lunedì 22 settembre 2025

Seta 44 - A Datong

Daton, la città vecchia - Shanxi - Cina - giugno 2025 - (foto T. Sofi)

 

Le mura di Datong
Beh, ormai siamo arrivati fino a Datong e qui possiamo dire che la via della seta era definitivamente arrivata alla sua fine naturale, così come la strada delle grotte buddiste che qui arrivava al suo limite estremo, siamo nel Katai a tutti gli effetti e queste grandi città erano importanti già da 2000 anni, con il loro carico di storia, di commerci e di rilevanza politica. Bisogna considerare anche che siamo nell'estremo nord dello Shianxi, a 40 km dal confine con la Mongolia interna, che geograficamente non sarebbe neppure più Cina, ma quel confine, quello appunto dove passava la Grande muraglia, divide proprio l'antica Cina dal paese dei Nu, gli invasori storici che erano proprio al di là, dispersi nelle sconfinate pianure mongole, pronti, non appena si ravvisava un attimo di debolezza o di distrazione nelle opere o nelle intenzioni difensive imperiali, quando le dinastie cominciavano ad indebolirsi nelle mollezze della decadenza, a farsi avanti per invadere, razziare o perché no, imporsi come nuova dinastia come fecero per quasi due secoli con gli Yuan di Kublai Khan. E noi siamo arrivati fin qui, magari un poco acciaccati, almeno io, per vedere gli ultimi sprazzi di splendore di una cultura millenaria, che oggi sta lasciando spazio a qualcosa forse di ancora più grande. 

Un paese che in meno di 70 anni è passato dai milioni di morti per fame, incapace di produrre il minimo necessario per potersi sfamare a diventare, tra poco, il primo del mondo come produttività e presto anche come innovazione, che noi per decenni abbiamo scioccamente bollato come gente capace solo a copiare. Abbiamo detto infatti che questa è anche la città cinese del carbone, cosa che evidentemente non ha gran buona stampa, visti i problemi di inquinamento, un problema che ultimamente bisogna dire si sta almeno parzialmente risolvendo e lo si nota bene in città, che non presenta certo più le caratteristiche di aria e anche di ambiente che questo primato ben poco ambito comporterebbe. Quindi una città che, oltre ai suoi punti più importanti, le grotte di Yungang e il tempio sospeso del monte Heng, ha un centro storico di tutto rispetto a partire dalle imponenti mura che lo circondano per oltre 6 km. Come in tutti gli altri casi il piacere di questo tipo di monumento è dato dal percorrerne almeno un tratto per godersi la città vecchia dall'alto prima di scendere tra le case ed i vicoli e penetrarla nei suoi angoli più segreti. E bisogna dire che qui i punti di interesse sono davvero molti, tali da rendere obbligatorio almeno un pomeriggio per vedere le cose principali. 

The great Mosque

Intanto non bisogna perdersi almeno la torre della Campana e quella del Tamburo, monumenti presenti in tante di queste città antiche, certo con caratteristiche simili, ma sempre interessanti da vedere. Poi, sempre passeggiando per la città, non si potrà fare a meno di incrociare un gran numero di templi, tutti molto belli, che potrete ammirare, passeggiando come se vi trovaste in un giardino o in un parco cittadino, certamente non per apprezzarne la parte religiosa o le differenziazioni tra i vari stili, che per noi sarebbero un po' troppo specifici da capire, ma per goderne la pace e la tranquillità che questi posti esprimono sempre. Comunque tanto per darvi qualche nome vi ricordo il tempio di Huayan, che risale alla dinastia Liao, costruito attorno all'anno 1000, poi il tempio Guandi, detto anche il grande tempio, non a caso; il tempio Confuciano Datongfu; il tempio tibetano Fahua, con la sua famosa pagoda; senza dimenticare appena fuori città l'altrettanto famosa pagoda di Yingxian del tempio di Fogong, la torre in legno anch'essa risalente al periodo Liao, più alta del mondo, circa 70 m metri, straordinaria opera architettonica costruita senza l'uso di un solo chiodo. Da non dimenticare la Grande Moschea un bel melange di stili architettonici islamici e cinesi.

Muro dei 9 draghi
Ma in città ci sono anche altre cose degne di attenzione, alcune vere e proprie rarità, come il Muro dei 9 draghi di epoca Ming, lungo 45 metri e ricoperto di piastrelle invetriate che formano un pezzo unico molto appariscente e decorativo, il più bello e grande esistente in Cina, dove queste strutture venivano costruite con lo scopo di proteggere dagli spiriti maligni (che come noto non amano percorsi angolati con molti spigoli) le residenze nobiliari e questo era messo a protezione del palazzo di un principe e quindi i draghi sono stati creati con solamente quattro artigli e non cinque come ad esempio quello di Pechino, che era un drago imperiale, si sa noblesse oblige! E anche la residenza del Principe Dai, uno splendido palazzo di 18 ettari, difeso appunto dal famoso muro, vale la pena di un giro e infine l'antico Monastero di Shanhua, alla porta meridionale della città, del periodo Tang. Tanto per darvi una mano senza dilungarmi troppo ho provveduto a segnalarvi i link dove potrete trovare molte informazioni su questi magnifici monumenti nei quali trascorrere un bel pomeriggio, non come ho dovuto fare io, steso a soffrire in un lettuccio di dolore, nel mio pur comodissimo albergo senza decidermi ad andare a fare un salto in un pronto soccorso, cosa che probabilmente sarebbe stata la scelta più azzeccata. 

Balli

Ma credo che anche solamente passeggiare per il centro cittadino sia stata per la mia gentile signora e Lusine, una gran bella esperienza, avendo trovato un sacco di negozi e localini dove si vendevano i classici souvenir cittadini, le famose bambole dipinte e le sculture nel carbone, tipiche di Datong. E' proprio da qui che il nostro amico Marco Polo infatti raccontava al mondo incredulo del suo tempo, l'esistenza di queste pietre nere che bruciano lentamente e che si possono lasciare tutta la notte accese, ritrovandole ancora il mattino successivo non completamente consumate! Naturalmente in centro si possono trovare, come spesso accade in tutte le città cinesi, gruppi di gente in costume che balla e si diverte e chi vuole, può naturalmente aggregarsi. La gente ama divertirsi in questo modo, un po' ingenuo, un po' spensierato e mescolarsi alla gente che ama trascorrere il suo tempo in serenità dà sempre un senso di piacevolezza che un tempo era comune anche da noi nelle feste di paese e che forse oggi è andata perdendosi. Comunque verso le 7:30, le ragazze rientrano e quelli che hanno fatto la scambata fino a Pechino arrivano anche loro sani e salvi verso le 9:30, essendo riusciti a completare il loro ambizioso programma. Tutto si può fare insomma, basta averne voglia. Noi intanto ci prepariamo per domani, io anche, sempre se passerò indenne la notte. 

Il centro


Torre del tamburo
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