lunedì 3 marzo 2025

Sudamerica 19 - Puerto Natales

Patagonia cilena - novembre 2024


Scusate la pausa ma chi mi segue sa che in questo mese ho avuto qualche altro problemino che anche se persiste è in via di risoluzione e quindi, finalmente a cuor leggero, riprendo il lavoro sulla Patagonia. Il nostro Hector è venuto a prenderci questa mattina come concordato e quindi andiamo felici verso l'aeroporto in attesa del nostro volo; naturalmente c'è sempre qualche piccola difficoltà, se no sarebbe troppo semplice. Infatti viene segnalato un incidente sulla strada e c’è una lunga coda di macchine nella nostra direzione. Hector dice che non ci sono problemi, sceglie stradine laterali e finalmente passiamo al di fianco ai bomberos che avevano bloccato la strada ma che ci lasciano passare senza problemi. L'aeroporto non è lontano e quindi arriviamo con forte anticipo tanto per cambiare, ma meglio prima che in ritardo Tutto regolare con l'imbarco, anche se è una low cost, nessuna grana con le dimensioni del mio zainone pesantissimo che neanche guardano; l'aereo parte con qualche minuto di ritardo ma a questo punto ormai siamo tranquilli, anche la linea cilena low cost rimane nei termini previsti. Il volo dura un paio di orette ed è decisamente spettacolare. Il tempo sembra fatto apposta per farci apprezzare il territorio che sorvoliamo, cielo sereno con qualche nuvoletta a pecorella che lascia libera la visuale e sotto di noi scorre tutta la serie meravigliosa delle isole che costituiscono la parte meridionale della Patagonia cilena, tutte coperte di ghiaccio con l'immenso fiume del ghiacciaio che corre verso Sud fino a gettarsi nel mare.

Sembra di compulsare la carta geografica sulla quale scorgi la definizione netta tra i fiordi che si insinuano nel dedalo di isolette ed il bianco accecante della superficie ghiacciata. Uno spettacolo davvero magnifico. Sullo sfondo vediamo anche le Torri del Paine completamente libere dalle nubi, che non ci aspettavamo essere così belle, sembra di poterle toccare con una mano. L'aeroporto di arrivo è davvero piccolino, pare una stazioncina ferroviaria di provincia, si scende addirittura a piedi e c'è un piccolo bus che porta agli alberghi. Il nostro ostello è discretamente in centro ma, visto da fuori, diciamo che lascia abbastanza desiderare e anche arrivati all'interno appare un po' male in arnese ma bisogna fare di necessità virtù. Anche perché abbiamo detto che si tratta di un viaggio low cost quindi non pretendiamo l'impossibile e cerchiamo di accontentarci. I ragazzi dentro sono invece gentilissimi e ci accompagnano nelle nostre camere dove in effetti c'è un bagno ogni due camere, quindi la situazione non è proprio emergenziale come sembrava all'inizio. D'altra parte è l'unica sistemazione di tutto il viaggio, in cui le camere sono senza bagno e il prezzo è congruo con questa soluzione. Bisogna anche considerare che le case di questa cittadina sono praticamente tutte delle baracche di legno, affastellate una all'altra senza soluzione di continuità, quindi non si può pretendere più di tanto.

Puerto Natales alla fin fine è niente di più che un paesotto, un tempo base estrema di baleniere che percorrevano questi estremi mari meridionali, costituito solo da case basse di un piano, allineate dietro il porticciolo, su una pianta quadrata di strade larghe che si incrociano perpendicolarmente. Poco lontano il mare dell'estremo sud del mondo dal colore un po' livido. Visto che stiamo scendendo sempre più sud infatti, la temperatura dell'acqua non deve essere davvero molto calda. Così questo porticciolo di pescatori solo da qualche anno è diventato anche interessante per l'afflusso turistico che comincia ad arrivare anche da queste parti per vedere la parte più selvaggia ed isolata, un tempo irraggiungibile via terra, della Patagonia Cilena, da cui parte una strada che va verso l'estremo sud del Cile, quella Punta Arenas che noi però, non vedremo. Intanto ci sistemiamo alla meglio nella nostra cameretta che contempla poi solo il letto è poco più e andiamo a dare un'occhiata allo spazio comune, una grande cucina dove i ragazzi si fanno da mangiare e stanno lì a bersi un mate parlando di montagna, di trekking e dei paesaggi da sogno di questa terra condividendo itinerari, idee, emozioni. Un ambiente piacevole dove scambiare chiacchiere, anche se i dread boccoluti stentano a confondersi coi capelli grigio topo.

