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Costa Diadema |
Buongiorno a tutti, con questo frescolino decisamente invernale che riscalda i cuori e gela le dita, mi sento in obbligo di darvi conto di una mia piccola assenza che mi ha tenuto lontano dalla tastiera la scorsa settimana. Ho infatti provveduto a compiere una esperienza per me del tutto nuova e neppure cercata con insistenza e di cui vi racconterò per qualche giorno interrompendo ancora una volta la mia relazione coreana. Troppo lavoro, troppe cose da fare Che è successo dunque? Mi sono concesso, in qualità di accompagnatore, di seguire la mia gentile signora, in una crociera tematica, visto che lei è appassionata di Country line dance, attività che la impegna da una quindicina di anni. Come passa in fretta il tempo, eh! Ora so già che tutti salterete su dalla sedia dicendomi, ma non mi sembrava che questo modo di viaggiare rientrasse nei tuoi interessi! Anche questo è assolutamente vero, ma come sa chi mi conosce, io non mi nego mai alle nuove esperienze e da queste cerco di trarre, sia come sia, il meglio possibile. I punti di forza di questa proposta sono stati ovviamente, come primo motivo assoluto, che le crociere a tema sono fatte apposta per soddisfare i cultori di una qualche specifica attività e dato che nel periodo che si trascorrerà sulla nave, proprio questo sarà il principale fulcro di ogni interesse, ovviamente si tratterà di una bella opportunità per i cultori della stessa. E qui si trattava appunto di sviluppare, tra stage, insegnanti al seguito e ore dedicate proprio a questo ballo che sta crescendo molto, con un numero di appassionati sempre più alto, una serie di full immersion nell'argomento, cosa evidentemente garditissima a chi dedica tempo a questa cosa, tanto che gli aderenti specifici erano quasi mille, provenienti da tutta Italia e non solo, almeno un terzo degli ospiti della nave!
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Il secondo punto era dato dal fatto, che trattandosi di periodo di bassissima stagione, il costo di queste 5 notti, è stato veramemte basso e tale da invogliare anche il più riottoso e critico dei viaggiatori. Infine, il fatto che l'itinerario avrebbe toccato tre città nelle quali non sono mai stato, se non di passsaggio e quindi a me totalmente sconosciute, cosa decisamente interessante e tale da giustificare un machiavellico il fine giustifica i mezzi. Dunque bando alla chiacchiera ed eccoci, domenica scorsa, su un pullman di appassionati vocianti, tra cappelli finti Stetson e stivali texani operati, in viaggio verso Savona, per procedere ordinatamente all'imbarco. Per ora andrei avanti per gradi lasciando per la fine le impressioni generali sull'esperienza, per me nuova e comunque, a mia scusante, mai cercata di proposito. Beh, non si può nascondere il fatto, che la prima cosa che colpisce il neofita è il gigantismo di ogni cosa riguardante questo modo di viaggiare, a partire dal mostro inusitato a cui ti approcci con timore reverenziale nella zona del porto a lui dedicato. Una colossale montagna di ferro che sta lì immobile, trattenuta al molo dai lacci come un prometeo alla roccia, pronto ad ingoiare gli adepti che come formiche si approcciano ai fori di entrata del termitaio. Un drago ancora immoto di cui indovini a senso, le viscere fiammeggianti e il sordo brontolio che borbotta sotto il pelo dell'acqua. Ora non si può non essere meravigliati di come una serie di operazioni complesse come il controllo, l'imbarco, il ritiro e la distribuzione dei bagagli al seguito, la sicurezza e i rifornimenti di questa vera e proprio città popolata di migliaia di persone, possa essere svolta senza evidenti problemi in così poco tempo, ma alla fine, eccoci qua tutti ordinatamente stivati nelle proprie cabine, pronti per seguire una serie di opzioni di divertimentificio comune a villaggi, parchi tematici e altre situazioni di turismo superorganizzato.
Infatti lo scopo principale dell'organizzazione crocieristica è quella, dopo averti attirato come un ragno nella sua tela con la pania di prezzi allettanti, di avvolgerti in un bozzo protettivo che abbia come fine quella di risucchiarti più soldi possibili quantomeno per rientrare nelle spese. Quindi durante tutto il periodo si assiste ad una lotta continua tra offerte mirabilanti degli organizzatori e scafati clienti dal braccino corto, che cercano di schivare con ogni mezzo gli attentati al loro portafoglio. Ecco qualche spesa accessoria, che alla fine cuba, come il sistema delle mance giornaliere obbligatorie, le molte attività gratuite offerte (come conferenze e tutorial tematici che vanno dalla cura del viso, allo sbiancamento dei denti, allo studio della pianta del piede e molto altro) che alla fine prevedono una offerta finale di prodotti vari. E naturalmente il fotografo che immortalerà i momenti topici della tua vacanza e che essendo assolutamente bravo, ti ingolosirà con una serie di scatti mirati che ti mostreranno come una strafiga pazzesca, impedendoti di lasciare lì quella bellissima foto anche se costa un occhio. Per non parlare delle gioie della SPA, di delicati massaggi ayurvedici e chi più ne ha più ne metta, offerte da delicate signorine orientali, dalle mani di seta, che poi all'atto pratico magari saranno sotituiti d arobusti ed erculei figuri, oltre ovviamente ai ristoranti tematici che con un po' di sovrapprezzo ti faranno ingurgitare cibi speciali, se ancora ce la farai, dopo quelli ordinari.
