Fregio di un tempio - Pingyao - Shanxi - Cina - giugno 2025 (foto T. Sofi) |
Per le vie di Pingyao |
Indubbiamente la giornata passata a Pingyao è troppo poco per potersi godere con calma i tanti siti meritevoli di essere visti, inclusi quelli fuori città, infatti bisogna sempre considerare che questa cittadina viene considerata come una delle quattro meglio conservate del paese, al pari di Lijiang nello Yunnan, Xi'an e Suzhou, tutte classificate siti Unesco ed io posso ritenermi davvero fortunato avendole viste tutte. Comunque vi consiglio se vi capita di dedicarle almeno un altro giorno per potervela godere anche con tutta calma. Noi invece stiamo per cominciare un'altra giornata convulsa e che forse anche per questo si rivelerà fatale. Intanto i miei due amici Pierangelo e Lina, saranno obbligati oggi ad un tour de force piuttosto pesante. Infatti per loro, è la prima visita in Cina ed effettivamente mi avevano fatto notare l'assurdità di andarsene dalla Cina, forse per la prima ed ultima volta della loro vita e passare ad un tiro di schioppo da Pechino, senza poterle almeno dare un'occhiata. Prolungare ancora il viaggio era impossibile ed allora abbiamo trovato questo stratagemma organizzativo.
Poggiatesta |
Mentre noi proseguiremo il viaggio verso Datong, la prossima tappa verso nord della via del Buddha con un comodo treno del mattino, percorrendo in meno di 3 ore i 370 km che ci separano da quest'altra città murata all'estremità nord dello Shanxi e ne daremo un'occhiata alle meraviglie nel pomeriggio tenendoci le ultime grotte, le più belle probabilmente del viaggio per domani, i nostri amici prenderanno un altro velocissimo treno per Pechino, dove trascorreranno la giornata, cercando di vedere il più possibile per poi raggiungerci in tarda serata a Datong. Non ci sono dubbi che sia un tour de force improponibile, per non vedere moltissimo, ma se è la tua unica occasione, forse, sarà pure una sfida al massacro, ma non te la lasci scappare. Così fidando sulla proverbiale puntualità dei treni cinesi, i miei amici avevano meno di 9 ore per trovare un posto dove lasciare i bagagli, prendere la metro fino in centro a piazza Tien An Men, vedere la città proibita e dintorni, potendo arrivare al Tempio del cielo e rifiondarsi alla stazione per prendere di corsa il treno per Datong. Con la calca che di norma c'è a Pechino, direi tanta roba.
Telaio |
Beh, intanto sono "diversamente giovani" anche loro e quindi ce l'anno fatta anche se con un po' di affanno. D'altra parte mettetevi nei panni d Marco Polo a cui continuo a fare riferimento, ma ormai è un'abitudine consolidata; arrivate fino a Pingyao, ormai ad una spanna da Cambaliq, dove vi aspetta il Gran Khan in persona nella sua reggia fantasmagorica, che già avete pensato di raccontare diffusamente per diversi capitoli nel libro futuro, che però, di certo, già gli frullava in mente e girate i cammelli e la saltate? Ma non se ne parla nemmeno e in effetti, io che nel passato l'avevo già frequentata almeno una ventina di volte, ne ho potuto fare anche a meno, ma perdere l'entrata della città proibita vista dalla gigantesca piazza, vero che adesso sopra l'ingresso principale c'è ancora il ritratto di Mao al posto di quello di Kublai, percorrere i palazzi interni e vedere il complesso delle costruzioni dall'alto della collina del Carbone posteriore, fatta erigere proprio da quel Kublai per poter ammirare meglio i suoi palazzi, che nella descrizione di Marco puoi quasi sovrapporre pari pari a quelli che riesci a vedere oggi, merita un po' di sbattimento. La piccola fatica a cui si sono dovuti sottoporre, quindi, è sicuramente valsa sicuramente la pena.
