sabato 12 aprile 2025

Sudamerica 47 - A Montevideo

Panorama di Montevideo dalla terrazza del Municipio - Uruguay - novembre 2024
 

Montevideo dal municipio

Sveglia. Alle 8 si parte per la la colazione super che in questo hotel davvero ottimo, ci offre un saluto mattutino dell'Uruguay che davvero ti apre il cuore e naturalmente lo stomaco visto che oggi sarà giornata assolutamente piena, da sfruttare al massimo per poter vedere il più possibile di Montevideo, secondo la regola una città al giorno, ormai pretenziosamente inaugurata dal cosiddetto viaggiator veloce. Ho capito che così ti godi meno e rischi poi di dimenticarti tutto un momento dopo averlo visto e che ad ogni luogo andrebbe dedicata almeno una settimana, ma che vi devo dire, è già un mese che siamo in giro e alla fine siamo solo poveri turisti, mica viaggiatori veri! Dunque ora che con la sfilata di torte e briochine leggere come angeli, abbiamo fatto il pieno di calorie per almeno un paio di giorni, è ora di prendere gli zaini e partire alla scoperta della città, con la guida delle due carissime Alicia e Anabel che si alterneranno prendendoci sotto la loro ala protettiva, per raccontarci la loro capitale. Certo che girare con le persone che il posto lo vivono in prima persona e da tutta la vita, non è cosa da poco e devo proprio dire che non riusciremo mai a ringraziarle abbastanza, per l'esperienza che abbiamo avuto il privilegio di avere. 

Un portale

Così partiamo subito dalla scalata, in ascensore naturalmente, della torre del palazzo del Comune, dalla quale, al 22 piano si apre una vasta terrazza che consente una vista a 360 gradi di tutta la città. Qui ci sono già diverse scolaresche mattiniere che hanno invaso il Belvedere di prima mattina, così posso seguire anche io tutta la lezione del professore di storia che illustra con una certa minuziosità al suo gruppo di ragazzini, sorprendentemente attenti, i vari palazzi della città, la cui vista da quassù si domina benissimo. Beh, se devo rimarcare un particolare, non c'è neppure un cellulare in vista, cosa non da poco. La città si stende tutta intorno a noi, per lo meno si possono vedere bene, tutti i quartieri centrali, fino alla linea del mare. Devo dire che per noi che la vediamo per la prima volta, non si riesce da quassù a percepire le differenze sostanziali con la vicina Buenos Aires, anche perché in fondo l'ossatura visibile oggi dell'urbanistica delle due capitali è assolutamente coeva, visto che si sono sviluppate tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, massimamente a cura degli stessi architetti. Quindi questa rassomiglianza ha una sua logica, basti pensare ad esempio al palazzo Barolo, che qui ha il suo gemello chiamato Palacio Salvo in Plaza Indipendencia, dove infatti ci dirigiamo subito dopo. 

Teatro Solis

E' una bella piazza ariosa con giardini e tanto di monumento equestre dedicato al Generale Artigas al centro, che ne ospita anche il mausoleo nel sotterraneo, a cui si accede attraverso due scale laterali. La piazza dà respiro alla zona progettata ispirandosi, con le sue vie laterali al modello francese di Rue de Rivoli, che era il modello imperante di eleganza all'epoca ed è circondata da una serie di palme che ne confermano il carattere distintivo. Il Palacio Salvo sull'angolo del fondo giganteggia con la sua torre di cento metri. Attorno gli altri palazzi importanti dell'ufficialità del paese, come il Cabildo e tutti gli altri dell'epoca dello sviluppo maggiore della città. Poco vicino c'è anche il più importante teatro della capitale il Salìs, una delle tappe fondamentali di tutti gli artisti europei più famosi che cominciavano proprio da qui il loro tour del Sudamerica, osannati dalle folle ansiose di poter finalmente ascoltare i cantanti più in voga allora nel mondo dello spettacolo mondiale. Noi intanto ci facciamo una passeggiata che uscendo dalla Porta della Cittadella, che attraverso una serie di vie pedonali di cui puoi apprezzare i bei palazzi che le circondano, fino alla Plaza de la Costitucion dove si affaccia la facciata della imponente cattedrale, con i suoi pesanti pilastri di accesso al portico che conduce all'ingresso. 

Porta e palazzo Salvo

Ma lungo la pedonale calle Sarandi, c'è un luogo storico molto interessante, la libreria Puro Verso, mitico luogo di incontro dall'inizio del secolo scorso di tutti gli intellettuali della città. Qui, come dice qualcuno senti davvero l'odore dei libri e secondo quanto ho trovato in rete, dice uno dei visitatori "è una nave alla deriva il cui carico di libri vale quanto tutto l'oro del galeone affondato nelle acque al largo di Colonia del Sacramento, proprio lì nel mar del Plata". Non ci sono dubbi che qui tu senta questa particolare atmosfera che ha fatto di questo luogo, con i suoi scaffali infiniti e le sue vetrate art nouveau, quasi un santuario di amatori e di cultori della conoscenza. La Cattedrale invece è imponente nella sua classica grandiosità che si impone alle costruzioni di questo tipo, con la sua massiccia facciata squadrata coronata dalle torri laterali ed il nartece che ti fa accedere all'ordinato e pulito assetto neoclassico dell'interno, fino all'abside più ricca e piena di dorature come meglio si confà al sentire latino americano, dedicata all'Immacolata Concezione. Nelle varie cappelle laterali, molte tombe di personaggi locali importanti per la storia della città. Tutte le vie intorno alla piazza sono molto belle e piene di edifici antichi. 