Naturalmente poi c'è la parte ludica del casino e delle slot, dei bingo e chi più ne ha più ne metta che convergono ad incidere ancora meglio sulle tue magre finanze. Inoltre si aggiunga il fatto che mentre il rancio è gratuito, ancorché in quantità smodata, il bere è a pagamento e che pagamento, visto che un'acqua minerale costa 4 €, il tutto condito con larvate allusione a non fare i furbi. Rimane poi il settore escursioni che per chi ha poca dimestichezza con l'autorganizzione dei viaggi, rappresenta pur sempre una grossa comodità e si sa che il servizio va pagato. In più, per agevolare l'esborso, evitando di farlo sentire come troppo doloroso ai taccagni, il sistema prevede che non si tocchino mai soldi liquidi da quando metti i piedi a bordo e la magica carta che ti viene consegnata all'ingresso, diventerà la chiave di volta del sistema per far sentire quasi indolore ogni esborso, visto che basta un clic ed i soldi se ne vanno senza turbarti neppure la vista. Insomma tutto normale e ben fatto e d'altra parte necessario a mantenere in piedi un baraccone che su 4500 ospiti ne prevede ben più di altri mille al loro servizio. Tuttavia se sei un minimo attento, è pur vero che basta poco a farti uscire quasi indenne da questa gimkana che funziona a tempo pieno 24 su 24. Per uno come me, spendipoco per francescana abitudinarietà, che praticamente con tocca alcool e non gravato da ludopatia e ha un minimo di dimestichezza nel muoversi da solo, non è difficile uscire quasi indenne dalla lotta e approfittare invece di tutte le opportunità che offre il sistema. Veniamo quindi a quelli che sono considerati i punti di forza del sistema. Intanto bisogna dire che tre sono le attività principe delle crociere e che le rendono così appetibili ad una vasta fascia di utenti.
La prima è che si mangia come se non ci fosse un domani, a colazione, a pranzo, a merenda, a cena e dopocena; in qualunque momento c'è sempre almeno una zona aperta che distribuisce cibo, nella maggior parte dei casi nel maledetto modo del self service a volontà, il che significa il tripudio per le cosiddette fogne, che riescono ad ingurgitare quantità di materiali assolutamente impensabile. Le offerte sono continue e stuzzicanti e torme di squali si aggirano continuamente attorno ai banconi per esplorare se stia arrivando qualcosa di nuovo e di ancora più stuzzicante, salvo poi, dopo aver devastato i banconi e lasciato solo le briciole, dirigersi come non parere al ristorante placé, dove si viene serviti direttamente con le squisizia proposte di volta in volta dai vari chef. Ma su questo aspetto magari approfondiremo più avanti. La seconda cosa più importante nelle crociere è che si balla, sempre e dovunque, su qualsiasi tipo di musica e in ogni spazio libero della nave. Anche qui torme innumerevoli, soprattutto di donne, come baccanti tarantolate da una ipercinesi coreutica incontrallata, provvedono ad alternarsi davanti a dj appositamente addestrati a stimolare i propri polli, vuoi al latino americano, vuoi al ballo liscio, vuoi alla discoteca, house o qualunque altro stile riconosciuto. Parte un qualunque tipo di musica e subito le signore davanti a te cominciano a muovere i fianchi come androidi a cui è scattato l'interruttore, gli occhi semichiusi rivolti al cielo e le mani in coordinato movimento ondulatorio. Nei momenti morti, partono corsi per perfezionare la specialità scelta o ogni tipo di ginnastica, pilates, yoga, zumba che contempli comunque musica sulla quale agitarsi. Nella nostra fattispecie ovviamente la country line dance, ça va sens dire. La terza cosa per cui sono famosissime le crociere e che avverti immediatamente guardandoti intorno e osservando gli sguardi intensissimi che si incrociano ai margini nella penombra delle sale e che parlano più di ogni altra locuzione diretta, me la sono dimenticata, anche se mi sembra, dai miei più lontani e ormai appannati ricordi che fosse una cosa piuttosto piacevole. Attività che comunque impegna a fondo quanti non momentaneamente impegnati nelle prime due. Domani comunque parleremo d'altro.
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