Antico carro |
Noi invece abbiamo una giornata decisamente più tranquilla, per arrivare con calma a Datong e, visto che l'hutong che ci ospitava era tanto carino, ma per quanto riguarda la colazione era un disastro, siamo usciti presto per andare a cercare un bar aperto in centro che servisse qualche cosa di simile ad una colazione occidentale, vista l'esperienza di Starbucks di ieri. Un locale era molto promettente e esibiva cartelli con tanto di caffè e cappuccino, ma una volta entrati, si scopre che le porte erano sì aperte ma il locale era ancora desolatamente chiuso. Delusissimi stavamo per uscire quando un ragazzo cinese che stava davanti al bancone ci apostrofa in un fluente italiano: - Buongiorno, volete un buon caffè italiano? Venite su in camera mia che ve lo faccio con la mia moka!.- Sorpresona, ma spiegabilissima, Giancarlo Zhang, così si chiamava il ragazzo, fa la guida per gruppi italiani e ha vissuto a lungo a Verona e il suo gruppone di 26 genovesi, si svegliava con calma. Lui alloggiava lì, che il bar aveva sopra anche qualche camera e così siamo scivolati grati e contenti nella sua camera, dove lui ha tirato fuori dalla valigia la moka da cui non si separa mai e ci ha servito un delizioso caffè che ci ha davvero tirato su il morale.
Per le vie |
Per sovrappeso è riuscito anche a farci la schiumetta, versando le prime gocce nello zucchero e mescolando il tutto come gli ha insegnato a fare un amico napoletano, le sa proprio tutte! Un grazie a Giancarlo, a cui auguriamo il migliore futuro possibile, visto che ci ha davvero tirato su il morale. Poi il ragazzo del nostro alberghetto ci aiuta a trasportare il valigione dei Procchio, detto la bara, che ci hanno lasciato in eredità, portandolo a mano fino al taxi con cui arriviamo in tempo perfetto alla stazione. Sul treno veloce che in realtà non supera i 239 km/h, non c'è molta gente, ma la distanza che dobbiamo percorrere è piuttosto breve. Sul treno ci sono dei francesi, visto che questa è la zona un po'' più turistica della Cina e si vede qualche occidentale in più. C'è una signora che sembra molto anziana (magari è più giovane di me) che viaggia da sola e ha uno zaino monumentale che si trascina dietro con una certa fatica. Non ha più parenti e se la campa così girando il mondo, visto che è appena rientrata dalle isole Marchesi. Mica male la vecchietta; che invidia! Di fianco a noi invece c'è una coppia di Desenzano, hanno chiuso l'albergo che gestivano dopo il Covid e adesso girano il mondo lasciando a casa figlia universitaria e madre di 104 anni.
Sala di attesa |
Insomma girare la Cina da soli si può, anche se non è facilissimo, basta un po' di buona volontà. Ma intanto che si chiacchiera, siamo arrivati a Datong e anche se abbiamo qualche difficoltà col taxi, i malandrini infatti hanno certo un'area attorno alla stazione dove i Didi non arrivano, ma basta spostarsi un po' e non ci sono problemi, il taxi che ci prende su, ci fa il prezzo del Didi per di caricarci, per cui riusciamo ad arrivare in albergo in tempo utile per pensare ad uscire per sgranocchiare qualche cosa. Dopo attenta consultazione con Lucy si decide che per avere la certezza di poter ingurgitare qualche cosa di edibile, si vada subito dietro il nostro hotel dove c'è un McDonald che venderà porcherie, certo, ma si tratta comunque sempre di roba mangiabile e visto che fa un caldo orbo, anche ghiacciatamente piacevole, Come è noto infatti la quantità di ghiaccio che viene fornita in questo tipo di locali è percentualmente superiore a quello delle bevande e a quello di qualunque altro locale. Ed è proprio qui che il destino ti aspetta al varco e ti tende la trappola fatale che non ti aspetti. Infatti ci avviamo verso il locale seguendo il Gps e seguiamo quindi il percorso indicato nelle stradine dietro l'hotel.
Tetti |
Tra le altre cose queste sono, stranamente per la Cina, ingombre di materiali vari, visto che ci sono diversi cantieri tutto intorno, il nostro albergo infatti è in un enorme complesso nuovissimo, appena terminato e tutto il quartiere sembra in subbuglio tra rifacimenti e gru in funzione. Sta di fatto che mentre le ragazze, spinte dai morsi della fame filano via veloci verso la meta che dovrebbe essere all'incrocio successivo, io mi attardo a controllare la mappa per essere sicuro di non sbagliare e dover fare della strada in più. Così ecco che mentre sto per attraversare la strada, mi distraggo un attimo e non pongo attenzione ad un mucchietto di detriti abbandonati sul marciapiede di traverso, maniera certo non consona al nuovo ordine cinese. E' un attimo perché, affardellato dal pesantissimo zaino delle macchine fotografiche e da tutti gli altri orpelli che mi trascino dietro, inciampo maldestramente nel cumulo di macerie e mi spatafascio a terra di schianto, allungandomi sul selciato durissimo a faccia avanti, senza neppure aver sentore di squilibrio, diciamo pure come corpo morto cade, come scriverebbe l'Alighieri.