Con Alicia e Anabel

Siamo nel cosiddetto quartiere Viejo e l'aspetto di case, vie e piazzette alberate ti fa tornare indietro nel tempo, fino a quello che doveva essere nella prima metà del secolo scorso, questo porto sudamericano, ricco punto di arrivo per tanti che arrivavano da un'Italia ancora piena di problemi e di povertà, in cerca di opportunità che con il loro lavoro e l'ingegno imprenditoriale, hanno dato loro la possibilità di conquistare una posizione ancora oggi importante e costitutiva della crescita di questa nazione. Qui i locali storici abbondano, ci fermiamo allora nella Ituzaingo, nel un famoso Cafè Brasilero, aperto dal 1877, anch'esso punto di incontro di intellettuali, giornalisti letterati, con le sue pareti ricoperte di belle fotografie d'epoca dove le gentilissime cameriere, non si fanno pregare per fare una foto a tutta la compagnia mentre si gode il meritatissimo caffè tra vecchie modanature e tavoli di legno. Poco vicino l'altrettanto famosa Farmacia antica, anch'essa trasformata in caffè libreria. Insomma un quartiere dove è davvero piacevole passeggiare, respirando un'aria che ti sembra, non so se è solamente una mia sensazione, più serena e tranquilla di quella che si respira solo a pochi chilometri di distanza al di là di quel mar del Plata che separa questo piccolo paese da quella immensa e più travagliata terra argentina. Ma può essere che sia solamente un mio immaginario che andrebbe supportato da dati più concreti  e sicuramente da un soggiorno più lungo e approfondito. 

Costumi del Museo Carnaval

Intanto siamo arrivati ad un'altra bella piazzetta col monumento a Garibaldi, tanto per cambiare e usciamo sulla Rambla, al porto, quella lunghissima arteria, più di venti chilometri che percorre tutta la costa della città. Anche questa è una zona decisamente turistica e in poche quadras siamo al Museo del Carnaval, a cui vale decisamente la pena dare un'occhiata, visto che contiene una ricchissima serie di costumi, di maschere e tutto quanto riguarda le ricchissime sfilate carnevalesche, rito collettivo che è uno dei più importanti del Sudamerica, inclusa una interessante sezione iconografica. Appena di fianco siamo nel Marcato del porto, molto simile ai tanti che si trovano nelle città di cultura spagnola, piene di offerte di cibi di strada e specialità locali, tra gigantesche griglie fumanti e carni e salcicce che sfrigolano spandendo nell'aria aromi invitanti. Ci facciamo un paio di empanadas, tanto per toglierci la più grossa, seduti ad un bancone affollato, segno che qui le fanno bene, ed in effetti bisogna segnalare che sono tra le migliori che abbiamo gradito. E' davvero un piacere dell'occhio girare tra i banchi, valutare le offerte e soprattutto l'esposizione di tutte queste merci mangerecce coloratissime e presentate con un ordine ed una varietà che da sole raccontano bellezza e gioia, oltre che suggerire bontà e gusto. Insomma c'è da rimanere incantati. Nella piazzetta esterna poi, una serie di tavolini, gelaterie e negozi di artigiani per contentare la fame di souvenir dei turisti, che oltretutto calano qui a frotte dal vicino porto dove ormeggiano anche le navi da crociera. Il posto giusto per sedersi e mangiarsi un ottimo gelato di tradizione italiana naturalmente, in attesa di riprendere il giro. 

Libreria Puro Verso

SURVIVAL KIT

La Cattedrale

Cosa vedere a Montevideo. - I punti più notevoli della città che riuscirete a fare, se non potete di più, anche in un solo giorno, sono moltissimi, in quanto la città storica è abbastanza raggruppata nel centro. Dal Mirador de la Intendencia, al Municipio, intanto, potrete vedere tutta la città dall'alto, poi potrete percorrere l'Av. 18 de Julio in bus fino a Plaza Indipendencia (Teatro Salìs, Palazzo Salvio, porta della città), seguire la Sarandi fino a Plaza Costitucion (Cattedrale e locali storici circostanti); poi lungo la Ituzaingò fino al Porto (Garibaldi, museo Carnevale, Mercato del Porto dove mangiare un boccone e Quartiere turistico circostante). Poi suggerisco il Museo del Gaucho e della Moneda appena inaugurato. Infine trasferitevi al Parlamento, nel Palacio legislativo dove è possibile fare una visita guidata di Camera, Senato  e Biblioteca (ore 11 o 15, ingresso 3$ contanti). Imperdibile. Poi potrete, passando per il quartiere Pochitos, il più eleante della città, girare per i parchi sulla Rambla, fino al famoso monumento della Carretta del Gaucho e alla scritta Montevideo dalla quale si vede il panorama della costa della città e del tramonto. Naturalmente nella peregrinazione non dovreste dimenticare lo stadio del Centenario che ha visto il famoso trionfo dell'Uruguay sull'Argentina nella prima coppa del mondo e che patrimonio dell'Unesco.

Murale

Mercato del porto
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