Comunque in tutto la struttura non ha più di 5-6 stanze ed è prevalentemente popolata di ragazzi coi capelli lunghi e un bel po' di tatuaggi. Di piercing invece se ne vedono pochi Si vede che non sono più molto di moda, Però tutti gentilissimi e si fanno in quattro quando i vecchi chiedono qualche informazione o qualche aiuto di sorta. Alla fine l'ambiente, che avevamo preso un po' con le pinze, si rivela molto confortevole e piacevole, chiacchierare coi ragazzi è frutto di molte informazioni e di come siano le possibilità per organizzarsi in giro di domani. Prendiamo infatti contatto con un'agenzia locale per organizzarci un giro di tutto il giorno alle Torres del Paine, che è il clou della zona. Purtroppo le possibilità non sono moltissime ed il costo è molto elevato; evidentemente tutte le agenzie si sono accordate su uno standard di prezzo e il giro è abbastanza simile a quello proposto da tutte le altre concorrenti. Comunque dopo una breve trattativa ci accordiamo su 60.000 a testa per tutta la giornata con una macchina individuale, tutto incluso. A questo punto non rimane che andava a fare un giro per la città e conoscerla un po' meglio. Si tratta di un paesotto con meno di 20.000 abitanti in cui hai davvero l'impressione di essere ormai vicino a quella famosa fin del mundo di cui si parla nei libri, nelle guide e nella bibbia di Chatwin. E consideriamo pure che questa provincia si chiama pur sempre Ultima Esperancia, che qualcosa vorrà pur dire!

Sarà l'aria tersa e pulita, l'assenza di umidità pur essendo vicino al mare, saranno le nuvole bianche che si stagliano contro un cielo blu indaco e le montagne lontane coperte di neve, ma avverti decisamente la sensazione di un luogo isolato dal mondo, lontano, lontanissimo dai luoghi a te conosciuti, un mondo dove è difficile arrivare e forse è difficile anche andarsene via. Intorno c'è una sensazione di immobilità, di poche cose da fare, di assenza dello scorrere del tempo, anche la gente per strada non è molto mobile, cammina lentamente o è ferma agli angoli degli incroci e le quadras sono grandi e presentano pochi negozi, poche attività commerciali, salvo qualche locale e qualche piccolo supermercato. Mi piace moltissimo andare nei supermercati a fare un giro di ispezione con la scusa di comperare qualche cosa, nei paesi che visito di volta in volta. E' uno dei tanti modi per conoscere meglio una nazione visto che dalle differenze che riesci a riscontrare rispetto alle altre si nota anche parecchio del modo di vivere di un luogo. Sugli scaffali è rappresentato un uno stile di vita, un uno dei tanti aspetti che raccontano le abitudini di un popolo. Intanto si nota subito che qui i prezzi sono piuttosto cari, considerato anche che gli stipendi qui non sono molto alti, sugli 800/1000 dollari al massimo, anche se quasi il doppio dell'Argentina.

