giovedì 30 gennaio 2020

Cina 39 - Il mercato di Lijiang


Anziana venditrice Bai

Donna Bai
Un'altra mattina frescolina. I ragazzi dell'albergo ci aiutano a portare le valige fino alla terrazza dove arriverà a prenderci la macchina. Siamo in alto e vedi tutta la città sfrangiata dalla nebbiolina del mattino, i tetti seminascosti dall'umidità, le nuvole basse che nascondono la montagna. Non c'è ancora gente in giro; le case sono immobili, cristallizzate nel tempo; a quest'ora non puoi avvertire in quale epoca stiamo vivendo. Le locande ancora chiuse mostrano le loro lanterne rosse di carta coi segni bene auguranti che pendono sotto gli spioventi ricurvi. Mercanti o turisti non fa differenza, qualcuno arriverà anche oggi. Intanto arriva la nostra macchina a riportarci al nostro tempo. Però prima di andare all'aeroporto per lasciare definitivamente questa terra, rimane il tempo per dare un'occhiata di primo mattino al grande mercato. Qui Apple, che abita poco dietro, è di casa e conosce un po' tutti, così facciamo un giro, durante il quale è tutto un salutare amici e possiamo anche vedere un po' dal di dentro, diverse attività. Andiamo da un vecchio panettiere che produce grandi pani in maniera molto tradizionale. Impasta una sorta di grandi focacce che vengono infornate e poi vendute al taglio. Il padrone mostra la tecnica di impasto e poi mi racconta di essere stato a Roma per vedere il Papa, evidentemente è un cattolico, anche se non è chiaro se appartenga alla chiesa sotterranea o a quella governativa ufficiale. Con la vicina, che invece produce ravioloni e panini al vapore, ci raccontiamo come invece li facciamo in Italia, le racconto la tecnica del cappelletto, in tutto simile alla loro e quella dei plìn piemontesi, insomma uno scambio di cultura gastronomica, ma ho la sensazione che mi stia a sentire più che altro per cortesia e che non gliene freghi più di tanto. 

Possibilità di pagamento della verdura con Alipay e Wechat
Apple compra dalle sue amiche frutta e verdura di ogni tipo e mi dà modo di osservare un comportamento evidentemente ormai comune anche in questa provincia periferica della Cina, per lo meno così recitava la mia vecchia Lonely planet: Un'area ancora molto arretrata e isolata, immersa nelle sue antiche tradizioni. Infatti tutte le vecchiette che hanno un telo steso a terra con sopra ordinatamente esposte verdure di vario tipo o frutta, arance, uva, zucchine e rape, hanno anche appeso ad un paletto un cartello con un bel codice Qr bene in vista. Tu prendi il tuo sacchetto di roba di certo organica, naturale e a chilometro zero (che anche qui ormai tromboneggiano su questo tasto) e, tirato fuori il telefonino, lo rivolgi verso il cartello, lo inquadri e messa la cifra che devi pagare scatti la foto e te ne vai con la benedizione della vecchia che avrà così accreditato sul suo conto Alipay o Wechat (roba cinese tipo le nostre Paypal o postepay). Area arretrata e periferica vero? Qui si fa così dappertutto, ovviamente pagando in ogni negozio o tram o metro. La carta di credito in pratica non viene più usata, strumento superato ormai. Sembra però che qui le vecchiette non abbiano tutte le difficoltà che da noi si paventano verso gli strumenti elettronici da parte degli anziani (che poi in realtà trafficano tutto il giorno sullo smartphone), che sarebbero portati alla follia o ridotti al suicidio o alla chiusura del negozio, a causa della limitazione nell'uso del contante. Forse il problema è che qui le tasse vogliono farle pagare a tutti e la gente non difende a priori gli evasori, tanto è vero che l'avevano inventata proprio in Cina, la lotteria degli scontrini, con una sorta di gratta e vinci, più di venti anni fa, anche questa oggi ormai superata da tempo.

Spiumando le oche
Nella zona delle carni invece, è tutto un proliferare di banchi dove spiumano oche dall'epidermide grigia e trattano montagne di animali da cortile,ammucchiandole a terra tra liquami vari, per non parlare delle zone dove invece stazionano quelli in vendita vivi. Certo il livello di pulizia e di igiene di queste zone sono quelle tipiche dell'oriente, quindi non ci si deve stupire troppo se questi sono sempre stati focolai da cui si sviluppano epidemie varie e quello che sta accadendo in questi giorni è assolutamente in linea con queste situazioni comuni in tutta l'Asia. Alla fine tutti i vari ceppi di influenza, forti o leggere che siano, partono sempre dall'oriente ogni anno. Accidenti se ci penso, diciamo che l'ho schivata per un pelo; in fondo, mentre sto scrivendo queste righe, devo considerare che sono tornato solo da un paio di mesi e se mi ci fossi trovato in questi giorni, anche se ad oltre mille chilometri di distanza, sarebbero stati effettivamente cavoli amari. Ma in quel momento ce ne siamo andati dal mercato con la nostra sportarella di arance e uva senza cattivi pensieri per la testa, anche se ho dovuto pagare con lerce banconote, invece che con un clik del telefonino, tra gli occhi commiserevoli delle anziane venditrici. Poi ce la filiamo verso l'aeroporto dopo un grande abbraccio ad Apple, ormai un'amica in più nella nostra lista. Gli aeroporti cinesi, ormai quasi tutti nuovissimi sono lo specchio di una efficienza molto moderna ed avanzata. I timori che avevo circa la possibilità di fare arrivare direttamente il bagaglio alla destinazione finale, dato che avevo un cambio aeromobile con due compagnie diverse, viene subito fugato dall'addetto che assicura che non ci sono problemi, ritira tutto e mi spedisce all'imbarco senza timori di trovarmi in mezzo alla Cina senza bagagli, perduti per sempre come ovvio.