Aceto nero |
In effetti non mi sono neppure reso conto dell'accaduto, come capita agli anziani, che fanno della caduta un'abitudine stabile e continuata, certo è che mi trovo lungo per terra e anche guarda caso fortemente dolorante, visto che, forse istintivamente per proteggere il braccio destro già gravemente infortunato e come sapete operato nel viaggio precedente, ho sbattuto il ginocchio e il braccio sinistro. Per essere sincero ho subito sentito, ma ho fatto finta di non sentirlo, un piccolo ma significativo crack, foriero di prossime e non augurabili sventure. Le due ragazze, per carità bravissime e servizievoli, sono subito corse al soccorso naturalmente e io ho tentato, sia pure con fatica sovrumana, ma con la mia proverbiale agilità del tricheco ferito a morte nel fisico e soprattutto nel morale, di alzarmi alla meglio, certo che il polso mi faceva piuttosto male e per dirla tutta stava a poco a poco gonfiando come una zampogna. Decidiamo dunque di arrivare rapidamente fino al McDonald dove, mentre le ragazze si sfamavano, io mi sono fatto dare dalle gentilissime addette un bel bicchierone di cubetti di ghiaccio, appunto, ero nel posto giusto, e alcuni sacchettini, con i quali ho cominciato a fare impacchi surgelati al polso suddetto che in men che non si dica si è sgonfiato subitaneamente.
A questo punto, visto che comunque l'arto mi faceva piuttosto male, ho deciso di tornarmene a riposare in albergo, mentre le ragazze andavano a godersi la città antica e le sue bellezze. Ho cercato di trovare qualche cosa in una farmacia che era sulla strada, ma non hanno saputo fornirmi altro che una garza, neanche troppo stringente per fasciare il tutto in attesa di tempi migliori, oltre ad uno spay certamente qualche porcheria omeopatica che come si dice in Piemonte mi ha fatto l'effetto d'un papin 'n s'na gamba d'bosc (un impacco su una gamba di legno). Così vado a sdraiarmi in camera, che intanto riposo i piedi e nel mio letto di dolore, mi appresto ad aspettare il ritorno delle ragazze e degli amici che saranno più tardi di ritorno dalla trasferta pechinese. Qualche santo ci penserà anche questa volta. Certo che la fortuna non mi aiuta propri, ma bisogna mettere in conto che a questa età le cadute sono in agguato peggio dei borsaioli e quindi bisognerebbe sempre avere tre occhi per guardarsi intorno e forse non bastano neanche. Certo che in sei mesi ho già dato due braccia (come constaterò al mio ritorno a casa). Adesso rimarrebbero le gambe ma per quelle il prosieguo del viaggio si farebbe piuttosto impegnativo e non saprei proprio come cavarmela.
fregio |
SURVIVAL KIT
Hotel della nuvola |
Treno da Pingyao Gucheng a Datong Nan - D1038 - 09:31 - 12:20 - 142,50 Y - Km 370
Treno da Pingyao Gucheng a Pechino - G792 - 07:15 - 11-03 - 239 Y - Km 570
Treno da Pechino Bei a Datong Nan - G2523 - 20:03 - 22:25 - 163 Y - Km 350
Datong - Fondata dagli Han nel 200 a.C., fu capitale della dinastia Wei, Oggi con quasi 4 mln di abitanti è la capitale del carbone cinese. Da vedere in città: Le mura cittadine da cui vedere la città dall'alto; Monastero Shanhua; La torre del tamburo; La antica moschea; La torre della campana; il Tempio Huayan; la residenza del principe Dai; il Muro dei 9 draghi; il Tempio Guandi; Il tempio Confuciano; il Tempio Fahug; la porta Heyang. Fuori città le famosissime grotte di Yungang; il monte Hengshan, una delle 5 montagne sacre taotiste; il Monastero sospeso.
Yunduo Hotel (Cloud Hotel - Hotel della nuvola) - Kaiyuan Street - Datong - Enorme, nuovissimo, molto bello. Hall grandissima. Camera molto spaziosa con 2 letti queen. Pulitissimo, alto standard e molti gadget, Tv grande, AC, free wifi. La doppia da 168 a 700 Y secondo i giorni con colazione occidentale. Personale come sempre gentilissimo.
Una porta |
Vicolo |
Torre del cavallo |
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