamo 1 mld di euro (che è poi il suo valore vero). In questo modo il bilancio reale della banca viene giudicato più a posto. Lo stato non regala nulla, anzi ci guadagna un sacco di soldi, in quanto su questa rivalutazione dovrà essere pagata l'imposta sulle plus valenze, mi sembra se non vado errato che lo stato incasserà dalle banche più di un miliardo di euro. Questa è la mera operazione contabile. Che la gente lo capisca! Cazzo! Se poi, gli arruffapopolo vogliono continuare con le loro sparate dal balcone, facciano pure è un loro diritto, ma la gente che passa, almeno li sputi.
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