Come sempre l'acqua imbottigliata costa moltissimo rispetto all'Italia, anche il doppio o il triplo, se non di più. Molti gli alimentari caratteristici del posto. La gente si aggira tra gli scaffali ma non compra molto. almeno mi sembra. Anche qui viene sempre offerto il pagamento a rate, anche per cifre minime, tipico dei paesi a corto di contante, Noi avevamo intanto cambiato un centinaio di dollari tanto per fare qualche timida spesetta. e usciamo con una borsettina piena di acqua e biscotteria varia. Poi, percorrendo qualche quadra verso il centro noti un po' più di gente. Agli incroci stazionano facce strane, diciamo con l'apparenza di Incas o quantomeno misti nativi, con grandi cappelloni dei gauchos in testa e pantaloni larghi col cavallo basso e chiusi alle caviglie. Dall'altro lato della strada c'è una magnifica cosiddetta Fruteria, un negozio dedicato completamente alla frutta e verdura, evidentemente tutta importata da posti lontani dalla vicina Argentina o dal nord del Cile, con prezzi veramente alti, sui quattro cinque euro al chilo, dalle mele alle pere e a tutti i vari tipi di frutta. Le banane vanno a due dollari e le ciliegie di cui siamo in piena stagione, a sette. Non capisco davvero chi possa comprarle. Infatti il negozio è vuoto. Passeggiamo ancora un po' lungo le vie prima di trovare un ristorantino dove arrangiare la cena. Scegliamo un bel locale con camerieri gentili che ci coccolano assai e ci facciamo chi un sontuoso sottofiletto con l'uovo con gran guarnitura di verdure e patate e chi una sberla di salmone con salsa di gamberetti davvero gustosa. Insomma la cena non è malvagia e siamo soddisfatti, ce ne facciamo per circa 20 dollari a testa, con dolcino e bevande, compresa la mancia semiobbligatoria del 10%, come usa da queste parti e che viene automaticamente proposta nello scontrino.

Poi a un tavolo vicino sentiamo parlare italiano, tanto per cambiare, attacchiamo subito bottone sentendo anche un accento piuttosto conosciuto e guarda caso è gente di Tortona e Serravalle Scrivia, lo stesso gruppo di cui avevo sentito durante una delle mie lezioni all'Unidue di Serravalle che stava progettando un itinerario patagonico con un'agenzia alessandrina. Per la verità sono un po' stupiti del fatto che noi ce lo stiamo aggiustando per conto nostro, ma devo dire che fino a questo momento non abbiamo davvero incontrato nessuna difficoltà e che quindi viaggiare per queste bande, coi propri mezzi è decisamente facile e naturalmente anche più economico, per la qualcosa lo consiglio assolutamente a tutti. Certo basta un minimo di voglia e di esperienza per superare lo sbattimento e poi il resto vien da sé. Fino adesso per lo meno, non abbiamo avuto problemi di sorta e tutto si è svolto secondo il programma senza il minimo intoppo. Vabbè dopo la chiacchierata ci sembra arrivato il tempo di ritirarsi a riposare. Alla sera fa freschino da queste parti e i ragazzi dell'ostello si offrono di accenderci la stufa a gas, ma preferiamo evitare grane, non si sa mai, visto l'aspetto esterno degli impianti. Bisogna dire che tutto sommato la struttura che in un primo momento sia sembrata davvero poco invitante, alla fine si è rivelata un luogo simpaticissimo dove trascorrere il tempo. Lo spazio comune della cucina e della sala rimane un luogo dove scambiare opinioni con gli altri abitanti della struttura che al momento in effetti ha pochissimi ospiti. Oltre a noi infatti credo ci siano al massimo un paio di altre coppie oltre i residenti naturalmente. Quindi è giunta l'ora di andare a riposare, per il resto ne parleremo domani.

Survival kit

Volo da Puerto Montt a Puerto Natales - Con Sky airlines, una low cost cilena a 86,10 $ con i1 bagaglio in stiva da 23 kg. Partenza alle 11:20 - arrivo 1:29 pm. Direi sostanzialmente ottima senza problemi e con lievissimo ritardo. Comunque la soluzione più economica nel nostro caso. Consigliata.

Hostal Isla Yu Patagonia 2 - Blanco Encalada 640- Puerto Natales. Ostello molto basico con bagno in comune ogni 2/3 camere. Letto queen, tavolo, sedia e appendi abiti e niente altro. Cucina e spazi comuni accoglienti per la colazione che ognuno si può fare in autonomia, pescando dal frigo, inclusa nel prezzo di 45 $ la doppia. Situazione comunitaria tipica degli ostelli, la cui parte piacevole è data proprio dallo scambio di comunicazione con gli altri ospiti. Ambiante molto cordiale e gestori gentilissimi e collaborativi, che contribuiscono a far accettare la basicità della soluzione abitativa. Posizione centrale e comoda. Per il pagamento si accettano solo contanti. Navetta aeroportuale inclusa.


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