Il panettiere
Anche l'aeroporto di transito di Kunming, è nuovissimo e si gira con facilità, anzi mi permetto anche un buon cappuccino, è la globalizzazione ragazzi, anche se un po' caro (58 Y), ma noblesse oblige. Tutto in orario con i tempi giusti, così ho anche il tempo per un primo punto di riflessione su questo Yunnan, che abbiamo visto nelle sue parti fondamentali anche se non complete, mancava come al solito la classica settimana in più. Tanto per anticipare quello che ripeterò nelle mie considerazioni finali al viaggio, devo cominciare a ragionare sul fatto che, come sempre, le risultanze sono sempre molto diverse dalle aspettative, anche se soprattutto l'aspetto della ovvia progressiva perdita delle tradizioni e dell'omologazione generale tra le culture te lo devi forzatamente attendere dappertutto. Qui in Cina i cambiamenti, e lo ripeteremo all'esaurimento, sono così veloci e che non puoi non aspettarti di trovare un paese completamente diverso da quello che conosci anche soltanto a distanza di dieci/quindici anni. Dunque ricordatevi sempre di non farvi illusioni nell'andare a cercare cose che comunque non possono più esistere, ma cercate di riconoscere per lo meno in quanto vi circonderà, i segni del passato, che comunque rimangono a condire i nuovi mondi. L'esempio minimo è che anche se entrate in un McDonand o in un KFC, troverete certo l'uniformità mondializzata, ma ci sarà anche qualche tocco che farà immediatamente riconoscere il mondo in cui vi trovate, con la sua diversità. Non abbiatevene a male se il colore folkloristico che troverete anche nei più isolati paesini, appare artefatto, costruito per la nuova categoria del visitatore, che qui arriva a frotte, non più per commerciare o venire a comandare, ma solo a vedere, a conoscere. 

La friggitoria del tofu
Il turismo è categoria dello spirito recente che influenza il mondo moderno in modo importante e spesso più che influenzare, stravolge, in particolare nei numeri che provocano una modificazione degli stili di vita dei luoghi interessati. Tuttavia dobbiamo vederlo tranquillamente come uno dei nuovi momenti del commercio che quindi crea un tipo di sviluppo esattamente simile nelle modalità a quelli provocati nel passato dal crearsi delle varie vie del sale o della seta che fossero. In fondo alla gente che vive in questi luoghi poco importa di chi arriva, se mercante con i muli carichi di pelli o turisti con macchine fotografiche al collo, l'importante è che arrivi carico di svanziche da spendere, cosa che farà fiorire migliori condizioni di vita in chi vive lì e se volete vedere sua nonna in costume col cappello di perline, andate al museo e non parlategli di quanta è bella la conservazione delle tradizioni e palle varie che vi corrono dietro col bastone. Comunque questa è una diatriba filosofica di poca importanza, mentre l'aereo perde quota e scende verso Zhang Jia Jie, forando la ormai solita coltre di nubi che non promette niente di buono. I bagagli intanto come per magia (il fatto che i bagagli arrivino è un'altra delle cose che non riuscirò mai a spiegarmi, quasi come quello che gli aerei riescano a stare su), compaiono sul nastro trasportatore e ci dirigiamo verso l'uscita. Mettiamo il naso fuori ed ecco un'altra magia. Il proprietario dell'albergo con cui avevo avuto una fitta corrispondenza al momento della prenotazione, è lì che mi aspetta con un cartello in mano col mio nome scritto sopra. E' venuto direttamente a prendermi in aeroporto, timoroso che mi perdessi nella città tentacolare.Vai a lamentarti.

Uve
SURVIVAL KIT

Uova con pulcini
Da Lijang a Zhang Jia Jie - Per guadagnere tempo e chilometri da percorrere su strada, ho preferito terminare il giro nello Yunnan a Lijang invece che a Kunming, per il volo verso la capitale dell'Hunan. Questo mi ha obbligato ad un cambio di aereo, dato che non c'è il volo diretto, ma mi ha risparmiato quasi un giorno di trasferimento da Lijiang a Kunming. Comunque tutto si svolge con grande facilità e senza problemi. Poi negli aeroporti le indicazioni sono alternativamente in inglese e cinese, per cui tutto è più semplice anche se pochi parlano inglese. 

Volo Lijiang - Kunming - Mu 5922 delle 12:35 (1 h) della Cina Eastern Airlines - Euro 58
Volo Kunming -ZhangJiaJie - HO1018 delle 16:20 (1,20 h) della Juneyao Airlines - Euro 42

Il centro città di ZhanJiaJiè è molto vicino all'aeroporto, quindi se non avete nessuno che vi viene a prelevare, potrete tranquillamente prendere un taxi per il centro, ma ricordate di prepararvi la prenotazione col nome dell'hotel in cinese. Se siete senza prenotazione c'è un banco informazioni agli arrivi, ma non sempre c'è chi parla inglese. Comunque vi aiuteranno tutti con l'app traduttore, che tutti hanno sul telefonino.

Pagamento Alipay



Mercato delle carni
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Cottura a vapore











1 commento:

kelma ha detto...
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